In questo momento a casa c’è lo hobbit di mezzo che dorme perché lui passa la maggior parte del suo tempo domestico a dormire. Quando non dorme fa i biscotti o i compiti, con una candela profumata accanto accesa, e io temo che prima o poi succederà un pasticcio con quella fiammella e la casa andrà in fumo. Dovremmo essere assicurati contro l’incendio. Credo.
In cucina ci sono Sneddu e il suo amico A. Da giorni fanno una ricerca. Forse sui vulcani ma non sono sicura. A. ha quattro fratelli e io penso spesso alla sua mamma, con solidarietà e una certa apprensione. Perché se io avessi cinque figli non so se li conoscerei tutti e nemmeno se li riconoscerei. Lei però sembra serena.
In camera ci sono lo hobbit grande e l’adorabile compagna M. Lui stamattina ha preparato una crema di pistacchi poi l’ha messa in frigorifero in un barattolo chiuso ermeticamente. È troppo dolce, ha detto. Invece per me no, è perfetta. Ho capito che ne vado pazza e che potrei sviluppare una dipendenza. Ogni tanto di nascosto entro nel frigorifero, come fanno i gatti e le mosche, e la rubo. Infatti ho mal di pancia. Anche la compagna M ha detto che è troppo dolce. E io sono stata contenta perché ho una rivale in meno.
Mister I si sta allenando davanti a Lucifer, una serie tv per cui ha perso la testa. Sono sei stagioni e lui le sta rivedendo tutte per la sesta volta. Quando finisce ricomincia. «Sembri una ranocchia» gli ho detto sprezzante passandogli di fianco. Faceva gli squat e non sembrava una ranocchia ma questa fissazione per Lucifer mi inquieta e avevo bisogno di esprimergli il mio scontento.
Giro per casa con un plaid addosso. Non sono un bello spettacolo. Ma ho freddo e ho spento per sempre i caloriferi. Il riscaldamento è sopravvalutato oltre che troppo caro.
Se lavoro molto mi agito. Se lavoro poco mi agito. Sono in equilibrio solo il sabato. Ma oggi è martedì.
Mi hai fatto venir voglia di condividere la mia fotografia.
In soggiorno, cinque quindicenni ( di cui una mia) seguono un professore che spiega formule matematiche per il ripasso prima della verifica. Sono attente, organizzate, spargono appunti e profumo di buono.
In camera, confinato forzatamente durante una delle pause didattiche, un ventenne cupo sostiene che “agli sportelli help ti iscrivi se non capisci, non se hai la media del 9”. È contrariato per aver scoperto tardi l’arrivo delle ragazze e teme di non assaggiare i dolci alla nutella preparati da me all’alba, per sostenere le ragazze. Io decido di uscire a passeggiare col cane, tanto ho una riunione alle sei ed è meglio evadere. Lui mi segue, rassegnato. La merenda la vorrebbe a che lui.
Mancavi!
Buongiorno! Ho appena ascoltato “alla pari” e oggi ho letto la tua “fotografia del martedì”. Fedele.
Tre figlie a cavallo tra adolescenza e giovane adultità,un marito che ha optato per un secondo lavoro per non rischiare di dover essere coinvolto nella loro gestione e un lavoro che mi vede tutti i giorni (da 24 anni) in mezzo a 25 gnomi di 3,4 e 5 anni. Se vuoi materiale per un altro libro.. ECCOMI 😂
solidarietà!