“Mamma, mi dai dei soldi per comprare qualche porcheria buona per la settimana?”.
Sneddu stamane è partito per la Francia. La sua scuola media ha organizzato uno scambio con una scuola di Condrieu, un paesino a sud di Lione. Un paio di mesi fa il giovane H era stato ospite da noi. Adesso gli italiani ricambiano la visita.
Ieri quindi Sneddu è andato in missione al supermercato vicino a casa per comprare cibo consolatorio nel caso l’esperienza lo richiedesse. “Tieni, dovrebbero bastarti” gli ho allungato 15 euro. I fratelli hanno detto che erano troppi e che Sneddu non doveva azzardarsi a consumarli tutti. Mister I era negli Stati Uniti e quando lui non c’è, il grande e il medio ritengono di dover difendere il rigore domestico dalla mia esuberanza.
“Ho speso 4 euro e 23” ha comunicato Sneddu tornando con un sacchetto minuscolo. Ha preso patatine, orsetti gommosi e Smarties. Complessivamente austera come consolazione. I terzi figli rischiano di venir su repressi.
Stamattina è partito con il pullman. Sono andata a salutarlo anche se lui ha fatto finta di non conoscermi. Una madre pneumologa ha osservato di soppiatto l’autista poi ha detto che potevamo stare tranquille perché non sembrava soffrire di dispnea. Lei, grazie alle sue competenze mediche, controlla sempre la respirazione degli autisti prima di affidarcisi. Comodo.
In questi giorni ho avuto un gran dolore alla spalla e non ho potuto praticare yoga. Poiché il mio equilibrio si basa sulle sabbie mobili e sullo yoga, ho rischiato di perdere il senno. Il grande ha prodotto deliziosi biscotti al cioccolato e sale. Il medio ha sperimentato varianti dei chocolate chip cookies. In questa famiglia si fanno solo biscotti con tantissimo burro. Non va bene. Sarebbe più sano avere figli specializzati nella cottura delle verdure a foglia larga o delle cucurbitacee. Mannaggia.
Domenica, tra un biscotto grasso e l’altro, ho lavorato, anche se dovrebbe essere proibito. Lavorare intendo, non mangiare biscotti grassi. Sono anche giunta alla conclusione che la pasta dei biscotti, nuda e cruda, è ancora più buona del prodotto finito. Un giorno, quando nessuno mi guarderà, ne mangerò così tanta da farne indigestione.
Pensa al colesterolo!!!
Anche mia sorella (maggiore di me di 5 anni) cercava di avviarmi sulla via dell’austerità quando ero piccola: “pensa a quanto lavorano i nostri genitori per pagare le nostre spese!” mi diceva. Appena uscita da casa mi sono data alle spese pazze! “Lavoro, guadagno, spendo e spando” era il mio motto. Bei tempi. Ora sono madre e vivo di nuovo nell’austerità. Il tempo da cicala è durato appena un paio di anni, ma ne sono valsi la pena!!!!
Non pensarci e goditi queste delizie burrose,che immagino non trangugi tutti i giorni. Il comfort food talvolta è fondamentale, soprattutto per lo spirito. Per i momenti no. Per i periodi di ansia galoppante. Per lenire lo stress.
Io mi curo con le mandorle salate
Ho viziato da morire i miei figli, ma sono venuti su iper responsabili!
Non farei invece uso di biscotti al burro! Vedo il colesterolo come un nemico che ci insidia soprattutto da una certa età in su.
Uso poco il burro, ma ogni tanto bisogna concedersi qualche delizia per il palato, io preferisco dolci al cucchiaio o gelati. Ci vorrebbero quintali di tuoi biscotti per la mia Romagna devastata!
Goditeli senza rimorsi. Io sono a dieta zero grassi da mesi per via di un’operazione alla cistifellea e giuro che, quando tornerò normale, non addenterò mai più un biscotto senza elevare un’ode al Grande Dio del Burro e dello Zucchero. La vita senza dolci non vale la pena di essere vissuta
La ringrazio cara Claudia. Lei ha il potere magico di farmi sorridere donandomi un po’ di sana leggerezza.
Cara Elasti, ti aspetto nei vari luoghi in cui posso leggerti, libri, Istagram Repubblica, affari e finanza, tu parli al mio conscio e soprattutto al mio subconscio, ma questo è un fatto mio personale. 🤗
Secondo mio figlio l’inferno è quel luogo dove si viene fatti sedere davanti ad un tavolo pieno di dolci…che non si possono mangiare😃