Nonsolomamma

alice, la libraia

alice vive in una piccola città, ha capelli lunghi e dritti come spaghetti, una risata da bambina e non sa usare il computer.
vendeva mobili e un giorno decise che era stufa.
"i mobili mi annoiano perché sono ingombranti e senz’anima. io amo i libri. amo leggerli, sfogliarli, guardarli e anche spolverarli perché un libro impolverato è un libro infelice", disse.
nella piccola città arrivò in bicicletta un signore alto, allampanato e con i capelli bianchi e pazzi, che appese un cartello nella piazza del duomo:
"cerco librai per la mia nuova libreria. ne sceglierò dieci e li ospiterò tutti per due mesi in una casetta con due stanze e un bagno piccolo. in quei sessanta giorni mangeranno panini, spinaci e patate, staranno un po’ stretti, qualche volta litigheranno, ma diventeranno dei veri librai perché io glielo insegnerò".
nella piccola città tutti lessero il cartello del signore allampanato e l’indomani in tanti fecero la fila per essere scelti e andare nella casetta con il bagno piccolo a imparare l’arte di vendere un libro.
alice sospirò.
"perché dovrebbe scegliere proprio me?", si chiese.
e si mise in fila, pensando che era inutile.
quando arrivò il suo turno si sedette e le gambe tremavano e le mani sudavano e la voce non voleva uscire e il signore con i capelli pazzi la guardava curioso e taceva.
c’era silenzio e lei si schiarì la gola.
"io so vendere i mobili, ma non conosco l’aoristo greco. amo il fruscio delle pagine che girano, amo le storie per grandi, i libri per bambini ma non ho mai letto il de bello gallico. io so che lì in fila ci sono centinaia di persone migliori di me"
il signore si chinò verso di lei, spalancò gli occhi e si grattò la testa.
"e io perché dovrei scegliere proprio te?"
"perché per dodici anni ho venduto librerie e adesso vorrei riempirle".
lui scoppiò in una fragorosa risata e la accolse nella casetta con due stanze e il bagno piccolo.
alice adesso è felice. fa la libraia, ha capelli lunghi e dritti come spaghetti e una risata da bambina. i suoi colleghi la chiamano ‘copia-e-incolla’ perché ancora non ha imparato a usare il computer e tappezza le pareti di foglietti, per non dimenticarsi nulla.

alice, l’altra sera, era al tavolo con elastigirl.
perché alle cene degli elfi della casa editrice, una volta superati l’ansia, la timidezza, la domanda "che ci faccio io qui?" e i consigli delle amiche che ti vorrebbero più vamp e meno orfanella, sembra sempre di stare dentro un film.

34 pensieri riguardo “alice, la libraia

  1. Mi immagino la tua emozione . . . 🙂
    Stamattina, dopo aver fatto già un paio di telefonate nei giorni scorsi, sono andata nella “mia” libreria e ho chiesto al libraio: “L’hai segnato bene che mi devi tenere via quel libro, per me? Che esce al mio compleanno e me lo voglio regalare!!!” . . . Lui, mi ha guardato un po’ annoiato : “E’ da due settimane che mi assilli, ecco, ho messo il biglietto, l’ho scritto al computer, che ti devo fare di più?”
    Il mio libraio, ha quasi la mia età (anno più, anno meno) ha i capelli ricci e molto brizzolati . . . è un po’ cicciotto, ma mi sopporta da tanti anni e, a volte, mi fa un piccolo sconto . . .! 😉
    Ciao, R

  2. Ci ho pensato: perche Elasti riesce a rendere i suoi racconti così magici? Per chè parla il linguaggio semplice dei bambini, che arriva dritto dritto al cuore dei grandi.
    Alice riempie gli scaffali delle sue librerie.
    Tu i nostri cuori con i tuoi racconti!

  3. Come è simpatica Alice la libraia:))
    Ma è anche vero che, benchè sia un mestieraccio per cui o sei alle dipendenze de quarched’uno, o sei con i creditori alle calcagna, è veramente un bellissimo mestiere.

  4. Magnifica la storia (io vengo da una famiglia che vende libri dal 1940) e magnifico il tuo modo di renderla ancora più poetica e vagamente irreale. Mi stai diventando proprio una grande scrittrice 😀

    P.s.: Io non ti ci vedo per niente a fare la vamp con orpelli improbabili: viva il vestito nero e le pianelle !!!!

    JACOPO

  5. A me piace pensare che il “signore alto, allampanato e con i capelli bianchi e pazzi” che scoppia in fragorose risate sia quell’ottimo insegnante di un master bolognese, LIBRAIO con tutte le maiuscole. Grazie Elasti, è vero, è un pazzo pazzo mondo quello delle case editrici…ma è magico!
    Partenolettrice-neo assunta in casa editrice!yahuuu!

  6. LEELA: mi manca la fantasia per inventare di sana pianta i miei personaggi, anche se mi piacerebbe che non fosse così. quindi alice è assolutamente reale, viva e in carne ed ossa. così come la sua storia.

  7. Che voglia di conoscere Alice…mi fa pensare ad una bellissima persona, proprio come colei che l’ha descritta :)))

    Ieri sono stata nella *metropoli lombarda*…ho girato tutte le librerie del centro, nella speranza che qualcuno mi vendesse “in anteprima” il tuo libro…ma la risposta è stata unanime “Abbia pazienza, ancora qualche giorno!!” :(((…

    Speriamo che arrivi nella *località amena* in cui vivo, altrimenti riprendo il treno e torno a Milano solo per averlo nelle mie mani “in tempo reale” :))))

    …ElastiMamma…ma, se te lo spedisco a casa e pago tutte le spese, mi farai su una dedica personalizzata vero???? Dimmi di sì…lo sai che la Prof ti adora…sei praticamente la prima che ho linkato subito appena ho aperto il blog! :))))

    Un bacione e buona continuazione di domenica!

  8. Anch’io penso che sia QUEL fantastico libraio bolognese, anzi, facciamo pure IL libraio. Ma secondo me i capelli non ce li ha poi così pazzi.

  9. Se riesco, prometto che verrò 🙂
    …e grazie sempre per le tue “parole”…riesci ad arrivare al cuore…con incredibile semplicità, ma con una profondità unica…

    Un bacio dalla Prof che domani ricomincia ed è VAGAMENTE terrorizzata 🙂

  10. Oddei! allora per me che l’aoristo lo conosco (anche l’aoristo secondo e anche qualche terzo,ebbene sì), e ho letto Cesare e anche tanti altri non c’è speranza di aprire una libreria??
    sono molto triste stamattina.

  11. Che bello trovare la propria strada e mettersi in gioco per cambiare lavoro dopo tanti anni!!! Alice è una grande!!! Quando farai la presentazione a Milano????? Ho ancora 3 ore e mezza di ferie residue da poter utilizzare se non riuscissi a organizzarla in un giorno competibile ad un lavoro a tempo pieno!!!!

  12. Ti vedo bene come scrittrice di racconti per bambini, e anche se dici che non sai inventare personaggi direi che puoi prendere spunti da quelli reali che hai conosciuto e che conoscerai in futuro… hai un bel campionario di casi umani (in senso positivo ovviamente!!).
    banale ma… non vedo l’ora di leggere il Libro!

  13. Mi chiamo Giulietta; è capitato anni fa che Alice leggesse la mia tragedia d’amore, e che io sbirciassi nella sua favola.
    Ho potuto anche sgattaiolare qualche volta dal mio balcone, e raggiungerla nel suo piccolo paese. E lei, vestita di colori, mi ha cullata in un abbraccio caldo come il sole in estate, e ridevamo insieme dei nostri limiti. Ma poi la vita è strana, prende strane svolte, e nella distanza abbiamo ritrovato le strade destinate a noi.
    Un giorno Alice scrisse un telegramma dalla libreria dove ora lavora: “Voglio solo sapere se stai bene e se sei felice”
    Perchè, come diceva l’autore (che tanto ama) del libro che una volta mi regalò: “Non è importante se le persone, alla fine, non riescono a trovarsi. Non tradirsi, quello è importante.”

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