Nonsolomamma

‘na crema

Sneddu è disarticolato e caustico. Prepara la tesina per gli esami di terza media. Esce con i suoi amici, molti amici. Si trovano, chiacchierano, portano a passeggio cani, giocano a calcio, a volte mangiano la pizza o vanno al cinema. Hanno una socialità matura, da trentenni. Ma forse, se ascoltassi le loro conversazioni, la penserei diversamente. Sneddu ha l’aria posata, riflessiva, ma io lo so che è capace di nefandezze.
Il grande ha perso le asperità dell’adolescenza. È protettivo e accogliente. E quando manca Mister I si prende cura di noi perché ha la sindrome del pastore. È un conversatore amabile. Averlo intorno è rassicurante. Lo studio della Psicologia lo appassiona e lo rende implacabile. Ho l’impressione che ci usi come cavie del suo esperimento.
Il medio è sfuggente. Del resto lo è sempre stato. È a casa di rado e quando c’è dorme. Si nutrirebbe di pasta al tonno, chocolate chip cookies e waffles. Ha i capelli pazzi e l’aria stropicciata, probabilmente ha anche una vita segreta di cui non abbiamo contezza. Ma va bene a scuola. E, nelle leggi familiari, i gradi di libertà concessi sono direttamente proporzionali al rendimento.
Guarda vecchi film, medita di lavorare per una birreria. Qualche sera fa, eravamo sul divano, mi ha raccontato di Catullo e del suo disperato amore per Lesbia. Vivamus, mea Lesbia, atque amemus. Ci siamo messi a tradurre. Mi ricordavo cose. Non tutto passa invano.
Mister I ha trovato la formula perfetta della focaccia barese. Quando invitiamo amici a cena, io cucino cento cose e passo ore a spadellare. Lui fa la focaccia. E gli amici si sdilinquiscono per la focaccia. Il resto “buono, eh! … ma la focaccia…”. Va da sè che il suprematismo pugliese ha raggiunto livelli illegali.
Come stai? ‘Na crema, risponde il medio quando vuole mettere a tacere l’interlocutore.
Come sto io? ‘Na crema pure io, anche se mi agito più di quanto dovrei, ho alcune gioie e qualche ansia lavorative. Nella mia testa dovrei fare più di quanto faccio. Vorrei essere più efficiente, più versatile, più creativa. Ma questa stagione, pioggia permettendo, è una meraviglia e bisogna godersela senza lagne.

8 pensieri riguardo “‘na crema

  1. Il mio grande quando gli domando come sta, mi risponde:”tutto Gucci!”
    Ormai lo abbiamo adottato tutti come sinonimo di “tutto bene!”

  2. Da romana,mi fa piacere e mi diverte che tuo figlio milanesissimo risponda ‘ na crema per ironizzare sul suo stato psico fisico. Perfetto!

  3. Adorabile T….. trottola o terminator, ti immagino a 80 anni, scrittrice appagata, gaudente e ansiosa. Ps- la focaccia era il pane degli Dei

  4. Nella mia testa dovrei fare più di quanto faccio. Vorrei essere più efficiente, più versatile, più creativa…..” ma la domanda è un altra e ricorre spesso: perché lei si mette sempre in discussione ? Perché osserva il bicchiere mezzo vuoto ? La psicoanalisi avrebbe da dire sulla sua infanzia ma non faccio psicoanalisi e lo chiedo a lei. E lo chiedo a lei perché ha tutti gli strumenti per darsi una risposta. Un aiutino: se una donna di grandi qualità, una madre veramente adeguata cerca sempre di farsi venire dubbi, quale sarà la motivazione ? Forse sentirsi dire ciò che ho già detto ? LEI È UNA DONNA DI GRANDE VALORE IN OGNI RUOLO, DI MADRE, DI MOGLIE, DI GIORNALISTA. BUONA VITA… con affetto e stima profonda

  5. Questa è la mia ricetta della focaccia barese: approvata dal marito barese in memoria di nonna Cenzina.

    Focaccia con le patate (versione mia)

    Ingredienti per la teglia rettangolare
    Patate 225 g
    Farina mista 375 g (Nuvola*, farina 1, semola rimacinata)
    Acqua 160 g
    Olio EVO 3 cucchiai
    Lievito di birra secco 3 g
    Sale mezzo cucchiaio
    Zucchero mezzo cucchiaino

    Farcitura
    Pomodorini
    olive nere
    origano
    olio EVO
    oppure
    passata di pomodoro
    origano, sale, olio

    *La farina Nuvola è adatta a lunghe lievitazioni

    1. Per prima cosa lavare le patate e spazzolarle per togliere eventuali tracce di terriccio. Lessarle con la buccia per 40 minuti o fino a quando saranno morbide.

    2. Nel frattempo preparare il lievitino. Sciogliere il lievito e lo zucchero in una ciotola con 100 ml di acqua tiepida e aspettare 10 minuti che il lievito si attivi. Quando si sarà formata una bella schiuma setacciare nella ciotola 100 g di farina mista e mescolare con un cucchiaio fino ad ottenere un impasto denso ed appiccicoso.

    3. Coprire con un piatto e lasciar lievitare per una mezz’ora, in un ambiente tiepido (nel forno spento ma con la luce accesa, per esempio).

    4. In una capiente ciotola privare le patate dalla buccia e schiacciarle con lo schiacciapatate. Lasciar intiepidire per alcuni minuti.

    5. Quando le patate sono tiepide, unire il lievitino, l’acqua rimanente e la farina restante, poca alla volta. Unire anche il sale e per ultimo l’olio gradualmente. Impastare fino ad ottenere un impasto morbido e vellutato.

    6. Lasciar riposare 15 minuti poi fare una paio di pieghe (cioè rimboccare la pasta dall’esterno verso l’interno tutto in giro per la ciotola). Lasciar lievitare la pasta in ambiente tiepido. Nel frattempo, ungere la teglia rettangolare con abbondante olio.

    7. Al raddoppio inserire l’impasto nella teglia: per ottenere uno strato uniforme e ungerla bene, rivoltarla un paio di volte e premere la superficie della pasta con le dita.

    8. Coprire la teglia con un canovaccio umido e lasciar riposare la focaccia per un’ora in un ambiente tiepido.

    9. Nel frattempo accendere il forno a 190°C (modalità ventilata).

    10. Al raddoppio farcire con i pomodorini e le olive tagliate a metà, affondati nella pasta lievitata, origano, sale e olio. Oppure cospargere con la passata di pomodoro, origano, sale e olio

    11. Far cuocere circa 15 minuti nel ripiano intermedio mettendo un pentolino di acqua calda nel forno per mantenere l’ambiente umido.

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