Mi sento in colpa perché ho mangiato un french toast. E tre rotolini al cioccolato. E un pancake ai mirtilli con molto sciroppo d’acero. Dovevo pensarci prima. Il problema è che sono piu brava a rinunciare che a limitarmi. Mi fa male una spalla ma probabilmente la colpa non va ricercata nelle trasgressioni.
Ho lavorato quasi tutto il fine settimana e devo smetterla.
In compenso ho fatto lo scrub in faccia e mi sono sentita la sacerdotessa della beauty care.
Ho parlato per ore di tanatoprassi con una signora vestita di rosso.
E mentre io indulgevo nei rotolini al cioccolato, mi sfregavo vigorosamente guance e naso ed esploravo territori ignoti, mia madre, dopo una piccola vacanza a Venezia, è partita per il Pakistan con amici. Io, per quella donna, nutro ammirazione mista a inquietudine, entrambe crescenti di anno in anno.
Mister I guarda film di zombie in costume. In costume sono gli zombi, non Mister I. Per lui nutro invece solo inquietudine.
Il grande si sta facendo crescere capelli e barba. In testa ha un cespuglio ingovernabile. E pure in faccia. Nessuno crederebbe che da piccolo era bellissimo. Ma io per fortuna serbo il ricordo degli antichi fasti.
Il medio ha ospitato un amico austriaco molto educato. Abbiamo parlato a lungo di lievitazione dei rotolini al cioccolato, un argomento che appassionava tutti e due.
Sneddu chiama me e Mister I “raga” e insiste nell’insegnarmi a fare dei saluti con le mani, che prevedono incroci di pollici, di mignoli, giravolte, nocche contro nocche. Ma io non imparo mai e alla fine lui si stufa e mi molla lì, con le dita ingarbugliate e una grande frustrazione.
Domani è lunedì, novembre è quasi a metà e io vorrei essere in Pakistan.
Buona settimana.