Ho fatto pace con la pioggia, con la menopausa (più o meno), con la dipendenza da cioccolato, con i momenti di sconforto e con gli anfratti luminosi ed effimeri di perfetta felicità. Ho imparato i nomi in sanscrito dei sette chakra e degli otto passi dello yoga. Ho festeggiato il compleanno della mia mamma apparecchiando sul balcone, in una delle poche sere senza nuvole, difendendo la famiglia e la torta da un glicine condominiale protervo e cannibale. Ho assistito alla performance danzante di una nipotina seienne, ripiombando nell’inferno dei saggi di fine anno dentro ai centri sportivi, ma per la prima volta in versione rosa fucsia. Mi si è spezzato il cuore perché le fidanzate dei figli non sono per sempre (tranquilli, la compagna M è sempre al suo posto, tra le poche certezze del mio ottovolante). Per un giorno intero ho avuto il mal di pancia, nella convinzione, autoprodotta e non corroborata (per il momento) da evidenze empiriche, che a settembre resterò disoccupata. Mi sono interrogata sulla mia vita monastica, nell’atroce dubbio che, sotto sotto, tutta questa morigeratezza mi somigli moltissimo. In sei giorni ho intervistato undici ingegneri e adesso devo disintossicarmi; in quegli stessi sei giorni sono stata a Monza e a Bologna. Il settimo giorno ero talmente stanca che la prospettiva della disoccupazione di cui sopra mi pareva gioiosa. Incrocio le dita perché Sneddu non venga rimandato in greco o in latino. Ho comprato delle canottierine da adolescente e tra tre settimane avrò l’esame per diventare insegnante di yoga (le due cose non sono correlate o forse sì). Ho anche fatto una pazzia offrendomi di insegnarlo sul serio a persone vere. So che me ne pentirò e che non sarò capace. Mi sono domandata se la mia infanzia sia stata poi così felice come mi hanno fatto credere. Mi dispero per la tragedia di Gaza e mi convinco che dovremmo estinguerci subito. Poi però penso ai figli dei miei figli, e vorrei conoscerli.
Sei sempre fantastica, nostra Elasti del cuore…
o
Mi si e’ gia’ spezzato il cuore due o tre volte per le fidanzate che vanno e vengono. Non credevo potessi stare cosi male!!
a che scopo hai intervistato tutti quegli ingegneri?
I miei figli (26 e 21 anni) non vogliono figli. Clima, conflitti, la terra starà meglio senza umani, ecc. Lo capisco ma è preoccupante
Se da una parte comprendo che tu sia felice per la stabilità di tuo figlio ed M, dall’altra parte trovo questa cosa preoccupante.
Stanno assieme dal liceo, anni in cui avrebbero dovuto sperimentare altro ed altri, conoscere, flirtare, fare esperienze per poi, alla fine del tutto, grandi e strutturati e forti proprio delle esperienze, scegliere la propria persona.
È come essersi amputati un pezzo fondamentale di vita così, ne sono proprio convinta.
Guarda, capisco bene il tuo discorso (e lo condivido), però a volte capita. Io ho conosciuto mio marito all’ultimo anno di liceo…avrei preferito succedesse più tardi, certo, però è andata così
Lo capisco, se capita capita e ci mancherebbe pure altro!
Il mio pensiero più che altro si sviluppa perché sento sempre più spesso di famiglie profondamente coinvolte l’una con l’altra, che seriamente si considerano consuoceri e via dicendo… ma i ragazzi hanno 15 o 16 anni. E poi son tragedie se si lasciano come è normale si lascino a quell’età.
I miei figli (26 e 21 anni) non vogliono figli. Clima, conflitti, la terra starà meglio senza umani, ecc. Lo capisco ma è preoccupante
io l’ho pensato e messo in pratica 30 anni fa più o meno
Forse mi sono espressa male. Dovremmo tutti essere preoccupati da questo tipo di reazioni, fra l’altro non rare, che esprimono un profondo disagio. E magari fare un po’ di attivismo climatico, sociale o altro.
E ho il massimo rispetto per chi gestisce la propria fertilità in modo responsabile 😊
Non so cosa voglia dire gestire la fertilità in modo responsabile, ma se significa non fare figli per salvare il pianeta mi pare solo una delle tante idiozie che cercano di inculcarci attraverso i media e i vari social. E l’unico modo per salvarci è prendere coscienza che sono solo idiozie pensate e volute da menti perverse.
Siamo otto miliardi… direi che evitare non è proprio la cosa più sbagliata dell’universo.
e dove verrebbe spiegato perché in otto milardi siamo troppi? Hai fatto tu degli studi per dirlo o qualcuno te lo ha detto e tu hai preso l’informazione per buona?