A giorni alterni ventenni sudati si allenano nel mio soggiorno. Sono amici del grande. Emanano immondi effluvi che impregnano l’aria e restano lì nonostante le finestre aperte. Nel suddetto soggiorno campeggia una creatura inanimata ma dotata di grande personalità: è un catafalco nero, alto circa due metri. Serve per gli esercizi ginnici dei ventenni sudati. È approdato a casa nostra un giorno di agosto, alla chetichella, con la promessa di andarsene quanto prima. È ancora lì. Mi rende nervosa. Per umiliarlo ogni tanto ci appendo i vestiti ad asciugare. Ma non coglie le provocazioni. «Tranquilla Claudia, adesso lo porto via», dice rassicurante il grande. I miei figli mi chiamano troppo spesso per nome e non va bene.
La scuola è iniziata. Sneddu sta nel chill, ascolta rap, pianifica di tingersi i capelli di biondo platino e di indossare catene dorate. Quando ero piccola mia madre tarpava selvaggiamente le ali del mio cattivo gusto dichiarando lapidaria «che orrore» a ogni mio azzardo stilistico. Finiva così e io mi struggevo invano per lustrini e simil pelle. Per contrappasso ho scelto di lasciare i miei figli liberi di scatenare le loro perversioni estetiche, nella convinzione che l’orrore è meglio esibirlo a 14 anni che a 30 o a 40 o a 50.
Il medio mi ha invitato ad andare al cinema. Non è mai successo in 18 anni. Ho detto sì, disposta a vedere qualsiasi cosa, anche i Transformers se lo desidera. Lui non mi chiama per nome al momento ma solo «mamma».
Ho ricominciato a svegliarmi alle 4 del mattino per andare alla radio. Ma solo dal lunedì al giovedì. E questo, nel lungo fine settimana, apre spazi di meraviglia di cui ancora non mi capacito. Dopo tanta incertezza sono molto più felice di quanto mi ero autorizzata a sperare.
Lavoro senza schiantarmi, insegno yoga alle mie amiche il sabato mattina. La domenica cucino cose. L’obiettivo di quest’anno scolastico è stare in equilibrio sulle mani. Bisogna avere sogni grandi, ha detto Luca Parmitano, l’astronauta.
Mister I va in piscina e fa orecchiette. Nonna J è sempre in viaggio. La zia pazza vive in Lesotho e nessuno sa esattamente dove sia.
Piove ed è ufficialmente, finalmente arrivato l’autunno.
Qui piove, non moltissimo, e in laguna lo scirocco abbatte l’umore.
La mia unica nipote frequenta l’università a Bologna.😔
Goditi figli e amici dei figli finché puoi.
Anche a casa mia sono cresciuti amici e amiche dei miei 2. 10 figli in pecore.
ciao e buona radio.