Nonsolomamma

Istanbul, varie ed eventuali

A Istanbul il tassista che ci ha portati a casa dall’aeroporto, per tutti i 50 km di tragitto nel traffico al buio, ha guardato una serie tv. Abbiamo cercato di distrarlo facendo conversazione ma parlava solo turco e, soprattutto, la sua serie era molto più interessante di noi.

A Istanbul c’è una chiesa che si chiama Santa Maria dei Mongoli. Prende il nome da tal Maria Paleologina, figlia illegittima di un imperatore bizantino e sposa di un sovrano mongolo che presto morì. Nel 1281, tornata a a Costantinopoli, si fece monaca e investì i suoi soldi in un monastero che fu chiamato in suo onore. La sua è l’unica chiesa bizantina della città che non è mai stata convertita in moschea. Per visitarla bisogna suonare un citofono perché lì ora abita una famiglia greco-turca. Se c’è qualcuno in casa la chiesa apre, altrimenti no.

A Palazzo Topkapi hanno abitato, da metà del 1400 a metà del 1800, i sultani insieme a oltre 5000 altre persone tra parenti, amici e servitori. “Moh, la più fessa delle stanze è un posto pazzesco” ha commentato Mister I che è dotato di un certa sensibilità per lo sfarzo ottomano.
In uno dei cortili c’è un’antica buca per le elemosina. È piuttosto profonda e devi metterci dentro tutto il braccio perché da fuori nessuno deve poter capire se stai donando o stai prendendo.
In alcune sale sono esposti i vestiti da cerimonia del sultano. Hanno fantasie e disegni bellissimi. Uno in particolare è decorato con cerchi arancioni, disposti a gruppi di tre. Secondo Mister I “si tratta di una simbologia legata a San Nicola e alle sue tre palle”.

Alla fine siamo stati all’hammam, il bagno turco. Abbiamo pensato di meritarcelo dopo tre giorni di freddo e pioggia. I maschi erano separati dalle femmine e io ho fatto il percorso con la sauna, il peeling brutale, il massaggio gentile con la schiuma e il tè con i dolcini in splendida solitudine. Quando ho finito, nello stanzino per cambiarsi c’era ogni ben di dio: creme, cremine, saponi, profumi, pettine, matita, cartoline e cotton fioc. Siccome mi rimbombava in testa la voce di Mister I che diceva “sta tutto pagàto!”, ho messo il bottino nella borsa e sono uscita, sentendomi una ladra, ma solo un pochino.

6 pensieri riguardo “Istanbul, varie ed eventuali

  1. Io vado a Febbraio… Sul palazzo Topkapi ho letto commenti diversi, molti sconsigliavano… Per via dell’eccessivo costo del biglietto. Tu dici che ne vale la pena a quanto leggo?

    1. Il prezzo effettivamente è scandaloso. Però il palazzo è spettacolare e la visita merita. Forse è una delle cose più belle viste. Conta che ci stai 4-5 ore e nemmeno te ne accorgi

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