Nonsolomamma

la scelta di sneddu

Sneddu ha 15 anni, molti amici, una ragazza e una vita bellissima. “Sono nel chill” dice consapevole che in quello stato torpido e svagato, libero da ogni affanno, sta la vera beatitudine. Tuttavia persino lui qualche dovere ce l’ha. Al termine del primo quadrimestre Sneddu ha tre materie insufficienti: matematica, greco e latino. La comunicazione è arrivata giovedì sera. Venerdì l’alunno inadempiente è stato convocato dai genitori – che poi saremmo Mister I e io – per un redde rationem. Ci ha accolto seminudo, sprofondato nel divano. “Ti pregherei di ricomporti”. Lui, con qualche sforzo, ha obbedito.
“Hai un solo compito nella vita, Sneddu: studiare. È il tuo lavoro e il tuo dovere è farlo bene”. “Lo so, raga. Ma vi assicuro…” “Ti abbiamo lasciato libero di autogestirti, ti abbiamo dato fiducia e tu l’hai tradita. Fino a quando non recupererai le insufficienze le tue libertà saranno limitate. E…” “E?” “E sabato non andrai al concerto di Tony Boy”. La mascella gli si è contratta, è scattato in piedi: “Vi prego, non potete darmi una mazzata così senza preavviso. Aspetto questo giorno da mesi. È una cattiveria”. “Dovevi pensarci prima”. Fine del chill.
Oggi, a poche ore dal concerto, è tornato all’attacco. “Raga, vi prego. Parliamo”. “Non c’è niente da dire” “Per me andare al concerto è tutto. Datemi una seconda possibilità, un’altra punizione anche terribile. Ma lasciatemi andare”.
Mister I e io ci siamo riuniti in camera di consiglio per deliberare. “Abbiamo una proposta per te”. Sneddu, lo sguardo della preda braccata, si è irrigidito, in ascolto. “Puoi scegliere: non vai al concerto stasera o…” “O?” “Vai al concerto ma rinunci alla Playstation fino a giugno e, per ogni voto sotto il 6, ci consegnerai il cellulare per due settimane. E non si sgarra”. È impallidito. “Ci devo pensare”.
Si è chiuso in camera, ha fatto una videochiamata di consultazione con gli amici e poi è tornato da noi: “Ho deciso: vado al concerto, rinuncio alla Play e scommetto sul mio recupero. Raga, da domani la mia vita sarà un videogioco”.
Così è uscito, vestito come Tony Boy, due panini nello zaino e la roulette russa dietro l’angolo.



8 pensieri riguardo “la scelta di sneddu

    1. vero, sono pochissimi i ragazzi che, lasciati a sé, a questa età si gestiscono. Se però hai tre figli il terzo non lo segui più perché non ne hai più voglia. Infatti io ne ho fatti solo due perché “non ho sbatti”, ma quei due li ho cresciuti ad affettuosi calci nel sedere e son venuti su dritti per ora

  1. Il mio 16enne vive beato nel chill da sempre. Ogni anno si ripete la stessa storia. Primo quadrimestre con due/tre materie insufficienti, scossa, recupero di tutto con promozione e pagella finale decorosa. Dopo anni di colloqui copia-incolla con gli insegnanti, di pensieri e sensi di colpa e autofustigazione (mia ovviamente, lui sempre beato nel chill) sono arrivata alla conclusione che devo imparare a fare un passo indietro e lasciarlo fare perché è l’unico modo per aiutarlo ad assumersi le sue responsabilità, nel bene e nel male.
    e comunque credo sia da apprezzare un quindicenne che tra la play e un concerto sceglie il concerto, anche se di Tony boy…

  2. Ma poi, a distanza, riuscite a non mollare con la punizione? Perché il mio tallone d’Achille è proprio il cediamento dopo un pò di tempo… “ma sì, per oggi.. gioca alla Play, hai preso un bel voto…”. Sono disastrosa!

  3. Siete due geni del male, voi due :-)!. La play distrae dalla peggiore e sicuramente più utile, cioè le due settimane due senza cell ad ogni insufficienza… 🙂 Se avessi ancora adolescenti da gestire probabilmente la userei, ma non come punizione ad uno sgarro, proprio d’abitudine… 🙂

  4. Ho fatto leggere questa tua pagina al mio “adolescemo” di 16 e mi ha detto “Sono io!!!”.

    Da noi la pagella deve ancora arrivare e Tony Boy canta a Padova il 3 Febbraio!!!!

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