Nonsolomamma

19

Ehi tu,
ieri sera sei rientrato dalla gita scolastica di quinta liceo, l’ultima, che non si scorda mai. Siete andati a Napoli e, prima di partire, hai voluto sapere l’indirizzo della casa dove era nato il nonno A. E poi mi hai domandato: “Mi scrivi un ritratto del nonno?“Un ritratto?” “Sì, un ritratto”. Era una richiesta bislacca e struggente, come sei tu. L’ho scritto e l’ho chiuso in una busta con il tuo nome.
Di te diceva che ci avresti fatto impazzire. Gli stavi molto simpatico e lo facevi molto ridere. So che parlava di te ai suoi colleghi in università. Era fiero di avere un nipote con i ricci pazzi e i pensieri storti”.
Mi hai raccontato che ci sei andato da solo a quell’indirizzo e, davanti al portone, hai aperto la busta e letto il ritratto del nonno, pensato per te. Poi hai chiesto ai custodi se si ricordavano della nostra famiglia. Hanno detto di sì ma mi sa che hanno mentito, per non deluderti.
Ehi tu, che la settimana scorsa mi hai accompagnato a un pranzo stellato di lavoro e, dei maschi di casa, sei l’unico che poteva apprezzare. Ti sei vestito elegante e ci siamo divertiti moltissimo perché, nella tua sfrenata follia, sei un uomo di mondo. “Basta che non ti ubriachi” ho detto, al tuo terzo bicchiere di champagne. “Per chi mi hai preso?”.
Ehi tu, che ami Pennac, la Juve, la socialità vorticosa, i film di Wes Anderson. Tu che fai il baby sitter un numero esorbitante di ore per uno che va a scuola e ha pure la maturità, ma dici “tranquilla, è tutto sotto controllo”. Tu che a scuola sei rappresentante di istituto e a volte ti consumi perché la vita del politico richiede spalle molto larghe. Tu che ti indigni, ti esasperi, ti incaponisci, ti appassioni, ti innamori e ti commuovi. Tu, che dici che vuoi cambiare il mondo, che hai scelto l’università ma potresti ancora cambiare idea. Tu che ti aggiri per casa di notte con gli occhi tondi da civetta e lo sguardo stralunato dei tuoi 4 anni perché, da allora, sei rimasto sonnambulo.
Ehi, tu, ricci pazzi e pensieri storti che anche oggi piacerebbero al nonno, tu che quando ti guardo mi vedo e quando mi guardi ti vedi. Tu, sfuggente e selvatico, così profondo che nei tuoi abissi vengono le vertigini, lieve e pesantissimo, permaloso, esilarante, sfrenato, diverso da tutto quello che ho mai incontrato, molto meglio e molto di più di quello che avrei potuto sognare,
tanti auguri a te, più medio del mondo
la tua mamma

2 pensieri riguardo “19

  1. Caro medio, auguroni anche da tutte/i noi nel blog.

    Penso che queste lettere che scrivi per ogni compleanni siano un regalo bellissimo e che rimane.

    Se mai un giorno smetterai (?) gliele puoi stampare in un libretto.

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