Nonsolomamma

zone di frontiera

L’alba è una zona di frontiera, tra il sonno e i bisogni primari. È un territorio accidentato in cui è facile inciampare. È il tempo degli animali insonni, dell’ansia, dei semafori lampeggianti, degli zombi, del non più e del non ancora. All’alba ci si presenta disarmati e stropicciati perché, quando la sveglia squilla tra le 4 e le 5, non c’è tempo per le corazze.
Io all’alba faccio la radio, dal 2014. Quando ho iniziato Sneddu aveva quattro anni e il grande iniziava la prima media. Oggi sono uomini, o quasi.
Io amo la radio all’alba, nonostante gli zombi, i semafori lampeggianti e l’impossibilità di andare al cinema di mercoledì perché poi si finisce troppo tardi.
Ieri è finita la stagione radiofonica. CaterXL è andato in vacanza. Ho eliminato la sveglia alle 4.10 ed è sempre un momento di euforica solennità.
Eppure ho già nostalgia.
Grazie a tutti coloro che hanno reso questi nove mesi un’isola felice.
Grazie per l’accoglienza, la complicità, le conversazioni ininterrotte su Whatsapp, le idee, la follia e la grazia anche se ignorate di averla. Grazie per non avermi mai preso troppo sul serio, per avermi fatto sentire a casa, per aver condiviso i vostri mondi storti, per avere detto sempre le parole giuste. Grazie perché non ho mai avuto voglia di sterminarvi. E all’alba invece l’istinto omicida è sempre in agguato.
Grazie per tutto quello che abbiamo fatto insieme e che rifarei anche domani.
Grazie perché le cose migliori non sono mai scontate.
Grazie anche a chi era dall’altra parte perché senza di loro, tutto il resto non ha senso.

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