Il medio ha fatto la maturità. “Vieni ad assistere all’orale, se vuoi”, ha detto. “Veramente???” “La mia unica paura è deluderti”.
Siccome sono cresciuta con il terrore di deludere i miei genitori, convinta che dalla mia performance dipendesse il loro amore, gli ho spiegato che non mi avrebbe delusa nemmeno se avesse fatto scena muta, nemmeno se si fosse presentato travestito da elfo silvestre o da acaro della scabbia, nemmeno se avesse fatto pipì davanti alla commissione. Perché lui può al massimo farmi arrabbiare, ma deludermi no. Che poi mica lo so se è educativo dirgli così, ma tanto si sbaglia comunque e, tra un ego smisurato e l’insicurezza degli affetti, scelgo il primo.
“Allora vieni”.
Quando il professore di greco mi ha vista mi ha sgridata con gli occhi. Io con gli occhi gli ho detto che pure lui, se suo figlio glielo avesse chiesto, avrebbe assistito. Probabilmente non ci siamo capiti.
Mi sono sentita un po’ la mamma di Sinner costretta a vedere dagli spalti la finale del Roland Garros senza poter scendere in campo a parlare con Alcaraz.
È andata un po’ meglio che a Sinner però, anche se sulle materie scientifiche ci sarebbe un enorme lavoro da fare.
Dopo è stato tutto un tripudio, spumante addosso e in corpo, libertà, sfrenatezza, fine di un’epoca.
Ha deciso che cosa farà l’anno prossimo. Ma, essendo il medio il medio, potrebbe cambiare idea domani e iscriversi a Fisica, di cui all’orale non sapeva assolutamente nulla. Pertanto meglio non esporsi.
Da madre e da docente mi trovo in completo disaccordo con questo metodo educativo lassista. Certamente la paura di deludere i tuoi genitori ha fatto di te una donna fragile e perennemente insicura (lo si evince da tutti i tuoi post), ma non è che fare l’opposto con i tuoi figli sia la soluzione, anzi, trasmette loro l’idea che tutto quello che fanno va bene, purché non implichi proprio cose gravissime. Bell’esempio va’
Non credo che Elasti intendesse questo. Non ha detto che va bene tutto, ma che l’amore e il rispetto di un genitore non dipendono dalla performance. Io lo trovo giusto. Bisognerebbe impegnarsi nello studio per se stessi, non per compiacere i genitori.
Io sono cresciuta con la convinzione che la felicità dei miei genitori stesse nelle mie mani, e quindi non non potevo permettermi il minimo scivolone. Alla fine, una vita per procura. Penso invece che ognuno di noi dovrebbe sentirsi responsabile dei propri successi e dei propri errori. Errori e successi nostri, non dei nostri familiari
Se i miei figli non fanno il loro dovere mi mancano di rispetto, se non si impegnano al massimo delle loro possibilità anche. Certamente la mia felicità non dipende da loro, non mi realizzo nei figli, ma nel lavoro. È semplicemente una questione di rispetto e di etica del dovere, che va inculcato nei figli dal giorno uno.
Concordo con Giorgia, tanto più che ogni libro di pedagogia o in generale sull’educazione invita a un amore incondizionato, che non viene meno né dipende dai successi o dai comportamenti dei figli. Come dovrebbe essere…
Claudia non ha detto che va bene tutto: ha anzi specificato che vestirsi da acaro della scabbia o simili la farebbe arrabbiare. Ma un conto è che un figlio legga negli occhi dei genitori la delusione, altro la rabbia. La delusione vuol dire “tu non vali”, mentre bisogna vedere al di là del comportamento e nel caso stigmatizzare il singolo fatto, non la persona.
I libri di pedagogia……la roba più inutile che mi sia toccato studiare. Figurati un po’ se accetto le persone così come sono indipendentemente dal loro comportamento, se avessi figli che si comportano male non solo sarei delusa, ma incavolata come una iena. Voi madri (io non mi considero parte del vostro gruppo anche se ho due figli) siete le peggiori
Fragile e insicura?????
Ahahaha!
Trovo la signora singolarmente sgamata e furba di tre cotte!!!
Se trovi “furba di tre cotte” questa signora è perché forse tu sei imbranata più di lei (faccio un’ ipotesi). Forse si è creata un personaggio e vuole mostrarsi un po’ ingenua e timorosa, bisognosa della guida dei figli,del marito e dei colleghi, non so, ma l’immagine di lei che traspare è questa
Elasti non doveva assistere alla maturità del figlio. Punto. Anche se glielo aveva chiesto. La maturità è diversa dalla discussione della tesi di laurea, già discussa e ridiscussa con il relatore.
Elasti, hai toppato.
ciao
Sembri sempre imperfetta a leggerti, invece sei perfetta nelle tue scelte…
Evviva !!!
Ma veramente vi mettete a sindacare pien* di sicumera sulle scelte genitoriali altrui? Minchia vorrei avere la verità in tasca quando voialtri.
non avrei saputo dirlo meglio 👏😂
Certamente, io esprimo la mia opinione su tutto, soprattutto su cose che mi riguardano da vicino. Se sono cose che non conosco invece faccio un passo indietro perché non potrei formulare una argomentazione sufficientemente pertinente. In caso contrario, dico sempre la mia. Tu no?
È la perentorietà su un argomento così complesso che mi fa sempre dubitare, in generale la verità in tasca e i giudizi sulla genitorialità mi lasciato molto perplessa.
Mai andata a assistere agli esami di nessuno dei miei tre figli. Ma se me l’avessero chiesto ci sarei sicuramente stata. I principi (non stare addosso ai figli, lasciarli a affrontare i problemi con le loro forze) non possono essere applicati in modo stupido. Summa lex summa iniuria. Complimenti Elasti
insopportabili le mamme che danno lezione ad altre mamme. odiose le prof che non sanno far altro che dare lezione.
+1
Do lezioni sempre, certamente. Se voi madri siete quasi tutte pappemolli non è colpa mia. Se lo trovi noioso e odioso è perché ti senti chiamata in causa, cara la mia mamma panchina. Credi che se mio figlio mi avesse chiesto di andare a sentirlo alla maturità due anni fa ci sarei andata? Lo avrei mandato a stendere, come manderò a stendere l’altro se dovesse chiedermelo. Niente festa nemmeno per la triennale,che è una cavolata. Sì festeggia solo la magistrale, ma nemmeno più di tanto, visto che ormai si laureano cani e porci
delle due l’una….o sei volutamente polemica a prescindere (e io propendo per questa ipotesi) o hai tanto bisogno di prenderti un po’ meno sul serio. E comunque mamma “panchina” rendeva meglio l’idea 😏
*pancina
Meglio mamma panchina che mamma troll
No no, io sono così anche fuori dal web, anzi, dal vivo sono più aggressiva, perché posso dire le cose in faccia. Qui vado più cauta perché mica vi conosco. Ribadisco che la mamma pancina/chioccia è la peggior specie