Nonsolomamma

detox

A Cuba ci sono spesso black out e il wi-fi non è mai scontato. Cercando un appartamento da affittare all’Avana abbiamo posto come condizioni la connessione a Internet, per poter lavorare, e la presenza continuativa di elettricità per poter fare affidamento sul frigorifero (e sul modem).
Abbiamo trovato una casa al Vedano, definito dalla guida “fulcro commerciale e della vita notturna”. Nell’appartamento di fronte ci sono Sixto e Maria, i nostri padroni di casa, accanto ci sono gli anziani genitori di Maria che passano la giornata seduti in poltrona, guardando la tv con il cappello in testa, la porta aperta e il badante che dorme. L’elettricità è andata via solo due volte ma il wi-fi è flebile, a tempo, e accessibile solo dall’angolo estremo della cucina. Abbiamo preso delle sim cubane con cui possiamo usare Whatsapp a volontà ma fare pochissimo altro perché i dati sono limitati.
Pertanto, a meno di non incunearsi tra le piastrelle di fronte ai fornelli, inserire uno username e due password e armarsi di pazienza, Internet non è un’opzione immediata.
Questo lascia enormi spazi bianchi, disintegra automatismi, svuota la mente, genera horror vacui e ripristina antiche usanze analogiche.
La mia insegnante di spagnolo, da un giorno all’altro, mi dà dei compiti. In quelli per oggi c’era un cruciverba complicato e verbi irregolari sconosciuti da coniugare al passato remoto che si chiama preterito. Non sapevo farli, quei compiti. In altri mondi avrei cercato, e trovato, le risposte online. Qui no. Dove non sapevo, ho messo punti di domanda. Un insolito bagno di onestà. Mi sono sentita in terza elementare, con il mio quaderno, la mia penna e precisi confini a limitare ed assolvere la mia ignoranza.
Non è sempre facile adattarsi, reprimere nevrosi, placare ossessioni (“Cosa farà la principessa Kate?” “Non vedo cani e neonati da troppo tempo” “E il pasticcere bonissimo dove è finito?”).
Il detox non è mai indolore.
Però oggi ho finito in tre ore un lavoro che, con Kate, cani, neonati e pasticceri a portata di click, avrei fatto in sei. Ho cucinato misteriose cipolle barbute, ho ripassato il preterito dei verbi regolari, ho pensato più del solito, ho ciondolato nel vuoto, non ho rosicato per le vite bellissime degli altri sui social.
Ora sono le 21 e 30 e vado a dormire con la tv dei vicini nelle orecchie.

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