Nonsolomamma

mercati paralleli

Sotto casa all’Avana c’è una piccola bottega con la scritta “panaderia”. Una mattina si trovano i panini e i biscotti, il giorno dopo invece no, ma sono arrivate le uova e la marmellata che mancavano da tempo. Succede così anche nel negozietto accanto, una “carniceria” che vende saltuariamente yogurt (il latte non si trova), prosciutto (ma solo ogni tanto), carne congelata e acqua (da 4 giorni niente ma abbiamo cominciato a bollire quella del rubinetto, incuranti del calcare).
Il padrone della panaderia si chiama Alexander e ha l’aria saggia e malinconica degli inquieti o dei sopravvissuti. Sembra uscito dal film Fresa y chocolate o da un romanzo triste. È gentile, di una gentilezza poetica e fuori dal tempo che fa sentire accuditi.
In realtà Alexander è un uomo fortunato e, con la sua panetteria, guadagna molto più di un medico o di un insegnante, che sono dipendenti statali. Perché a Cuba, dagli anni ’90 circa, esistono due destini lavorativi paralleli. Chi lavora nel privato – negozianti, guide turistiche, autisti, ristoratori, etc – ha un reddito spropositato, rispetto a chi – insegnanti, personale ospedaliero, farmacisti, agricoltori, impiegati pubblici – è dipendente statale.
Il livello di scolarizzazione non ha alcuna correlazione con lo stipendio. Tanto che ingegneri aprono botteghe, medici fanno gli autisti e i giovani si domandano perché proseguire gli studi – gratuiti e, un tempo, di ottimo livello – se il destino professionale è legato solo all’intraprendenza individuale.
Un docente universitario guadagna circa 15.000 pesos, più o meno 34 euro, al mese. Dopo 40 anni di insegnamento, la sua pensione è inferiore ai 3.000 pesos, circa 7 euro.
Ogni cubano riceve ogni mese una “tarjeta” che consente di ricevere gratuitamente del cibo che però non basta per tutto il periodo.
Nei carretti per la strada o nei negozietti come quello di Alexander, i pomodori costano 800 pesos al chilo, lo zucchero 1.600, un pacco di biscotti tipo Ringo 300, un chilo di riso 700, cifre astronomiche per un chirurgo.
Stasera abbiamo cenato in quattro con 6.000 pesos, 3 euro e 50 a testa, il doppio della pensione del professore universitario.

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