Nonsolomamma

di spazzatura e coccodrilli

All’Avana i cassonetti sono pieni di spazzatura. Così pieni che trabocca ed  esonda per terra o sfascia i contenitori.

Spesso si vedono persone frugare nell’immondizia. Non sempre hanno l’aspetto dei disperati. Ci sono anziani persino un po’ eleganti, a cui la pensione non basta. Bambini no. I bambini all’Avana non sembrano mai sofferenti. Cuba ha un tasso di mortalità infantile tra i più bassi dell’America Latina e poco più alto degli Usa.

Qualche settimana fa la ministra del Lavoro cubana ha dichiarato che a Cuba non esistono mendicanti. Quelli che sembrano tali, usano travestimenti per guadagnare soldi facili, ha detto. Si è dimessa ma esiste comunque, dicono, uno scollamento tra la percezione dei governanti e la realtà del paese.

L’altro giorno abbiamo cenato con una coppia di cubani, diventati un po’ amici.

Lei si chiedeva cosa riuscisse a recuperare la gente nei bidoni della spazzatura.

“Quella non è immondizia europea o statunitense. A Cuba non sprechiamo niente. Ogni cosa si usa e si riusa. Il cibo viene consumato tutto e gli oggetti e i vestiti si riciclano fino alla fine. Dentro quei cassonetti c’è lo scarto dello scarto dello scarto”.

Ci sono stati riferiti due modi di dire cubani:

“Estamos mejor hoy que la semana que viene” (Stiamo meglio oggi rispetto alla settimana prossima)

“En Cuba para vivir bien tienes que tener fe” (A Cuba per vivere bene devi avere “fe” che significa fede ma, in questo caso, ‘familia al extranjero’, famiglia all’estero).

Su una nota più lieve, per anni a Cuba era stranamente molto in voga “Il coccodrillo come fa?”, la canzone italiana per bambini. FA qui è la marca di un detergente e ‘comer’ in spagnolo significa ‘mangiare’. Quindi erano convinti che la canzone si riferisse a un coccodrillo che mangiava sapone.

Dall’Avana per il momento è tutto

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.