Nonsolomamma

caramba beviamo del whisky

"ciao, sono io!"

"ehi! ci sono novità?"

"già!"

"quindi?"

"parto"

"ommamma! quando?"

"a metà maggio"

"sicura? sola, piccoletta, bionda e senza il burqa?"

"sicura, però magari un burqa me lo compro che fa sempre comodo"

"ma sei contenta?"

"felice"

"e cosa farai laggiù?"

"non so esattamente. so solo che non uscirò mai, che vivrò in un residence, che la sera mangerò insieme ai colleghi e che berrò whisky. perché lì non c’è molto altro da fare. me lo ha detto il capo"

"ma a te il whisky piace?"

"no, mi fa schifo. ma sono talmente contenta di andare laggiù che imparerò ad apprezzarlo".

la zia matta, con la testa tra le nuvole e senza senso dell’orientamento, partirà per kabul.
partirà, raggiante e incosciente.
dovrà occuparsi di donne afghane.
ma elastigirl è sicura che saranno le donne afghane a occuparsi di lei.

71 pensieri riguardo “caramba beviamo del whisky

  1. cara ZiaMatta,
    l’antropologia dev’essere qualcosa che ti prende dentro, allo stomaco, un bisogno che devi soddisfare, come bere, come mangiare, un desiderio vitale di conoscenza e di apprendimento, una voglia senza confini di inseguire il mondo attraverso il mondo.
    Ho una cara amica italiana che ha iniziato la sua rincorsa all’antropologia da Milano, facendo alcuni esami post laurea solo perché necessari a entrare in un’università di Toronto cui lei ambiva. E studiava e lavorava, studiava e lavorava, iscrivendosi a questa università con un grande obiettivo in testa. Ed è arrivata laggiù e ha iniziato a studiare e scrivere, ancora studiare, ancora scrivere, poi grazie all’apprezzamento di un professore sta facendo un Master alla London School of Economics, che ho imparato essere una sorta di “mecca degli antropologi”. E proprio grazie a questo Master, un altro professore, un luminare dell’antropologia, le ha concesso un PhD di 4 anni a Toronto. Finalmente farà il tanto agognato “dottorato serio”, come lo chiama lei, ma la sua destinazione è Israele, perché sta studiando le comunità buddiste di quella terra.
    La mia amica è sposata, suo marito è italiano e in tutto questo suo peregrinare, lui aveva una cattedra all’università di South Bend, Indiana e andava avanti e indietro tra Londra, Toronto, Sondrio e Varese, mentre lei andava a Varese, Sondrio, Londra e Toronto.
    Ogni tanto si sono anche incontrati… e ora aspettano un bimbo, che sta viaggiando per il mondo nella pancia della sua mamma.
    Ecco… te lo volevo raccontare perché mentre penso a te, penso a lei e viceversa.
    E di voi penso che siate grandi donne.
    Ti abbraccio tanto…
    ps: non ti ubriacare, che in terra musulmana non va bene 😉

  2. innanzitutto in bocca al lupo a ziamatta, che tutto vada come lei vuole, davvero.
    poi vorrei dire a lamorachevola che quella storia mi ha emozionata. che grandi persone ci sono al mondo, e come mi sento minuscola al loro confronto. dico grazie a ziamatta e all’amica di mora, a tutti coloro che hanno il coraggio di fare scelte così. con il cuore, grazie.

  3. l’ho sentita oggi su msn. non sono riuscita a vederla a Roma. mi ha detto raggiante di Kabul. è sicura, forte, piccola, dolce.
    occuparsi di lei sarà un onore per le donne afgane, ripagate in pieno dalla roccetta bionda.
    e poi, moooooo, manca ancora a maggio!!! ci sono piccoli compleanni da festeggiare. compleanni gemellari. uè, sono invitata no?

  4. Mi domando come mai ci si butta giù solo perché non si fanno determinate scelte, ho un amica medico che si mangia le ferie in India o in Africa, non ho mai pensato di santificarla perché fa una cosa che le piace fare…pu ammirandola tanto.

    beata lei che ha potuto realizzare i suoi sogni, e proviamo a pensare che i veri eroi son quelli a cui non è consentito manco di sognare, ma devon tirare la carretta lo stesso.

    argh
    scusa zia matta, non ce l’ho con te, colpa dello yougurt…
    qui è la coscienza mi senti?

    Ma te una martellata sulle dita prima di partire a scriver sciocchezze?

    Ti paion cose da scrivere, che vuoi fare farti riconoscere per la serpe velenosa ed invidiosa che sei?

    Mi mancavi, ma non mi avevi già stressato a sufficienza per oggi?

    evidentemente NO, visto quello che combini, vattene a dormire che è meglio.

    Buonanotte

  5. noi di zie matte in afghanistan ne abbiamo avute due…
    buon viaggio zia matta, tornerai diversa ma raggiante come non mai.

    lasave

  6. Uguccone di Bard

    Prima di tutto un sincero ed enorme “in bocca al lupo” alla ziamatta.

    Bisogna che tu le faccia sapere che se là bevono solo whysky e se non le piace molto, si ordini un whisky sour, che consiste in W. + ghiaccio+zucchero, il tutto shekkerato con entusiasmo.

    Un caro saluto a ziamatta.

    Uguccione

  7. In bocca al lupo alla zia matta…anche nel mio, di lavoro, capita: io credo di star risolvendo la vita a qualcuno, ma…è quel qualcuno che mi sta dando la soddisfazione.
    Insomma, in bocca al lupo.

  8. In bocca al lupo alla zia matta…anche nel mio, di lavoro, capita: io credo di star risolvendo la vita a qualcuno, ma…è quel qualcuno che mi sta dando la soddisfazione.
    Insomma, in bocca al lupo.
    Aud.

  9. voilà! come mi sta? trovo che il blu mi doni… però non so, magari per il prossimo commento mi cambio. ci ho messo delle ore a trovare l’abbinamento giusto; adesso ho tutto il desk in disordine.

  10. Elasti dopo il il post sull’elastifratello mi è successa questa cosa che potremmo chiamare sindrome della sorellapiccola di sorella grande piena di buon senso. E’ il secondo post che mi attiva la sintomatologia!
    Noi poveri parenti sognatori di persone piene di buon senso con prole e lavoro solido che a noi sto lavoro solido ci sfiancherebbe! Noi poverini raccontati come scemi! (Credo che mia sorella parli di me un po’ come te della zia matta e dell’elastifratello)

    Io dico r rispetto per i parenti pazzi che contro ogni forma di buon senso si accaniscono a voler fare lavori pazzi, o rischiosi o romantici o scarsamente retribuiti! e conducono una vita non esattamente ordinata io dico: orgoglio ziomatto!
    🙂

  11. non so di preciso cosa andrai a fare, ma hai tutto il mio sostegno, cara zia matta.
    non che le donne afgane abbiamo necessità di aiuto per sopravvivere. certo hanno bisogno di un sostegno per tirar fuori e far vedere al mondo la forza e la tenacia che hanno dentro e che per la maggior parte relegano all’interno della famiglia. il chè non è sbagliato in termini assoluti. ma c’è bisogno che la saggezza e la forza d’animo di queste donne sia maggiormente conosciuta e diffusa, perchè siano da esempio a noi donne occidentali che ci pregiamo di essere donne libere ed indipendenti…ma nella realtà…
    la zia matta vivrà un’esperienza di vita forte che le sarà di sostegno e di aiuto per il suo giovane futuro. in bocca al lupo.
    e se ne avrai la possibilità ritaglia uno spazio per raccontarci senza filtri ciò che vivrai.ciao!
    senzatoga

  12. Cara zia matta,
    e così lo lascerai solo, inconsapevole, a Bari.

    L’inconsapevole amico Fabio sarà costretto a lasciar andare l’amore della sua vita senza averlo neppure mai conosciuto.

    Senza neanche sapere che esiste!

    Cara zia matta, che ne sarà dei vostri figli un po’ fatti, un po’ adottati, che parlavano italiano e quell’altra lingua strana che non parla quasi più nessuno?

    Hai deciso di partire, e allora fallo.

    Ma stai attenta.
    O non te lo perdoneremo mai.

  13. … come lucia…. anche io mi chiedo (e chiedo alla ziamatta) come si fa a condurre una ricerca sul campo stando tutto il giorno chiusi in un residence… comunque sia… in bocca al lupo!

  14. ammiro tanto la zia matta..ma tanto..TANTO. perché vedo in lei ciò che spero sarà di me dopo tutto questo orientaleggiare universitario. E l’India è così vicina all’Afghanistan che se la zia matta non fosse bionda potrei scambiarla per una me in viaggio nel tempo. Ah, il futuro. Questo sconosciuto.

  15. dev’essere una bellissima esperienza una di quelle che ti sono utili alla tua personalità e alla tua cultura. Ho un bel po’ di amici che sono appena tornati dalla Palestina (non ci sono andato pure io per un soffio ….) e i loro racconti mi hanno affascinato. Brava zia Matta !!!!!

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