Nonsolomamma

cose da fare

al parco, di fronte allo stagno delle papere.
lei ha un cappotto di cammello, la messa in piega, una sinistra fissità nello sguardo e un’altrettanto sinistra inquietudine nei movimenti.
loro sono due, un fratello e una sorella, tra i sei e gli otto anni, imbaccuccati nelle loro sciarpe. pallidi e sperduti come i bambini milanesi possono essere.
"basta così. adesso dobbiamo andare"
"ma mamma… siamo appena arrivati"
"non mi interessa. io a casa ho un sacco di cose da fare"
"se dovevamo starci così poco perché siamo venuti al parco allora?"
"perché anche il parco era una cosa da fare"
loro, evidentemente persuasi dalla ferrea logica della deontologia domenicale materna, tacciono.
lei si allontana con insofferente sussiego e li molla lì, davanti allo stagno, con le loro sciarpe a righe e i guanti coordinati.
loro esitano, si guardano. il bambino prende un sasso e lo lancia a una papera, la bambina fa spallucce e gli tende la mano.
e se ne vanno.

83 pensieri riguardo “cose da fare

  1. che tristezza!!! sarà che io al parco con la mia piccola nipotina ci starei le giornate intere e se c’è altro da fare chi se ne importa!!!
    zianica sloggata

  2. Sembra l’immagine di un film polacco, magari con un violino come colonna sonora……invece è la dura realtà italiana. Infatti guanti e sciarpa erano coordinati!

  3. Io, torinese, mi ricordo quando mia madre mi portava al parco del Valentino, proprio in riva al Po, a sfiorare l’acqua e le papere, all’epoca si poteva ancora. mia madre di cose da fare ne aveva davvero tante, ma non lo faceva pesare e riusciva a trovare del tempo per stare con me, sempre. Ricordo che a volte mi comprava il palloncino colorato, altre volte un gioco, oppure mi faceva salire sulle giostre, anche se io non volevo e avevo paura. Erano i nostri momenti, solo nostri.
    che ricordi teneri!
    chissà come ricorderanno tra trent’anni questi due bambini le loro domeniche al parco…

  4. Povera donna e poveri bambini. Però almeno la mossa di portarli al parco la fa, io ultimamente mi rimrpoveravo che avrei potuto portarli più spesso alla sabbiera, ma tutta la prima infanzia dei miei figli ero assolutamente esausta (e diciamoci la verità, non è che loro fossero i tipi che mi permettevano di schiantarmi su una panchina e osservarli a distanza).

    Però che tristezza. Però almeno ce li porta invece di farli stare una mezz’ora in più davanti al televisore. Però il tempo per la messa in piega lo trova. Non so ho le priorità scombinate.

  5. cosa avrà poi da fare la mamma milanese tanto impegnata?
    sistemare gli scaffali con le piccole cose di pessimo gusto?
    con i miei tre hobbit la priorità sono sempre gli hobbit – il lavoro esiste, ovvio, ma in tempi ben determinati.
    consiglio alla signora milanese di lasciar perdere il parucchiere e farsi spettinare dai suoi bimbi.

  6. è normale che dopo aver letto questo post ci si senta tristi ed inca##ati?

    Dai, elastigirl, lo sappiamo che sei un’ottima madre, non c’è bisogno di far pubblicità comparativa…!

  7. EH si! un pò di tristezza, ma è anche colpa di questa società moderna che porta ad essere veloci e indaffarati anche quando si ha la possibilità di rilassarsi, alla fine non ci si distende mai, poveri bimbi:)

  8. A istinto, mi verrebbe da dire: ricoveratela!
    Ma poi una vocina mi dice: senza arrivare a questi livelli, quante volte hai sbagliato i tempi e ne hanno fatto le spese i tuoi figli (Amelia in particolare, Ettore è ancora un sacco di patate)? Quante volte eri irritata o di fretta o qualcos’altro e hai risposto “non mi interessa”?
    Poi ancora penso che io non direi “siamo venuti al parco perché era una cosa da fare” e mi tranquillizzo sulla mia salute mentale 🙂

  9. Agghiacciante, ma utile: stamattina, presa da frenesia da ritardo, perché per una volta abbiamo poltrito tutti, nana compresa fino alle 10, ho fatto scattare tutti… in un giorno di festa!! Ora mi riprendo, e vado a disegnare con la nana. grazie Elasti

  10. La vita vissuta solo come un “dover fare” non è un grande affare…o no?
    Che tristezza.
    E quei bambini che adulti saranno, se sembrano già tristi ora? 😦

  11. veramente la cosa che inquieta di più è la fissità dello dello sguardo, l’inquietudine nei movimenti, ma sopratutto la cosa più terrorizzante è l’insofferente sussiego con cui li molla lì……..

  12. La rassegnazione dei bambini è quello che mi spaventa di più della tua descrizione.
    Se non fossero abituali a quelle situazioni non si sarebbero limitati ad un gesto crudele e silenzioso e ad altrettanto silenziose spallucce.
    Non giudico la mamma perchè ognuno fa piccoli o grandi sbagli nell’educare ed accudire i figli ma penso non sia giusto far subire le proprie frustrazioni a chi non ha armi per difendersi e accetta per amore ogni nostro gesto o comportamento.

  13. E’ questa la cosa che mi angoscia. Questa cosa del domino della sofferenza. E della fatica che si fa spesso senza successo, a invertire la direzione del domino. Magari la mamma aveva scazzato col marito che ni ci piace li solitari al computer mentre ella si fa un mazzo, magari proprio quel giorno ha scoperto che Dio Cristo la vecchia bolletta delc ondominio non era stata pagata. ma magari niente, quella bambina è stata lei da piccola.
    Speriamo nella rata der condominio.

  14. mah, pensandola come una scena di un film, io immagino anche una storia diversa: magari la mamma è rimasta vedova da poco e resta aggrappata alle lista delle cose da fare per non lasciarsi andare alla disperazione…

  15. Non ce la faccio a giudicare, da quaggiù. Io mi ci vedo: quando mi scappa un urlaccio che potrei evitare parlando con loro, quando mi scappa la pazienza dopo l’ennesima, quando sono imperfetto e per fortuna che lo sono così mi esercito e imparo a mogliorare. Non la so giudicare, quella mamma, malgrado la messa in piega. E, come ha detto qualcuno, per fortuna che ci sono i fratelli. E il marito, invece che ni ci piaciono li solitari magari è semplicemente stronzo o assente o incapace o indifferente o……..
    Ah, e naturalmente i nostri i guanti coordinati non ce li hanno nemmeno tra la destra e la sinistra!!!! 😉

  16. neanch’io me la sento di giudicare….in effetti se la frase incriminata l’avesse tenuta per sè sarebbe stata una situazione assolutamente comune…..ma quante volte facciamo le cose per i nostri figli un po’ a malincuore solo perchè ritieniamo che vadano fatte???Mica possiamo essere sempre la famiglia del mulino bianco!!!!
    Claudia

  17. che triste…
    mi ricorda alcune mamma viste stamattina al parco giochi in montagna… “Andreaaaa non buttarti nella neve, ti bagni le scarpeeeee” (certo, se non vola… e poi che ce lo porti a fare nella neve se non si deve bagnare?)

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