"io vado in un asilo amelicano, con bimbi amelicani e maettre amelicane", dichiara lo hobbit piccolo mentre il grande canta una nenia fatta di suoni aspirati inframmezzati da un altogether qua e là.
gli hobbit frequentano una delle numerosissime scuole materne della città di A, quattro ore al giorno, per cinque giorni la settimana, il tempo di socializzare, farsi qualche amico e concedere a elastigirl qualche ora di lavoro quotidiana.
inizialmente erano stati accettati da sue, signora antroposofica, vegana e steineriana che gestisce un micro-asilo dietro la casa bianca con il tetto rosso in cui vive l’elasti-famiglia. il suo approccio olistico e biodinamico tuttavia pareva poco consono all’indole dei due hobbit carnivori e positivisti.
"du iu nou ridgio aphroc?" (= conosci l’approccio ridgio?), ha chiesto a elastigirl doreen, la padrona di casa australiana.
"ridgio? what is ridgio?"
"uau! don’t iu nou ridgio? itelian teun veri femus for sculs?" (= non conosci ridgio? città italiana molto famosa per le scuole)
"reggio emilia?"
"yeah!"
doreen ha un’amica che dirige un asilo in una frazione della minuscola città di A, in cui hanno importato il metodo degli asili di reggio emilia, "che pone al centro di tutto il bambino, soggetto attivo e pensante e non destinatario di un sapere imposto dall’ alto". gli asili di reggio emilia prevedono "una forte partecipazione delle famiglie, spazi studiati per favorire l’interazione tra bambini e tra bambini e adulti, atelier e laboratori".
elastigirl e mister incredible hanno pertanto optato per il ridgio aphroc e hanno iscritto gli hobbit alla reggio preschool.
poiché la teoria spesso differisce dalla pratica e poiché gli americani sono un popolo estroso, l’asilo americano degli hobbit è probabilmente distante anni luce da quello che aveva in testa signor loris malaguzzi che negli anni ’60 elaborò il reggio approach.
alla reggio preschool della frazione della città di A, si utilizza l’educazione positiva che consiste nell’incoraggiare sempre i bambini e premiare ciò che fanno di buono, ha spiegato la direttrice.
"e quando si comportano male?", hanno chiesto in coro elastigirl e mister incredible.
"in tal caso si chiede loro di sedersi, chiudere gli occhi e ascoltare il loro respiro"
"e funziona?"
la domanda è rimasta inspiegabilmente inevasa.
alla reggio preschool, tim, un bambino biondo con gli occhiali, vive stabilmente dietro una tenda e se qualcuno gli si avvicina lancia urla beluine e morde.
alla reggio preschool, sienna, una bambina con i capelli rossi, viene picchiata selvaggiamente da elliot. lei grida "stop it!", ma nessuno la ascolta. quando lei cade a terra tramortita dalle mazzate, arriva rachel, la maestra, che prende per mano duc, innocente bambino cinese, e gli dice "hai fatto tanto male a sienna, adesso ti siedi qui e ascolti il tuo respiro", mentre il colpevole elliot cerca un’altra vittima da vessare.
"we have two or three energetic children", dice sorridendo rachel.
elastigirl avrebbe fatto una scelta lessicale diversa per definire i piccoli nani selvaggi ma ricambia il sorriso.
alla reggio preschool le aule sono enormi, con una sabbiera, una grande vasca con un liquido verde e strani animalini dentro, un coniglio e un distributore per l’acqua.
a merenda danno uno snack ogni giorno diverso. ieri c’erano le patatine fritte con una salsa arancione sopra, oggi pane, gelatina di lamponi e carote.
alla reggio preschool c’è un giardino sterminato in cui i bambini sono liberi di correre e scatenarsi e quando c’è il sole ci si denuda, indipendentemente dalla temperatura, e si mangia all’aperto il pranzo preparato dalla mamma la sera prima. chi vuole può mangiare lo yogurt con le mani, la pasta a morsi direttamente dal piatto o vendere il suo panino con burro di arachidi al miglior offerente.
agli hobbit questo posto piace moltissimo.
Per me son tutti pazzi!!! o io sono in realtà molto più rigida e bacchettona di quanto possa credere. In ogni caso, buona permanenza!!!
che peccato… mi sarebbe tanto piaciuto leggere le tue impressioni sul metodo steineriano!
[messaggio subliminale] tu non cliccherai in questo link [/messaggio subliminale]
Non oso immaginare che effetto potrebbe avere il “ridgio aproch” sulla Gelmini!
… invece mi diverto ad immaginare quello sui tuoi hobbit.
Ma il piccolo, parla già americano?
Vorrei essere una Hobbit…da adulta non condivido in toto il metodo educativo…ma da Hobbit mi piacerebbe…ah se mi piacerebbe!!!
Comunque sia una stupenda esperienza per i bimbi 🙂 e vi saranno grati tutta la vita per questo imprinting anglofono 😉 !!
Per te magari sarà un po’ più difficile, visto che peterpan il rosso 🙂 non riesce proprio a stare in famiglia nella finestra temporale lu-ve -_-.
Ma se prendi la .32 auto o la Ruger .45 che ti accennavo nell’altro post potresti anche riuscire a tenerlo sotto controllo !
Anche perchè, parliamoci chiaro, è del tutto evidente che lui è a Chicago a farsi la terza famiglia -_- !
😀 😀 😀
ah …. è vero che il cibo si comincia ad assaporare con le mani …. ma la cosa, in effetti perplime ….
ma per i bimbi è solo grasso che cola …
Ciao Claudia
Fa strano leggerti di giorno, col fuso orario hehehehe
Miiiiii, ma alla Gelmini ancora non ci sono arrivati ??? Certo che stanno messi maluccio: ci credo che poi ogni tanto arriva qualcuno e fa una strage a scuola….
:-(((
JACOPO
Ello!
Ai em a prodact of Ridgio aphroc.
Ai’v biiiin in tze best materna scuuuul of tze uorld…
Nais tu miiiiiit iu!!!
PS: per la cronaca, mai ascoltato il respiro, mai mangiato lo yogurt con le mani o la pasta a morsi dal piatto… carina l’interpretazione ammmmerigana! 😉
thecatisonthetable
io penso che il ridgio approccio sia poco poco diverso!
Azz…fare migliaia di chilometri per un asilo tutto nostrano…Bè, da parmiggggiana ti dico che il ridgio metodo è di poco diverso, ma la gente non vien su poi così male =)
il mio nano frequenta a Bologna un asilo “reggio children”e ti assicuro che è un asilo con “una marcia in piu'”sono tutti bravissimi e riescono a fare con i bambini delle cose stupende! ma lo sappiamo che gli americani fanno un po’ fatica a tradurre le cose per bene! In bocca al lupo Fede
A me questo asilo piace e fa simpatia… solo tieni Elliot lontano dagli hobbit…
Lucia
Ma qualche sano e sorridente calcetto nelle chiappe no, eh? 😉
Leela
I miei nani quattrenni frequentano un asilo reggiano, nel senso che siamo proprio di reggio. Le cose stanno messe un pò diversamente in realtà! Ma in ogni caso dipende molto dal tipo di maestra, le tradizionaliste ce le abbiamo anche noi “evoluti”.
oddio! °_° mi ricorda l’infanzia di ned flanders…. incrocio le dita :p
Avevo letto “rigido approach”. Mai incomprensione fu più lontana dalla realtà
@bostoniano: anche io
qui a bologna c’è un locale che ti cheide 30 euro per farti mangiare con le mani!! è spassosissimo 😀
ai laik veri mach iur racconti ammerecani!!!
anarchia, praticamente.
Okkio che lo hobbit diventa obeso con quegli snack!
piacerebbe molto anche a me andare ad una ridgio preschool. c’è un posto libero, anche se mi sa che ormai ho almeno vent’anni di troppo?
Visto con gli occhi di un bambino quell’asilo deve essere stupendo, e comunque o tornano a casa un pò acciaccati o impareranno a difendersi!
Suysan
dubito che in una scuola a reggio diano patatatine fritte con salsa arancione a merenda!!!(la conosco quella salsa: orrenda. Almeno quanto il formaggio dello stesso colore!!!)
Questa la devo raccontare alla mia amica Filo, cooordinatrice di una ridgio preschool a Roma intitolata al da te citato loris malaguzzi.
Lei me l’ha raccontata in modo un tantinello diverso ma concordo con chi mi ha preceduto: quando sono entrata nella suddetta preschool ho desiderato ardentemente di avere due anni…
staranno bene.
itinera
Certo che agli hobbit piacerà… anche l’aria americana comporterà una bella esperienza!
al confronto di queste maestre della ridgio preschool mi sento la signorina Rottermeier
( che strana sensazione)!!
certo che questo spiega molte cose! se da grandi gli hobbit avranno voglia di invadere tutti i paesi con la cavalcata delle valchirie nelle orecchie almeno sapremo perchè!
*__*
Alla faccia!
ci credo che agli hobbit questo posto piaccia!!!
Dai che è meno peggio di quello che sembra. Io mi chiedo sempre cosa accade all’asilo quando non ci sono perchè non credo che i bambini siano tutti angioletti e le maestre sante protettrici, se così fosse non mi spiegherei le trasformazioni degli stessi bimbi a casa o al parco. Mettiamola così, lì hai già visto il peggio e può solo migliorare, spero!
Un abbraccio
Non per mettere il dito nella piaga ma….stai cominciando a pensare al rientro a Milano, dopo la parentesi americana degli hobbit/figli dei fiori?
Fossi in te, già ora, organizzerei un lungo weekend di solitudine in una beauty-farm nelle campagne toscane!!
kiss kiss
Loredana
Mmm..ho fatto il nido, la scuola materna, le medie inferiori e superiori a Reggio Emilia, ma mai qualcuno mi ha chiesto di sedermi chiudere gli occhi e ascoltare il mio respiro !
^_______^
Ti leggo da un po’ e ti faccio i miei complimenti !
Un bacio
Eleonora
da esaurimento…l’importazione delle altrui culture deve avvenire con un certo criterio, ohibò!
Oh Elasti, ma sai che questa storia dell’ascoltare il tuo respiro a me l’aveva insegnata la signora del negozietto di alimentari, tale Iolanda from Romania, trapiantata in Italy ormai da anni?
Ci andavo spesso quando ero a casa in maternità, col mio nano ancora nell’ovetto e la Iolanda mi sa che mi vedeva col viso distrutto.
Mi disse allora che in Romania le mamme prima di sclerare coi loro piccoli che strillano, bizzano e si accapigliano, si siedono, inspirano ed espirano profondamente per 10 volte non una di più non una di meno e poi agiscono.
Ora che ci penso, in cosa consiste l’agire mica me lo spiegò.Forse sta tutta lì la differenza fra il metodo ridgio e il metodo IolandafromRomania….
Forse non è esattamente il tipo di asilo che avevate in mente per gli hobbit, però considerando che si tratta di un breve periodo, può essere un’esperienza interessante e/o divertente!
non faccio fatica a capire perchè il posto piace agli hobbit. Comunque non sapevo di questa caratteristica di Reggio ……
chissà quanto hanno di colesterolo Elliot, Sienna e le maestre… il tutto mi fa morire dal ridere, sti amelicani sono pazzi!
faggiu
mi sento sollevata Elasti!!! l’asilo steineriano mi aveva agitato e stavo preoccupata per gli hobbits 🙂
baci e facci sapere come hai risolto la questione macchina
ps volevo condividere il metodo educativo che ho appreso dal saturday times: “when confronted with a difficult decision with respect to your children, such as schooling etc, just ask yourself- what would Michelle Obama do?”
baci da Londra!
Cara Elasti, ho scoperto il tuo blog da poco e mi fa piacere trovare un tuo video su youtube da Frizzi! Devo dire che ti immaginavo bruna con i capelli piu’ corti e … la maschera da supereroina ! :))
Condivido i commenti sulla carrellata sulle scarpe (i tacchi alti delle altre invitate e le tue scarpe da tennis) e il senso di nausea quando e’ partita la fiera dei luoghi comuni di Frizzi & co. su un’idea fresca e una persona fresca.
Non guardo mai questi programmi per un motivo, mi vergogno per i loro protagonisti abituali!
pero’ pero’… l’asilo vegano avrebbe fatto bene al leader…….non esistono solo le cotolette…sarebbe stata un esperienza diversa……meglio delle patatine con la salsa fosforescente….ma se si va in Amelica bisogna essere amelicani no?
i discepoli ……
Cara Elasti, ho scoperto il tuo blog da poco e mi fa piacere trovare un tuo video su youtube (quello con Frizzi).
Devo dire che ti immaginavo bruna con i capelli piu’ corti e … la maschera da supereroina ! :))
Condivido i commenti fatti sulla carrellata sulle scarpe, e’ rincuorante sapere che ci sono donne come te in questa Italia piena di biondone in tacchi a spillo, e aggiungo che mi e’ venuto un gran senso di nausea quando Frizzi & ospiti hanno dato inizio alla fiera dei luoghi comuni su un’idea fresca e una persona fresca (cioe’ tu). Devo dire che non guardo mai questi programmi per un motivo, mi vergogno per i loro protagonisti abituali!
sorry, credevo che il commento 40 non fosse stato registrato 😮
mi sembra quindi che tutto sia sotto controllo, vero??? e la temperatura? in bocca al lupo, elasti, e quando tornerai, se vorrai cambiare lavoro, potrai aprire anche tu a milano un asilo convenzionato con il ridgio approach! 🙂 vocetta
1. Mi sono tagliata in due dalle risate.
2. Ma non è che sopra la Reggio Prescùl c’è scritto “tihis is the Hause of Freedom, facciamo un po’ come cazzo ce pare”?
Adotterò questo metodo quando ho tra i piedi i nipoti, al posto del “gioco del silenzio”! 😉
Non mi preoccuperei troppo di Elliot, mi sa che gli hobbit, si sappiano difendere! Male che vada chiamiamo “l’eroechivalà”! :-)))
Ciao, R
Sarebbe decisamente l’asilo perfetto per il mio piccolo sterminetor…
secondo me fareste meglio a ritornare a casa! 🙂
mo se spiega perchè a 16 anni vanno da wal-mart e se comprano un uzi e poi vanno a saluta’ l’amichi a scola…
“Ascolta il tuo respiro” ‘spe ,che me la segno! ( uauauauaua)
life