Nonsolomamma

glafs

"carini i tuoi bambini"
"grazie"
"che lingua parlano?"
"italiano"
"come si chiamano?"
"hobbit grande e hobbit piccolo"
"ah"
"già"
"sei una madre ansiosa?"
"boh, un po’, come tutte le madri italiane. ma non patologica direi"
"in italia siete ossessionati dai germi?"
"no, non particolarmente"
"soffrite di dermatite atopica?"
"qualcuno, ma non tutti"
"siete ossessivi?"
"no, non più di altri"
"e allora perché i tuoi figli non si tolgono mai i guanti?"
gli hobbit stanno giocando con un trenino nella sala dei bambini della biblioteca pubblica della città di A. il piccolo porta i soliti guanti verdi di lana, il grande un paio di guanti da sci, azzurro cielo.
cara signora, che mi chiedi a cuor leggero se sono ansiosa o ossessiva, perché voi americani siete così, diretti come treni e curiosi come scimmie. sappi che no, non sono una germ freak come dite voi. e nemmeno i miei figli lo sono.
è che gli hobbit sono qui da nemmeno un mese e sono stati catapultati in un asilo delle libertà in cui si mangia lo yogurt con le mani e si ascolta il proprio respiro. non parlano inglese, fatta eccezione per qualche espressione inutile come ‘time to clean up’ e ‘i like chocolate ice cream’. sono finiti nel mezzo del nulla, perché il loro papà è un economista marxista, e qui ce ne sono tanti, e la loro mamma ha pensato che passare un po’ di tempo tra gli scoiattoli statunitensi potesse essere una buona idea e poi, per eccesso di entusiasmo, si è perforata un timpano sotto l’implacabile pioggia di questo paese. sono circondati da persone che fanno loro domande a cui non sanno rispondere. giocano con bambini sconosciuti e hanno festeggiato i loro compleanni lontani dal loro mondo, in un aprile che sembra novembre.
non sono diventati devianti, come avrebbero potuto frequentando l’asilo delle libertà, non si svegliano di notte, non si lamentano, non sbattono la testa contro il muro, non chiedono di tornare a casa.
hanno solo sviluppato una maniacale dipendenza dai guanti, che chiamano glafs così potete capirli pure voi che spesso li guardate interrogativi. i guanti sono la loro coperta di linus, li proteggono e li rassicurano. i guanti sono innocui e un po’ antiestetici, soprattutto quelli da sci, ma certamente non li riparano dai germi, verso cui, al contrario, provano una certa attrazione.

57 pensieri riguardo “glafs

  1. I tuoi figli sono davvero fortunati ad avere una mamma come te: entusiasta e generosa fino alla perforazione del timpano, incosciente in senso buono quel tanto che basta, dolce e protettiva senza eccessi di ansia, germ freakness o altre ossessioni! Grazie per condividere con noi tutto questo!

  2. Eppoi sbaglio o ci saranno 20 gradi sotto zero da quelle parti? Avresti dovuto fare un’ecografia alla signora domandona e chiederle “Le piace il clistere”? Magari capiva l’andazzo…e nun rompeva più il….

  3. sarà anche la primavera, ma io quando leggo le descrizioni dei tuoi bambini, delle loro emozioni, di come sai interpretarli e raccontarli, non so com’è, ma mi vien sempre da commuovermi. Lacrimuccia, proprio.
    Dida

  4. che si facessero un po’ i cazzi loro queste mamme americane che ai bambini danno per merenda il pane con il burro di arachidi …
    i glafs a confronto non sono nulla … o no???

  5. Una ex-coinquilina dell’Ohio chiese un giorno dove fosse Stoccolma e se la Svezia si trovava in Europa.

    Sorry ma noi discepoli nutriamo un certo cinismo verso gli United States …per loro il resto del mondo non esite tutto deve essere grande, e informe. e poi come dice un collega un paese dove si paga per l’assistenza sanitaria e dove c’e’ ancora la pena di morte non e’ certo lo specchio della civilta’!

    w i gunati verdi del leader…..in Inghilterra c’e’ un sole atipico oggi ma noi per sostegno morale andremo in giro con i guanti verdi nuovo status symbol…

    i discepoli….

  6. in effetti dev’essere strano vedeli con i guanti …. ma nello stesso tempo dev’ essere anche tanto simpatico ! insomma poteva farsi i fatti propri !!!!!!!

  7. Che teneri cuccioli e poi davvero si adattano alla grande, che importa se voglio tenere i guanti?
    Giusto per la cronaca, anche qui la primavera tarda ad arrivare!!!
    Buon proseguimento americano ^__^

  8. ciao nonsolomamma volevo dirti che mi sono trasferita qui su splinder cosi’ potro’ seguirti meglio..mi piace il tuo blog e non vedo l’ora di leggere il tuo libro….ho aperto un blog sulle cassiere..il mio mestiere…e spero anch’io di farne un libro…per ora ne ho pubblicato uno di poesie ma nulla…nessun risultato..certo le poesie in questo periodo non vanno speriamo in questo…volevo chiederti come si fa a inserire delle cose nei laterali del blog???sto impazzendo

  9. Quando lavoravo negli stati uniti, giovane neolaureata, un po’ timida insicura, che non aveva mai lasciato la propria bella città universitaria natale, non passava giorno che qualche collega mi chiedesse se in italia fossimo tutti mafiosi, o se mangiassimo solo pizza, o se al sud morissero i bambini di fame. Non conoscevano nulla di storia o geografia europea, si stupivano perchè non bevevo cocacola al mattino dopo colazione e mi dicevano che ero anoressica: in realtà portavo in giro il mio fisico ventenne con un passato da nuotatrice sana e in forma che non si ingozzava di patatine ed hamburger. Non erano cattivi, per carità, è che avevano una sensibilità e un tatto tutto loro. Erano gli anni 95-98, in cui l’economia americana andava abbastanza bene e si percepiva parlando con le persone americane, un certo senso di superiorità rispetto a tutto il resto del mondo. Non so se adesso le cose siano cambiate, ma dalle parole che usi, mi sembra di no…Ai tempi li vedevi uscire dai centri commerciali con i carrelli della spesa stracolmi di porcherie e di elettrodomestici inutili, con i bambini grassi e un po’ trasandati, avvinghiati a sacchetti di patatine geneticamente modificate e bicchieri di supermaxicola formato gigante…è ancora così?

  10. “l’asilo delle libertà” mi fa troppo ridere!!! almeno tu hai a che fare solo con un asilo, qui c’è un intero “popolo delle libertà” che mi circonda…

  11. Mi sembra molto carina questa cosa della dipendenza da glafs, e mi piace anche questo paese libero – L’America – dove ner caso vai dar tabaccaro e te compri una kolt, con cui minacciare eventuale prossima fonte di stereotipi.
    Sta attenta che alla prossima ti chede where is your mandolino?

  12. Dimmi che le hai detto almeno una parte di quello che hai pensato!

    I guanti come copertina di Linus magari la capiva… forse.

    Troppo curiosi gli americani?
    Può essere, io so solo che, settimane fa, la commessa del ferramenta vicino casa mia, si è permessa di chiedere a mia madre, io ero lì a due passi:

    “Ma non si è ancora sposata sua figlia?”

    L’ho incenerita con lo sguardo, ma dubito che abbia colto, visto che ha proseguito imperterrita a dialogare con mia madre, ecco la commessa è italiana… E io mi domando che cacchio gliene frega del mio stato civile?

    Che per inciso non si nota come dei guanti, o forse sì, se il paese è piccolo e la gente mormora!

    Tutti a fare il bucato, e a stenderLO.
    O in alternativa a lezioni di cucina, ricette sui cavoli LORO!

    ^_^

    Rivado sottocoperta.

  13. no dai non pentirti!!
    è vero fa freddo, gli americani a volte sono strani e lo stile di vita è molto diverso dal nostro, però mi è parso di capire che gli hobbit stanno passando più tempo con te e non ti hanno più chiesto “poi tonni?”!!
    un saluto
    ch

  14. Dai, dopo l’esperienza in Tv, sono sicura che hai saputo destreggiarti bene anche con la mamma impicciona!;-)
    Che poi, poverini sono ignoranti (nel senso che non sanno) qualche anno fa in Florida, a una zia di mio marito chiesero se qui, in Italia avesssimo le ferrovie! Un’altra americana, era convinta che tutte le italiane sposassero amici dei loro fratelli! 😦

    Comunque, sono curiosa anch’io, come va l’orecchio?

    Ciao, R

  15. l’orecchio va molto meglio, anche se sono rimasta un po’ sorda e spero che sia una condizione transitoria. per quanto riguarda il nostro soggiorno in questo paese no! non sono affatto pentita, anzi. se potessi resterei qui ancora a lungo.

  16. ARTU’

    anzichè darmi ad un facile umorismo circa i banconi che si trovano in alcuni Centri commeriali usa, dove vengono esposti i ” true italian deep-frozen germs “, per far sentire a proprio agio i nostri emigrati, vi parlerò del mio viaggio di nozze con nonna J.
    Nelle isole in cui siamo andati si notavano schiere di giovani sposi che sfrecciavano in ogni direzione, sempre scattanti a prevenire i desideri dell’amata.
    Noi eravamo degli anomali: infatti appena sbarcato dall’aereo ho preso a tossire di una tosse secca e fastidiosa per i terzi oltre che per me.
    Eravamo attesi per essere trasferiti in un albergo in riva al mare dove avremmo potuto rilassarci (cioè dormire) per essere poi pronti per le sei di pomeriggio per una riunione di gruppo per i partenti per una crociera con biologi marini che dovevano illustrarci uno dei più importanti parchi sub-acquei del mondo.
    Alle 6,30 tutto era crollato. La crociera era stata annullata d’imperio dal governo isolano per un atto di pirateria portato a termine su una braca turistica il giorno precedente. Ciascuno dei partecipanti reagì in qualche modo, chi tirando fuori codici e pandette, chi recriminando e accusando gli organizzatori di tentata estorsione nei nostri confronti e chi invece come nonna J che chiese, con voce tranquilla cosa sarebbe stato di noi, delle nostre vacanze.
    Il risultato fu che noi due, maturi piccioncini, siamo stati posteggiati in un albergo lussuoso per 9 giorni, visto che la nostra seconda crociera, più modesta, doveva comunque partire dopo.
    Giunti in albergo la mia tosse aumentò parecchio unitamente alla febbre, quasi 39. Fortunatamente il lusso comprende anche un presidio medico di primordine, e un dottore bussò alla nostra porta per prestare soccorso. Mi diagnosticò una bella bronchite e mi diede robuste dosi di antibiotici, pomate per una schiena orami provata dagli squotimenti.
    Nonna J. si è dimostrata proprio brava a curarmi, mi ha dato le medicine, mi ha massaggiato la schiena con unguenti orientali profumati e rinfrescanti.
    Non penso di essere stato di grande compagnia per lei, ma in fondo il malatino ero io, e cosa si può pretendere da un povero appestato ?
    I libri sono stati la nostra salvezza; i giorni sono passati, la febbre anche, ma nella notte precedente al trasferimento sull’imbarcazione per la seconda crociera, un mio dente maligno quanto più volte restaurato, si è messo a battere nel modo caratteristico degli ascessi ! prima di partire avrei dovuto andare da uno sciamano a farmi fare delle cure contro il malocchio. Già ma non lo ho fatto.
    Quindi di nuovo la trafila: telefonata al dentista: spiegare cosa avevo: dire che antibiotici avevo con me: in che misura: quando sarei potuto tornare in Italia. Fortuna: l’antibiotico andava bene e ne avevo in sufficiente quantità. Però dopo l’imbarco sono stato confinato in cabina dove il condizionamento mi avrebbe difeso dal caldo. I nostri compagni di viaggio presero parte alla mia triste vicenda, chiedendo mie notizie, formulando auguri ma la più simpatica è stata una signora finlandese che chiese a nonna J, con voce flautata, perchè, visto che avevo un’ifezione in bocca, non me la disinfettavo con della vodka !

    Poi tutto passa e si affievolisce. Nonna J fece dei bagni belli e piacevoli; fece dello snorkeling tra i coralli e dei bei pesci.
    Qualcuno finii per farlo anch’io, che intanto ero molto migliorato, direi quasi guarito.
    Poi tutto finì e noi salimmo su una aereo che ci portò a Milano. Nel viaggio mi ricordai della signora finlandese e chiesi più volte e con successo, dello champagne.

    Questa è la traccia del nostro viaggio di nozze. Alcuni mi stanno suggerendo di progettarne un’altro, con maggior attenzione ai fatti del mondo. Ora non lo so, ma vedremo.

    Ecco elastigirl, ora sai come si sono svolti i fatti e gli eventi che hanno caratterizzato il nostro viaggio di nozze. quando tornerai ti racconteremo altre cose, ma ti faremo grazia dalle fotografie tristemente romantiche che sono tipiche questi viaggi : ho perso o mi hanno rubato la macchina fotografica ad un aeroporto durante l’andata.

    Un caro abbraccio

    artù

  17. elasti, ma che domande fa questa mammamericana?! mi associo a chi ha commentato che avresti potuto dire tutto ciò che hai scritto, in fondo si sono ambientati fin troppo bene i tuoi hobbit! Come le odio le persone impiccione, ce n’è ovunque ed io le evito… come la peste! E’ quel arrivare ad un giudizio senza conoscere a fondo che mi intristisce in ogni ambito!!

  18. abbi pazienza claudia….e fiducia nella vostra famiglia…tenete duro dalle intemperie sia umane che metereologiche e vedrai che tutto sembrera’ piu’ positivo…e si ci deve mettere la gente a mettere il dito nella piaga….comunque goditi la tua vacanza…….tuo marito e bimbi…….un giornoo i vostri figli vi ringrazieranno per queste esperienze…un bacio con affetto
    luana s.

  19. …il paragone con la coperta di linus…e’ bellissima..
    e se sei riuscita a dirgli tutto cio’…
    brava….brava …brava..
    un abbraccio
    beffy 1
    ps…ti posso chiedere in due parole..
    la spiegazione di economista-marxista???

  20. Per il commentatore n° 20:

    Caro commentatore n°20, magari per i bimbi è un pregio, ma magari no, non si contano le figure di cacca che i bimbi adorati fanno fare alle mamme imbarazzatissime, dicendo cose tipo “guarda, mamma, quel signore ha i capelli finti, è nano, è guercio, ecc.” ad alta voce e in faccia all’interessato.
    E comunque i bambini per fortuna crescono e diventano educati e discreti. Gli americani purtroppo no, mai. Continuano per tutta la vita ad essere maleducati, impiccioni, indiscreti e a dire cose sgradevoli in faccia alle persone. Solo che la nostra Elasti l’ha detto più gentilmente, all’italiana.

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