l’elasti-famiglia è tornata a casa, stremata da ore di viaggio e dal jet-lag ma sana e salva. almeno i tre quarti di essa. il quarto quarto, mister incredible, è convinto di avere l’influenza suina, starnutisce e dorme ininterrottamente da 24 ore. probabilmente si tratta soltanto di raffreddore da fieno misto a sconforto per l’imminente partenza per londra ma gli economisti marxisti baresi si credono supereroi e mai ammetterebbero di essere colpiti da disturbi banali come l’allergia ai pollini e la malinconia.
elastigirl sta cercando di persuadere se stessa e gli hobbit che vivere in una casa di mattoni, come a milano, e non di legno, come nella città di A, ha degli indubbi vantaggi.
"per esempio, mamma? dimmi un vantaggio", chiede lo hobbit grande
"per esempio se venisse il lupo dei tre porcellini inferocito e ci soffiasse sopra non ce la butterebbe giù, come invece farebbe con la casa con il tetto rosso della città di A"
"ma noi z’abbiamo malìoteleso e l’eloe chivalà che plendono il lupo e lo buttano nel camion della spazzatula amelicano" (= a parte l’idiozia di questo esempio che oltre a non far ridere, non è né plausibile né convincente,  ti ricordo che noi, a differenza di tutti gli altri esseri umani, abbiamo al nostro fianco i mie duei prodi amici immaginari, marìotereso e l’eroe chivalà, i quali, nella remota ipotesi in cui un improbabile lupo ci attaccasse, lo catturerebbero e lo consegnerebbero al camion della nettezza urbana che gli troverebbe un impiego onesto nei servizi al cittadino della città di A), dice lo hobbit piccolo.
nonostante l’allergia, la nostalgia, la paura di ricominciare tutto come prima domattina, l’elasti-famiglia ha ritrovato il suo mondo come lo aveva lasciato: i giocattoli, i libri, il disordine strutturale, i vestiti invernali nell’armadio e i calendari con le foto degli hobbit (di elastigirl) e con le foto di che guevara (di mister incredible), fermi al mese di marzo.
un mondo rassicurante e tiepido, oggi con qualche crepa in più.