venerdì sono sbarcati nell’elasti-redazione dodici membri dell’olimpo aziendale per raccontare le magnifiche sorti e progressive del giornalismo finanziario globale e della società che hanno il privilegio di amministrare e per conoscere i sudditi dell’italia, variopinta, pittoresca, a tratti grottesca, scarsamente strategica propaggine dell’impero.
sono arrivati in aereo, carichi di valigie, soprabiti e una chitarra, hanno trovato una milano bloccata dalla manifestazione dei metalmeccanici e una redazione ripulita (sull’elasti-scrivania tampax, castagne matte, pinne misura 34, taralli sbriciolati e gormiti si erano smaterializzati nella notte), compunta e un po’ depressa. sono approdati festosi e chiassosi, come dodici scolari in gita, portando cioccolatini, caos e una stridente ilarità post-crisi.
sei uomini e sei donne, il gotha, la top line del management, aveva spiegato il capo, quelli che non vuoi sapere quanto guadagnano, quelli che decidono, che tagliano, che limano, che elaborano industrial plans e strategic guidelines, che giocano a golf perché sui green ci sono i good contacts. quelli che a volte vorresti essere al posto loro, a volte no.
hanno chiamato l’intera redazione in una grande sala e hanno illustrato industrial plan e strategic guidelines, hanno incoraggiato le iniziative individuali, gli investimenti a costo zero, la condivisione, la comunicazione e l’entusiasmo.
poi c’è stato il coffee break.
"ciao, mi chiamo johanna, sono direttore generale globale strategico, sotto di me ci sono 20.000 dipendenti in tutto il mondo, sono uno dei sei bracci destri dell’amministratore delegato. vivo a new york"
"piacere, sono alicia. mi occupo di hr che poi vuol dire risorse umane ma gli anglosassoni adorano gli acronimi. sono responsabile degli uffici di europa, asia e africa. sto a londra che è una città che amo, ma mi manca tanto barcellona"
"salve, sono colette. sono un altro dei bracci destri dell’amministratore delegato. mi occupo di bilanci e vivo a francoforte"
"e tu chi sei?"
"io sono elasti. faccio la giornalista. lavoro al centro della redazione e…"
"aspetti un bambino! che bello, io ne ho due!", dice johanna.
"è il primo? io ne ho tre. non c’è niente di più bello della maternità", sospira alicia.
"aspetto il terzo. ma non so bene come farò con tre bambini e il lavoro a tempo pieno. sono un po’ preoccupata… ma voi come fate?"
"lavoro a tempo pieno???" esclamano in coro, basite e un po’ schifate.
"mica lavorerai a tempo pieno con due bambini e uno in arrivo?!", chiede indignata colette.
"ma veramente… sì"
"ma sei pazza? noi abbiamo tutte il part time", dice alicia.
"mi state dicendo che voi, donne top manager, l’olimpo aziendale etc etc… avete il part time?"
"naturale. io per esempio il lunedì non lavoro mai. faccio yoga e sto con i bambini e le amiche, mentre il giovedì mi connetto all’ufficio da casa", dichiara alicia.
"io dal lunedì al mercoledì esco alle 2 e vado a prendere i ragazzi a scuola", spiega johanna serafica.
"io non ho figli, ma ho bisogno di tempo per me. ho molti hobby. il venerdì non lavoro. a volte nemmeno il mercoledì mattina", spiega colette.
"non è difficile lavorare part time. basta organizzarsi e sapere delegare. a qualunque livello"
"immagino, ma qui in italia… be’ non esiste la cultura del part time. c’è molta diffidenza. è difficilissimo da ottenere. a noi hanno sempre detto di no fino ad ora"
le tre scuotono la testa perplesse e turbate. "devi lottare baby. la conciliazione è un tuo diritto. è un diritto dei lavoratori. coalizzatevi e fate la vostra rivoluzione, tesoro. questa azienda, ne sono certa, vi ascolterà. basta insistere a alzare la voce se necessario. i tempi sono maturi"
elastigirl non sa se scoppiare in una grassa risata o in singhiozzi isterici. ringrazia, saluta e si allontana. non è pronta per l’eventuale rivelazione che pure la dea kalì, piena di bracci destri, amministratore delegato del gruppo, è titolare di un contratto di lavoro part time verticale, a tempo indeterminato.
Stavolta sto zitta…sul part time ho già dato tempo fa… che era un due anni?
Diamine… sembra ieri.
Azzarola se vola il tempo!
Elasti… quando, tra un po’ di mesi, torna la mamma del primo moschettiere poi ti dico!
Che prima raccolgo la sua di opinione, poi vi aggiungo la mia!
La mia opinone… due anni fa appunto!
E’ che non ricordo cosa scrissi allora e… non vorrei giocarmi il posto che ancora penso di avere a ripeterlo ora.
(Quindi mi ricordo benissimo cosa scrissi! ^_^)
Oh non ho mica scelto Rabb-it a caso come nickname io… 😛
Sul mio (ex) posto di lavoro a parole erano tutti molto sensibili al tema della maternità, e organizzavano convegni ecc. Poi ho domandato il part-time e mi hanno risposto picche.
Scusate se intervengo,
io vivo e lavoro a Londra, ho letto un paio di post in cui si parla della maternità in Uk.
Se vuoi fare un figlio qui, per carità nessuno te lo vieta, anzi, tutti cominciano a guardarti parecchio storto se arrivi a 30 anni senza figli.
Però se vuoi farlo devi ricordarti che:
1. Se non lavori da almeno un anno nella tua società al momento di andare in maternità, la suddetta società non ti paga la maternità, prenderai soltanto la sovvenzione dallo stato e non potrai usufruire della maternità facoltativa.
2. I mesi di astensione per maternità sono cosi suddivisi:
26 settimane di cui:
6 (obbligatori) al 90% dello stipendio
20 pagate con lo statuatory paid, 123£ a settimana, circa 500£ al mese (e provateci a vivere a Londra con 500£ al mese)
26 settimane non pagate.
Il governo contribuisce con la bellezza di 20£ a settimana e 250£ che mette su un fondo fiduciario a nome del bambino.
Per il papà sono previsti 15 giorni dal giorno della nascità pagati sempre a 123£ a settimana.
3. Non esistono asili nido pubblici per i bambini sotto i tre anni, gli asili nido, anche quelli legati alle grandi società costano in media dai 180£ ai 240£ a settimana (dai 750 ai 1000£ al mese)
4. E’ praticamente impossibile avere un certificato di astensione anticipata per motivi di salute, a meno che SUL SERIO stai per morire (io non conosco NESSUNO e dico NESSUNO che ne abbia mai usufruito)
5. Si si, il part time va benissimo ma devi produrre, eh se devi produrre.
Io sinceramente non saprei dire quale dei due sistemi preferisco, dopo svariati anni sto per tornare a lavorare in Italia, in una buona posizione e con un buonissimo stipendio e ne sono orgogliosa…
Per il resto chi vivrà vedrà, l’importante è essere onesti con se stessi e con il sistema che ti accoglie, le lamentele lasciano il tempo che trovano.
E’ come da me cara Elasti, solo che ad ottenere il PT o il telelavoro sono sempre le altre e (noto) quelle che sono già almeno al livello di dirigente. Impiegati e funzionari chissà come mai sono insostituibili anche per mezz’ora. Non capisco ma mi sono adeguata/rassegnata…certe battaglie da noi sono cause perse in anticipo.
Kira The Cat
Forse ho sbagliato qualcosa ieri nel lasciare il commento o non andava bene? Io ho chiesto il part time di 4 ore, ho perfino chiesto 2 anni di aspettativa non pagata, ma la risposta è stata no. Allora ho cambiato lavoro, faccio la mamma full time e credimi è bellissimo (ma anche impegnativo e stancante, se fai tutto anche in casa). Il difficile non è fare figli, ma crscerli, vanno seguiti costantemnte e più crescono più si deve essere presenti. So che sono fortunata, perchè mio marito guadagna (appena) abbastanza per noi e che molte non possono, ma si tratta anche di fare delle scelte e delle rinunce. Non voglio polemizzare con quante lavorano, ma non che chi sta a casa non fa niente (in ufficio mi stancavo molto meno)
MP
http://www.firmiamo.it/part.time
http://www.petizionionline.it/petizione/per-il-part-time-alle-madri-lavoratrici/81
Paola
Questa si che è una rivelazione!
…ma, scusa, se loro sono il top management non potrebbero decidere direttamente di far fare il part-time, invece di dirti di fare una rivoluzione??!
Questo post è fantastico..rende bene…son andata l’anno scorso in Svezia e mi son resa conto della differenza..è tutto un altro mondo ed alla gente viene voglia di essere genitori..non è che prende quest’ansia che devi scegliere tra carriera e figli…anzi, di questi tempi , tra uno straccio di lavoro, mal pagato e stressante, e figli…
Ciao, è proprio questo il punto,come dice Alem75 , devi scegliere tra tutto o niente. Altri paesi europei sono l’esempio lampante che è possibile una migliore politica della famiglia che permetta di conciliare il lavoro con la famiglia senza che la vita diventi un’inferno. Servono delle agevolazioni alle aziende che danno il partime e la tutela dei levaoratori che lo chiedono.
Ti dirò…ho avuto esperienze di lavoro in paesi anglosassoni e, vero, loro avranno più di noi la cultura del part-time, ma non hanno leggi sulla maternità, tranne in caso di gravidanza ad alto rischio in cui possono prendere dei permessi malattia (parlo degli Stati Uniti). Una donna incinta può essere licenziata così come qualunque altro lavoratore, dall’oggi al domani. Vivendo all’estero ho capito che su certe cose non siamo messi così male…su molte altre..beh stendiamo un velo pietoso…
Mamma78
Vi lascio la mia testimonianza di dipendente statale in università. Mesi fa, allo scadere dell’anno di Ettore (e quindi dei riposi per allattamento), chiesi un part-time al 90% (4 ore in meno). Me lo rifiutarono non tanto perché avrei reso di meno (all’epoca lavoravo 10 ore in meno alla settimana, e facevo già tutto quel che c’era da fare) ma per non perdere "peso" in un eventuale scambio di persone tra dipartimenti. Una questione quasi esclusivamente di prestigio, insomma.
Lasciai perdere. Ora, se tutto andrà bene, mi trasferirò in un posto dove il primo anno ci sarà molto da lavorare (e cmq non chiederei il part time per motivi economici), ma dall’anno dopo la situazione dovrebbe essere più rilassata e io non dovrei più avere il nido da pagare. Oltretutto, so che una collega fa già un part time verticale, quindi un precedente c’è…
Ho 39 anni, lavoro in una multinazionale, ho una figlia e un lavoro in zona marketing e comunicazione, sono funzionario e lavoro da 15 anni. Spesso vado a visitare le sedi estere della mia societa’, ma il confronto e’ spaventoso. In tutte le sedi estere la societa’ investe in produttivita’, formazione, benessere dei dipendenti. I PC sono nuovissimi, tutti (segretarie comprese) sono dotati di BlackBerry o iPhone (si, iPhone), per comunicare ovunque, e facilmente, con i colleghi che stanno dalle altre parti del mondo. Gli uffici sono silenziosi, puliti e accoglienti, con le panchine in giardino e le kitchenette di reparto, sempre aperte, dove farsi un caffe’ e chiaccherare un po’. In America tutti i dipendenti possono lavorare da casa, a Singapore no, ma comunque dispongono di uffici rinnovati di recente ed attrezzatura supernuova. E da noi? Gli ambienti sono affollatissimi e rumorosi, la polvere se vuoi te la togli tu con il Vetril che ti porti da casa, i bagni sono perennemente malfunzionanti. abbiamo due stanzette di 15 metri quadri per prendere il caffe’ in 600, attrezzatura del Paleolitico, con PC d’epoca per tutti, e due tecnici IT per 1000 persone (!). Di iPhone manco a parlarne, perche’ gli strumenti utili sono riservati ai dirigenti. Ai funzionari spetta un telefono cellulare in dotazione ogni 5 anni (anni, non mesi) e se si rompe (e si rompe) lo sostituisci a tue spese. L’orario di lavoro di funzionari e quadri e’ abbastanza elastico, 40 ore settimanali con flessibilita’ quasi totale tra le 6 e le 20 (si, tra le 6 e le 20), ma spesso si lavora oltre le 20 ed il tempo extra non viene pagato, ne’ si puo’ recuperare. Il part time non serve, perche’ comunque non si puo’ fare… lavoriamo con persone che stanno in California e non si puo’ comunicare prima delle 17, e spesso si incomincia la giornata alle 7 con una conference call con il Giappone per finire alle 18 con un’altro meeting virtuale con gli americani. E per farlo dobbiamo andare in ufficio, anche se sono le 6 di mattina e l’asilo apre alle 9. Questo perche’? Perche’ la nostra funzione e’ quella di giustificare la posizione di un management mediocre e politicizzato che usa i dipendenti come merce di scambio con i partiti di turno. Il merito non conta nulla, mentre e’ importante curare affiliazioni politiche mirate e parentele eccellenti. Meditate, gente, meditate…
Yuppina
Dei dell’Olimpo… anche la vice capa del mio ex ufficio di Bruxelles ha tre figli, il part time e mi dicono che in ufficio si vede pochissimo. Purtroppo i risultati si vedono, ma essendo la cocca del capo nessuno si lamenta.
Questa è la verità che quei signori non hanno detto per intero: che tali cose per succedere richiedono si paesi civili ma anche raccomandazioni stroboscopiche 😉
Leela