Nonsolomamma

jack rappakokken e i topi morti

ieri sera il microbbit ululava la sua collera, stufo della prematura fama di bambino angelico e dell’imposizione degli orari dell’elasti-famiglia, a cui ancora evidentemente non ritiene di appartenere.
"mamma, mi viene da gomitale", ha gridato lo hobbit piccolo dal suo letto mentre elastigirl si domandava come trattare l’insubordinazione del minuscolo.
"nano, la mamma è con il fratellino. dormi che passa tutto"
"sei con il piccolo ficcanaso? con la piccola peste? con dalt fenel?"
"piccolo ficcanaso? piccola peste? dart fener? il microbbit, così piccolo, è già tutte queste cose insieme?"
"zelto. mamma gomito"
"nano, non è possibile che quando mi occupo del fratellino tu ti inventi sempre qualche urgenza"
"burp. mamma sto gomitando!"
lo hobbit piccolo ha vomitato sul suo letto, sul tappeto con le strade e l’aeroporto ai piedi del letto, sul parquet e su tutti i sanitari in bagno, nessuno escluso.
"ehi, nano. scusa se non ti ho creduto. ma cosa avevi mangiato?"
"topi e gatti molti"
"ah, topi e gatti morti, ecco perché stavi così male"
"mamma, da dèsso mi chiamo zek, zek lappakokken"
"jack rappakokken? bel nome"
"mamma, gomito"
jack rappakokken ha vomitato anche sull’elasti-letto, sull’elasti-cuscino, sull’elasti-pigiama. per tutta la notte. e non erano i topi morti ma un virus intestinale.
il microbbit è stato collocato in cucina a esprimere la sua rabbia di escluso ma non appena ha capito che la sua frustrazione sarebbe rimasta inascoltata, si è rassegnato e addormentato.
mister incredible è partito nella notte.
lo hobbit grande ha iniziato a vomitare alle 6 del mattino, mentre elastigirl stava allattando il microbbit.
qualcuno un giorno aveva detto a elastigirl: quando i figli superano il numero dei genitori è finita. lei non ci aveva creduto.

ps nessun bambino malato è stato trascurato per scrivere questo post.
questo post è stato reso possibile da un magico momento di narcolessia di jack rappakokken e dei suoi due fratelli.

86 pensieri riguardo “jack rappakokken e i topi morti

  1. Anche qui da noi Matteo martedì e Pietro venerdì notte… bleah che schifo il virus intestinale!!!!
    Fai coraggio ai piccoletti, che passa in fretta… piuttosto Mister I, che notoriamente piglia su tutti i virus degli hobbit, solo soletto a vomitare nella gelida Londra…
    Un abbraccio
    Angela

    ps E’ l’ironia la tua ARMA vincente, ricordatelo!!!!

  2. qs. post è fantastico Elasti! in particolare il finale…

    mi spiace ovviamente, spero passi tutto molto in fretta e temo sia una sorta di indicazione subliminale sulle innumerevoli possibilià di cui dispone la Sfiga per distogliere una super mamma dalle sue piacevoli letture consigliate di recente…
    oddio mi sa che l’italiano di qs commento è un po’ abnormal ma in qs momento non sto molto bene neppure io…
    Elisa B
    hai visto che nella tua lista hai scritto "il Gattoparto"  lo hanno già notato ma è davvero freudiano!
    ciao

  3. commento al postscriptum:
    prima il dovere e dopo il piacere, quindi tutto a posto mi pare. e se qualche benpensante che passa da queste parti, avesse qualcosa da dire che vada a farsi un giro.
    poveri miei angioletti… auguri!

  4. Elasti sei veramente bionica ! Anche a me colpisce il post-scriptum, genere film hollywoodiano "No Animals Were Harmed During the Making of This Movie". Il politicamente corretto sta devastando tutti

  5. Oddìo come ti capisco! Esattamente una settimana fa, io, il mio ragazzo, mio padre e mia madre, abbiamo v(g)omitato all’unisono, grazie a questo cavolo di virus intestinale… l’Apocalisse! Un bacino ai due " gomitatori ".

  6. Io mi chiedo come fai, ma davvero come fai, a fare fronte DA SOLA ad un neonato e ad un bimbo piccolo ammalato  e a gestire pure il terzo…. ( dopo avere fatto tutte le lavatrici per le lenzuola hai ancora voglia di lavare anche i pannolini 🙂 ?? )

  7. oh elasti, mi dispiace tanto per la tua nottate e per il virus dei nani… ma quanto mi hai fatto ridere! lo leggo e rido …lo rileggo e rido …lo leggo di nuovo e non mi fermo più dal ridere… "scusami" 😉

  8. quando tornerà mister I., gomita un po’ tu, così non si sente escluso dalla cura dei piccoli e della casa! un abbraccio

  9. Ammiro condivido e ti faccio i complimenti per la tua capacità di prenderti questi piccoli spazi da dedicare (spero tra gli altri) anche al blog! È solo così che si sopravvive con tre figli!
    E poi bisogna dire che una mamma ha risorse inesauribili e inimmaginabili. Che bello leggerti!
    Con simpatia
    Cinzia

  10.  oh no il malefico norovirus vi ha colpiti 😦 e’ il mio incubo di tutti gli inverni.

    coraggio, e’ orribile ma dovrebbe in teoria durare poco.

  11. elasti, intanto ti sono vicina. la gastroenterite credo sia la peggiore delle malattie!
    E poi permettimi un amaro commento: è triste che tu debba dare delle spiegazioni suoi tuoi comportamenti x qualche "sciocco" lettore.
    Tu sei la nostra penna, scrivi quello che tutte noi viviamo ma che non siamo in grado di mettere nero su bianco e soprattutto sdrammatizzare. Tramite te, che vediamo come un mito, tante giornate sono piu’ "leggere" e soprattutto capiamo che ognuna di noi in fondo è un po’ elasti e un po’ eroina! E per questo ti dico grazie.
    un abbraccio
    Mary

  12. Coraggio elasti, dai che passa.

    Il virus sta arrivando anche qua in toscana, mi sa che ci sguazziamo tutte quante nel gomito.

    Il microhobbit, dopo 20 giorni dal parto, s’è semplicmente accorto di essere nato e ha iniziato a piangere.

    Passiamo alle tappe per la sopravvivenza:

    tappa 1: contare su poppe ad estrazione rapida sempre disponibili per tappare la bocca e bloccare la colica.

    tappa 2: buttare nel cassonetto il sacco della morte e tutti quei cosi lavabili, perchè tu vuoi sopravvivere vero?
    (sono anche anti-ecologici vista la quantità di disinfettanti di cui hanno bisogno per renderli puliti e la quantità di energia elettrica che manda avanti la lavatrice. C’è uno studio dell’Enea in proposito!)

    tappa 3: estrarre rapidamente dal letto qualsiasi nano, di qualsiasi età, a qualsiasi ora, che dice: ‘mamma gomito’ e teletrasportarlo in bagno di fronte al wc.

    tappa 4: dotare ogni materasso di casa di mollettone aggiuntivo I**A lavabile in lavatrice.

    tappa 5: prendersi un qualsiasi libro della Jane Austen, il più bello secondo me Orgoglio e Pregiudizio, e individuare una bella e rilassante postazione relax con thè al gelsomino da raggiungere con microhobbit al seguito quando gli altri 2 sono a scuola. Per me il massimo sono i bar dentro le librerie e dentro i musei. Ovviamente se il micrognomo si sveglia va immediatamente silenziato con la tetta fotonica, continuando a sorseggiare il thè e a sfogliare il libro.

    Coraggio Elasti,
    dai che ce la fai,

    Anna Tri-mamma

  13. Noto ora il ms n° 45, di una tenerezza infinita.

    Mi sa che mamma Renata ha ragione, gli hobbit restano tali tutta la vita.

    Le hobbit invece, ad un certo punto di imbozzolano e dopo un adeguato periodo di tempo il bozzo si apre ed esce volando un’elasticgirl dai superpoteri extraterrestri.

    A questo proposito mi viene in mente un commento che ho letto da poco sul fatto che ci sono evidenze inconfutabili che Gesù fosse una donna:

    1) ha dato da mangiare ad una folla senza prevviso con pochissimo cibo in dispensa.
    2) ha continuato per anni a tentare di comunicare con un gruppo di uomini che non capivano quello che gli diceva.
    3) Anche quando era morto ha dovuto rialzarsi perchè c’era ancora lavoro da fare.

    Anna tri-mamma

  14. cara 70,  che gesù fosse donna non lo so, ma di certo era italiano: a 33 anni viveva ancora con i genitori,  credeva che sua madre fosse vergine e sua madre pensava di aver messo al mondo Dio. (senza intenti sacrileghi, solo un po’ di irriverenza, per sorridere un po’ nonostante il gomito)

  15. Anche voi?! Ma questa è una calamità naturale, un’epidemia! Spero solo non si trasmetta anche tramite Internet…
    Che nottata, per me rimarrà impressa nella mente di tutta l’elasti-famiglia da qui all’eternità. Io, certe notti insonni, me le ricordo ancora anche se avevo solo 3 anni.
    Buona guarigione, povera elasti!

  16. Ciao, meglio che non faccia leggere questo post a mio marito, sennò il terzo figlio me lo scordo!
    Baci a tutti.

    Ale e le due pupattole

  17. Sei mitica!!! ti seguo sempre anche se non commento mai ma stavolta sono voluta uscire dal mio silenzio per testimoniarti tutta la mia stima e la mia solidarietà. Capirai bene che per me che mi sono fermata a una figlia e che non ho intenzione di andare oltre nonostante le continue richiesta di una sorellina a volte anche tra lacrime e sospiri, tu sei un mito. Immaginarti poi sola in balia di vomiti, pianti, allattamento non ho parole per esprimerti la mia ammirazione. Non mollare stringi i denti come sai meglio di me in men che non si dica ce li ritroviamo grandi e autosufficienti!!

  18.  ARTU’

    Cara elastigirl,
    questo collettivo di cacca e vomito mi commuove. Mi spiace solo che mr.Incredible non sia Milano, perchè vedi se fosse stato con voi tutt,i si sarebbe buscato il virus contestualmente e nel giro di 2-3 giorni il problema sarebbe stato risolta per l’intera famiglia. Così invece l’assente beccherà l’influenza al sua ritorno, e t e gli hobbits avrete il privilegio di stargli accanto.

    Baci e auguri.

    artù

  19. x Fuliva 77: ho rintracciato la notizia, che ci aveva passato un’amica ostetrica che l’aveva avuta da un esperto dell’ENEA. Dunque, sono stati condotti 2 studi di confronto tra tutti i parametri di impatto ambientale tra i 2 tipi di pannolini, a partire dalla produzione fino al loro utilizzo, cosiderando non solo l’unico parametro che viene di solito pubblicizzato, cioè quello della quantità di rifiuti solidi prodotti, ma l’impatto in termini di CO2 prodotta, consumo di energia elettrica e consumo di acqua. Una è stata condotta da un team inglese e l’altra da uno australiano. I risultati sono che i pannolini lavabili provocano un maggiore consumo di acqua, e un maggiore consumo di energia elettrica (in particolare questa differenza è molto marcata nello studio inglese dove, visto il clima, è di uso comune l’asciugatrice elettrica. La differenza sarebbe meno marcata se i pannolini fossero sempre fatti asciugare al sole). Da notare che al maggiore consumo di acqua contribuisce non poco la grande quantità di acqua necessaria per la lavorazione del cotone nei suoi processi di produzione.

    Personalmente penso che visto che entrambi i tipi di pannolini hanno una ricaduta negativa più o meno equivalente sull’ambiente, tanto vale scegliere il tipo che ci semplifica la vita e non ci trasforma in degli zombie. Penso anche che, mentre le nuove tecnologie di combustione ad alte temperature dei rifiuti solidi ci fanno ben sperare per il futuro (non solo distruggono i rifiuti solidi con la sola emissione di co2 e vapor d’acqua, ma possono produrre nuova energia riutilizzabile), un eccessivo consumo di acqua costituisce un danno ambientale molto più preoccupante, dato che l’acqua non è una risorsa rinnovabile.

    Spero di esserti stata utile, ti lascio qua sotto i riferimenti degli studi,

    Anna Tri-mamma

    Aumônier S, Collins M, Garrett P (2008).
    An updated lifecycle assessment study for disposable and reusable nappies. Science Report SC010018/SR2. Environment Agency, Almondsbury, Bristol, UK.
    Koc I, Cmurdan AD, Beyazova U, Ilhan MN, Sahin F (2008
    O’Brien K, Olive R, Hsu Y-C, Morris L, Bell R, Kendall N (2009).
    ). Toilet training in Turkey: the factors that affect timing and duration in different sociocultural groups. 475-481.Life Cycle Assessment: reusable and disposable nappies in Australia. ALCAS – Australian Life Cycle Assessment Society

  20. x Fuliva: provo a rilasciarti le references che sono venute fuori pasticciate

    Anna Tri-Ma

    Aumônier S, Collins M, Garrett P (2008).
    An updated lifecycle assessment study for disposable and reusable nappies. Science Report SC010018/SR2. Environment Agency, Almondsbury, Bristol, UK.
    O’Brien K, Olive R, Hsu Y-C, Morris L, Bell R, Kendall N (2009).
    Life Cycle Assessment: reusable and disposable nappies in Australia. ALCAS – Australian Life Cycle Assessment Society

  21. >> quando i figli superano il numero dei genitori è finita.
    Non mi convince.
    Se fosse vero, avrebbe dovuto essere finita già dalla nascita del medio/minihobbit, dato che due figli a tempo pieno sono già sovrabbondanti con un marito part-time.
    Capisco che è un momento di crisi, ma confido che la supererai.
    Un saluto,
    Rik

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