Nonsolomamma

miserie

nella classe dello hobbit grande giovanni non è più in grado di partecipare alle gite scolastiche perché il suo papà ha perso il lavoro.
la rappresentante di classe ha proposto di utilizzare la cassa comune versata a inizio anno, prelevando 2,50 euro a bambino, per consentire a giovanni di andare insieme ai suoi compagni al parco nord, alla libreria dei ragazzi e a vedere le api che fanno il miele.
"siamo proprio sicuri? ma abbiamo chiamato la società in cui lavora il padre per verificare che sia stato effettivamente licenziato? e il modello isee? e il 730? l’abbiamo visto il 730 del papà del giovanni? il mondo è pieno di furbi e io non mi faccio infinocchiare", ha chiesto una mamma che ha detto che lei no, i suoi due euro virgola cinquanta non li avrebbe dati a nessuno senza una certificazione ufficiale di indigenza.

155 pensieri riguardo “miserie

  1. da 46Non sono ammirevole, credo solo che sono fortunata a saper leggere un foglietto illustrativo di un medicinale.Sono piuttosto giovane (31 anni) e mi è capitato di appurare che ragazzi di famiglie immigrate, spesso con un censo modesto sappiano esprimersi meglio e con più desiderio di confrontarsi dei ragazzi italiani.Insegnando in un istituto professionale ho trovato ragazzi che trovavano avallo nella frustrazione di certi insegnanti per attegiamenti poco fruttuosi, maleducati, irresponsabili.Ho iniziato a insegnare la mia materia (storia della moda e tecnologia tessile) usando il vocabolario e a volte la Costituzione.Quando si legge:"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

    Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società." (Art. 4 della Costituzione)e si spiega ai ragazzi che valore hanno le regole, che importanza ha il ruolo di insegnante e di qualunque altro impiego se fatto bene, forse qualcosa può cambiare. L'istruzione serve a renderci migliori.

  2. Io in qualità di rappresentante di classe di pluriennale esperienza vado per maggioranza: se più di metà classe dice di sì uso il fondo cassa comune versato ad inizio anno.Ale

  3. Dare dei soldi vuol dire fare la carità: intendo dire dare un poco di amore (in questo caso veramente pochissimo) a una persona. Ma si può dare solo se si desidera farlo. La signora di cui si parla nel post non voleva darlo: il 730, il cud e tutto il resto sono scuse. Non vi è mai capitato di trovare una scusa per non voler fare qualcosa che sapevate essere giusto fare? In genere siamo tutti più o meno bravi a trovare delle scuse. Ma è possibile costringere qualcuno a fare qualcosa di assolutamente gratuito? Non credo.Io sono stata fortunata perché negli anni ho imparato da tante persone accanto a me che dando anche senza la certezza di dare a qualcuno che lo "merita" è la cosa migliore (se dovessimo stare a fare i conti, chi meriterebbe qualcosa?). Ma quella signora forse non l'ha mai imparato o forse non è mai stata oggetto di gratuità da parte di qualcuno.Comunque io credo sia sempre meglio donare tutto ciò che possiamo: il nostro cuore è fatto per quello.Cristina

  4. quello che volevo dire è già stato anticipato dal commento n.30. in situazioni come questa è chiaro che si interviene in questo modo, magari con tatto e discrezione, quella che non avrei avuto invece se avessi assistito all'intervento della mamma.Mi dispiace mai io credo che io queste situazioni un educatore possa permettersi il lusso di qualche considerazione inerente ai valori.per quanto riguarda invece quel commento sulla scuola ideale che paga le uscite, le visite e le gite volevo dire che la scuola reale non ha nemmeno più i soldi per pagare la carta, figurarsi le gite!!!

  5. Jasmine,potresti effettivamente aver ragione anche tu,  Lady duevirgolacinquanta euro potrebbe privarsi di tutto per far fare tutte le attivita' a suo figlio e salvare l'orgoglio. Però : tra fare sacrifici e non poterli nemmeno fare perche' non sai come arrivare a fine mese, c'e' lo stesso un po' di differenza, no?

  6. Veramente nella scuola di mio figlio (statale) quest'anno hanno ripetuto in continuazione che esiste un fondo di istituto con il quale è possibile pagare le quote di chi è in difficoltà: in questo modo nessun bambino è costretto a rinunciare.Cristina

  7. da noi ,ad una bimba,la gita la pagano direttamente le maestre come del resto le pagano anche il materiale scolastico.Quando noi rappresentanti abbiamo proposto il rimborso ci hanno detto che è meglio non creare polemiche viste alcuni episodi spiacevoli accadutinei cicli passati.Purtroppo di lady duevirgolacinquanta ne è pieno il mondo.Lucia

  8. Ciao a tutti, sono una mamma cassiera della classe elementare di mia figlia. Per casi come questi noi usiamo il fondo cassa volontario, non quello ufficiale dove versiamo tutti quanti i soldi all'inizio dell'anno per il materiale e le attività, ma quello formato dalle donazioni libere dei genitori più facoltosi. L'ho proposto io anni fa quando fui eletta cassiera, ricordo che alcuni genitori storsero il naso dicendo che in caso di necessità ci dovevamo tassare tutti, e non era 'giusto' far notare la differenza di reddito delle famiglie.Io e altri rispondemmo che la tassa comune, di 2 e cinquanta o altra cifra, non è giusta, perchè i conti in tasca alla gente non ha il diritto di farli nessuno. C'è gente che con tre figli paga già solo di mensa più di 100 euro al mese, altri che con un figlio solo ne pagano solo 40. C'è gente che rinuncia a tutto per far fare ai figli studi e attività, altri per i quali queste spese sono spiccioli.Non trovo giusto scagliarsi così contro chi non si conosce, e non trovo neanche giusto ritenere che sia un 'dovere' delle persone tirar fuori i propri soldi per gli altri. Il dovere la legge lo prevede solo per i propri figli, non siamo obbligati, nè legalmente, nè moralmente, a mantenere e sostenere tutti i giovanni che bussano alla porta.Chi può lo faccia se vuole. Chi non lo fa ha le sue fondate ragioni.Finisco commentando, come altri sopra, che l'azione della richiesta della tassa collettiva in assemblea di classe mi sembra sbagliata e, questa sì, meschina, perchè ha posto chi non era d'accordo di fronte ad un presunto dovere morale che non aveva, invece, il dovere di avere.Caterina

  9. Trovo un po' sproporzionato mettere su un piatto della bilancia il dovere morale e sull'altro due euro e cinquanta.Voglio dire, due euro e cinquanta sono tre caffé. Allora, visto che il gruppo classe è gruppo classe e dovrebbe esserlo anche per i genitori (sennò poi non ci lamentiamo che nostro figlio non sta a sentire la maestra o non è capace di giocare con gli altri senza litigare o di lavorare in gruppo, o team, come vi pare) anche se non sei d'accordo a mio parere li devi tirar fuori lo stesso questi tre caffettini, e se proprio hai dei principi finanziario-moral-organizzativo-religiosi puoi comunque esternarli civilmente, ma se tutti insieme si è deciso di darli, è tuo dovere morale, in quanto cittadino che crede nelle istituzioni (compresa quella scolastica, lo so che a volte è dura, ma è così), una volta manifestato civilmente il tuo dissenso, cacciare una mano in tasca e dare questi benedetti due euro e mezzo.E mi piace assai il commento 22.

  10. Caterina, condivido appieno. Mettere una persona di fronte all'obbligo di sovvernire alla spesa per il figlio di qualcun'altro non è moralmente corretto (indipendentemente dalla spesa stessa). Una persona deve essere libera di fare quello che reputa più corretto per sè valutando le proprie priorità e libera di agire senza pressioni. Detesto le lapidazioni pubbliche.Lodevole la tua iniziativa di creare un fondo a parte per chi di sua spontanea volontà voglia devolvere la ciffra che reputa giusta! Questo può anche essere fatto in modo discreto senza che chi è benestante butti i soldi in faccia a chi fa fatica a arrivare a fine mese. Il reciproco aiuto nel rispetto della libertà personale è segno di civiltà. La generosità e la condivisione dovrebbero essere insegnate a tutti, e il mondo sarebbe molto più bello se tutti lo fossero, ma è utopistico pensarlo, e presuntuoso pretenderlo.Closethedoor, hai ragione anche tu! C'è eccome una differenza, e alla povertà non c'è fondo! Al livello più basso, sei per strada e in fila alla mensa pubblica! Alla mercè dell'altrui generosità. L'Islam (tanto sconosciuto e temuto in occidente, come ogni cosa che si ignora) mette un buon musulmano di fronte a 5 pilastri da rispettare. Uno di questi è fare la carità, dovere di TUTTI i buoni musulmani, anche i più indigenti (non un dovere solo dei ricchi). Già, perché anche chi ha solo un piatto di minestra da mangiare, ebbene la potrebbe condividere con chi non ha nemmeno quella! In poche parole c'è sempre chi sta messo peggio di te, e che puoi aiutare, basta avere un cuore.E malgrado quello che ho detto sopra sull'Islam, ritengo che non si debbano giudicare le persone. Lady DueEuroCinquanta non vuole pagare? Libera di non farlo! Tanto io penso che ciò che uno semina raccoglie!

  11. Questo è il mondo in cui viviamo. Per fortuna non sono tutti così. Ma sono abbastanza convinta che altre mamme la pensano allo stesso modo, solo che non lo dicono. E magari lo dicono di nascosto ai figli. Un passa parola di brutti insegnamenti in cui l'egoismo la fa da padrone. E la noia di questi ragazzi cresciuti nella chiusura e nell'egoismo, li porterà un giorno dove? Magari a bruciare un povero barbone ….

  12. La mia famiglia non è mai stata ricca, ma ho sempre visto mia madre aiutare chi era meno fortunato… magari semplicemente offrendo qualcosa da mangiare agli ambulanti che suonavano alla porta. Lo stesso facevo io, finchè ho lavorato, nonostante uno stipendio risibile, e altrettanto fa il mio compagno, pur con me e la bimba a carico… Nel mio liceo, per permettere a tutta una classe di recarsi in gita a Londra, gli insegnanti organizzarono una sorta di lotteria (con contorno di problemi burocratici, perchè servono parecchie autorizzazioni) e raccolsero anche soldi in più, poi utilizzati per musei e cose simili. Certo, di furbi è pieno il mondo: durante l'università, che ho frequentato grazie a borse di studio e vivendo in casa dello studente, ho visto molti dichiarare redditi bassi o nulli sebbene fossero più che benestanti, ma non si trattava certo della norma; eppure più di una volta ho sentito dire che noi che vivevamo nelle strutture dell'università eravamo dei privilegiati… vorrei tanto che chi fa commenti del genere, o persone come la signora dueeuroecinquanta, si fermasse a riflettere su che razza di privilegio sia dover chiedere ad altri perchè da soli non ce la si può fare.

  13. Premesso che al posto del padre di Giovanni avrei saltato i pasti pur di non far subire a mio figlio una simile umiliazione.Premesso che la signora dei 2,5 euro per fare una simile uscita sarà rosicata dentro da una bestia ignorante e livorosa e mi fa quasi pena.L'unica considerazione che mi sento di fare è che la scuola italiana fa schifo come ha sempre fatto schifo. Era così anche ai miei tempi, si sono alternate stagioni e governi, ma nulla è cambiato. La gestione di queste situazioni, come sempre, è lasciata nelle mani degli insegnanti e dei genitori, dunque dell'individuo singolo che deve supplire le carenze del sistema nel suo complesso. La maestra del commento 30 è indubbiamente intelligente, la maestra dello hobbit grande probabilmente lo è di meno, ma in ogni caso è sbagliato il concetto di fondo, è sbagliato che la situazione venga gestita "artigianalmente". 

  14.  mi è arrivata una tristezza a leggere 'sto post!!!! mammamiaaa!!!  che malessere 'sta donna…(nel mio cuore il desiderio, la speranza è che giovanni e tutti i bimbi come lui non perdano mai la fortuna di avere accanto adulti sensibili e amorevoli come te e come le loro maestre…2.50 euro sono un sorriso immenso in un viso bambino che si diverte con gli amici in una piccola grande gita scolastica…grazie elasti…)

  15. ci sono volte in cui si autotassano le maestre, senza coinvolgere i bambini e le famiglie, così si evita la mamma tignosa.Poi però chi le aiuta le maestre in difficoltà?Comunque il ragionamento è lo stesso delle famiglie che non pagavano la mensa. Finchè è uno su venti può intervenire il livello più basso (compagni) ma se la percentuale aumenta devono arrivare i livelli alti (Istituto scolastico, Comune, Stato) proprio per evitare chi se  ne approfitta.La signora che non ha voluto contribuire poteva farsi bastare una assicurazione da parte delle maestre che il fatto fosse accertato…ha perso un'occasione per fare del bene a se stessa e a sua figlia.io le manderei l'agenzia delle entrate

  16. cara Lady duevirgolacinquanta euro, spero tu legga il blog.magari la totale disapprovazione di un gruppo di mamme che ti fanno  simpatia, elasti in testa, ti farà riflettere sulla pochezza del tuo comportamento.voglio pensare bene: magari quel giorno eri sotto pressione per qualcosa … avevi ricevuto una cattiva notizia … la quotazione dei tuoi fondi di investimento era in picchiata …avevi scoperto un sms sospetto nel cellulare di tuo marito … ti eri provata i costumi dell'anno scorso che ti non entrano più … insomma una giornata di me….tuttavia ci tengo a ricordarti una cosa: è dovere degli adulti prendersi cura dei bambini, nutrirli non solo di cibo ma di buon esempio, non solo i propri ma anche quelli della comunità.non ti piacerebbe sapere che in caso di tua difficoltà, malattia …., i tuoi figli possano contare su una rete sociale spontanea di sostegno?a me si, e spero che il mondo vada sempre di più in questa direzione, nonostante te.raffina 

  17. L'anno scorso ad una riunione scolastica, la mamma di un bambino (madre di 5 figli)  chiedeva insistentemente alle maestre se i soldi per la gita di 3 giorni poteva versarli a rate un poco al mese, le maestre mortificatissime rispondevano che il versamento andava fatto entro pochi giorni. Dissi alla signora che mi stava seduta vicino: Potrebbero anticiparli dalla cassa scolastica. E lei mi rispose:  Si arrangi, queste musulmane fanno un sacco di figli e poi vengono a chiedere a noi i soldi per mantenerli. E la cosa più triste è che qui nella ricca Brianza sono la maggior parte a pensarla così.

  18. cosa non darei perchè questa donna si riconoscesse, veramente!! (questa tirchia madre)… che miseria sul serio.terri.

  19. ….e da questo post sono passata alla notizia che Santoro, il barricadero santoro, colui che vive il giornalismo come vocazione rivoluzionaria (cit. Aldo Grasso) molla la trince a e passa all'incasso.  2,7 milioni per uscire dalla porta di mamma RAI, 7 milioni per rientrare dalla finestra di mamma RAI come collaboratore.Miserei anche queste (ennesima riprova dell'ipocrisia della sinistra)

  20. @ Caterina # 63Dal tuo commento mi pare di capire che parli di un'esperienza avvenuta anni fa. A me sembra che l'aria che si respira sia pesantemente cambiata da allora, e non in meglio. Io ogni tanto mi sento soffocare. Ma discutere delle ragioni sarebbe lungo.

  21. Da giovane più di una volta sono stata una piccola Giovanni.Ho perso diverse gite, ho fatto un campeggio gratis sentendomi in colpa (non ho mai saputo dove i salesiani avessero preso i soldi per la mia cifra che era piuttosto alta per la mia famiglia) e sono sopravvissuta senza grossi  traumi, anzi ho imparato ad apprezzare di più quello che avevo e soprattutto quello che ho ora.Posso per fortuna permettermi di pagare le gite dei miei figli (anche se devo riconoscere che sono arrivate a prezzi esuberanti e per chi ha più figli incidono a fine mese), ma cerco di far apprezzare a mia figlia la fortuna di avere questa opportunità e di farle capire che non è tutto scontato, che un giorno potrebbe anche accadere che i suoi genitori non possano permettersi di pagarle una gita o l'organizzazione di una festa di compleanno e che ogni soldo che si spende è ottenuto con il lavoro.Ciò non toglie che la signora due euro e cinquanta sia meschina e che per quella cifra poteva pure permettersi di "rischiare" di farsi prendere in giro da un papà di giovanni sicuramente in bolletta.CarolPSOggi che me lo posso permettere viaggio a più non posso per recuperare! Piccolo giovanni: hai ancora tutta la vita davanti a te!

  22. Milano Milano… una volta orgogliosa di avere il cuore in mano! ma dove e come si e' persa questa mia citta' che fatico sempre piu' a riconoscere?Andrea 

  23. …mi fai sapere se c'è una maniera di farvi arrivare 'sti benedetti 2,50 euro…puoi lasciarmi un commento sul blog…va bene la poste pay?Ciao, Daniela (che ovviamente augura alla signora braccino corto di guadagnarsi una bella multa da 10 x 2,50 € o superiori)

  24. Ciao sono Fra da Bari, leggendo il tuo post Elasti mi viene solo da chiedermi :  in che modo verrà su il figlio di questa signora….cosa gli insegnerà…che tutti sono dei furbi, che non ci si puo' fidare di nessuno, che tutti sono lì per fregarti….che miseria umana….Questa cultura del sospetto purtoppo è molto piu' diffusa di quanto crediamo, basti vedere la marea di film americani che si basano su questo. Io invece sono cresciuta e maturata fidandomi delle persone, soprattutto di alcune e vorrei che anche la mia bambina crescesse così…poi se qualcuno fa il furbo è un problema suo perchè la sua coscienza ogni tanto si farà sentire….come diciamo a bari POVERRALLUI…

  25. Per tutto il corso della scuola io sono stata come Giovanni. Un solo stipendio da operaio in casa e 4 persone a viverne (e gli anni 70 non erano anni di crisi). Di gite ne ho saltate parecchie, dovendo per esempio decidere se andare allo zoo di fasano o se comprare un paio di scarpe. I miei genitori li ho odiati, mi sono sentita umiliata, ma ho compreso più tardi che davvero la gita rientrava tra quel 'superfluo' che faceva la differenza nel bilancio familiare. Solidarietà a quei tempi era un concetto difficile da applicare, il fatto che una famiglia fosse in difficoltà si intuiva magari, ma non si commentava. Auguro al piccolo Giovanni di non sentirsi un 'diverso', o quantomeno che i suoi coetanei non lo facciano sentire tale, che sugli adulti davvero non si può sempre contare.

  26. Sarà che sono stanca per le ore di sonno interrotte dall'allattamento, sarà che fin da piccola chiedevo a mia mamma di comprare un quaderno in più per un mio compagno in difficoltà,… ma dopo aver letto questo post mi verrebbe da cuore un VAFFA… a quella mamma!

  27. Solo per tirarvi su un po' il morale. Il maestro di karate di mio figlio, tra l'altro attivo nella mia opposta parte politica e come tale sempre guardato con sospetto ( so che non si fa…:-) mi ha appena confermato che non chiederà la retta all'adorata amichetta senegalese di mio figlio, il cui papà è in cassa integrazione e non è più in grado di pagarla. Insomma, Fatima farà karate gratis.La cosa carina è che non lo diremo a nessuno, neanche ai genitori a cui racconterò di un fantomatico programma di sostegno comunale per fare fare sport ai bambini degli extra comunitari. Questo per non offenderli e creare imbarazzi. Sono davvero felice e dopo aver letto il post ho pensato di rallegrarvi un po' la giornata.ciaoLudovica

  28. Trovo molto interessanti le osservazioni e i suggerimenti – per esempio quello di Caterina  – sulle strategie pratiche da adottare, o exxanonimo che trae delle condivisibili conclusioni sullo stato dell'istruzione in Italia.Ma per quanto mi riguarda – non credo che ci si possa nascondere dietro un dito. Se non è questa è un altra: le occasioni di porsi dinnanzi a delle scelte etiche nella vita ci sono in abbondanza. Le occasioni di fare dei giudizi di merito ai comportamenti umani altrettanto. Giacchè il destinatario del comportamento ultimo è un bambino molto piccolo – innocenza pura che paga troppo presto le colpe del mondo che dovrebbe accoglierlo, la signora 2,5 rasenta il delirio. Non ci sono alibi che reggano un comportamento del genere – proprio perchè gli euro non sono nè 25 nè 250, e proprio perchè non sono per  chi sa magari un inguaribile stronzo, il papà di Giovanni, ma per un bambino. O è un comportamento immorale o si avvicina al malato.Insomma un po' come una signora che conosco, di anni 50 che mi dice "quanto odio quella bambina li!" e la bambina ha 4 anni.Andiamo.

  29. mio padre all'inizio della sua carriera lavorativa ha fatto l'insegnante di una classe "differenziale" in una scuola nelle campagne della toscana, non quella delle cartoline nè dei palazzi rinascimentali, quella della gente che lavora la terra. Ragazzi tosti, difficili tenuti ai margini di una società povera. Non avevano mai fatto una gita scolastica, perchè il preside riteneva che portare loro fossero soldi sprecati. Questi ragazzi non avevano mai visto il mare. Mio padre si presentò nella presidenza con conti alla mano facendo vedere che le casse della scuola avrebbero potuto permettersi di sborsare quelle lire per portare la classe "differenziale" in gita al mare….nessuna famiglia alle spalle poteva pagare la gita. Andò a finire che rovesciando la scrivania del preside e lottando per quei ragazzi che non avevano mai avuto nulla, la gita la fecero e mio padre potè vedere i loro occhi luccicare. A volte ci vogliono anche insegnanti che sappiano lottare per superare gli scogli delle singole difficoltà….come mamma avrei voluto sentire dalla maestra un discorso tipo " se in gita non possono venire tutti, allora nessuno ci va". Ma forse è pretendere troppo…..

  30. anche a me, finito qusto post, é venuta in mente solo una parolaccia.poi i commenti 21 (ho veramente adorato la frase "meglio le scarpe bucate e la pancia leggera, che il cuore nero") e 22 mi hanno rasserenato un po'.

  31. Chi mi fa più pena di tutti è il figlio/a della signora tirchia. Che tragedia deve essere crescere con una mamma così.

  32. X annnever: tuo padre è davvero una persona meravigliosa!!!Sulla mamma 2,50 c'è poco da dire che non sia stato detto. Che orrore però. Anche perchè di solito quelli che faticano ad arrivare a fine mese non lucrano su 2,50 se è per fare del bene. Sono quelli che hanno tutto che lo fanno.Stefania

  33. Eh sì anche io come la 6, la 83, la 87 e forse altre che non ho letto ero un piccolo Giovanni. Feci solo una gita in prima elementare (prima del divorzio dei miei genitori che negli anni '70 era un danno economico ma anche un marchio nemmeno paragonabile a quello odierno) e un'altra in 5 liceo ad Aprile, quando me la pagai con il lavoro che facevo dato che avevo compiuto i 18 anni l'estate prima e lavoravo nei fine settimana, a Natale, Capodanno, Pasqua etc..Il concetto di solidarietà non esisteva e più volte ho sentito dire la frase: se uno non può permetterselo non lo compra/sta a casa e cose simili. Mia nonna, orgogliosa fin nel midollo, la pensava così anche se quella che aveva bisogno ad un certo punto è stata lei.Ho studiato lavorando, quasi una mosca bianca nel panorama milanese bocconiano e quando ho cercato il mio primo lavoro da laureata mi hanno consigliato di levare dal curriculum quelle esperienze lavorative così dequalificate (pur sempre – credetemi – roba tipo cassiera o segretaria non spogliarellista) che stridevano con una laurea in economia e che avrebbero fatto immediatamente calare le proposte di assunzione sia in termini di tipo di lavoro offerto che di stipendio. Perchè in Italia (non in America o in altri Paesi europei per fortuna) il marchio della povertà ti resta sempre un pò appiccicato, perchè a tanti piace guardarti un pò dall'alto in basso se non hai l'abito firmato, perchè forse la signora tirchia è stufa (a ragione) di vedere macchinoni e barche in mano ai soliti poveri che dichiarano 15000 euro all'anno e lo Stato che non fa nulla e quindi non si fida più…A tutti i Giovanni: tenete duro a testa alta.Non ho mai tolto le mie esperienze dequalificate dal CV, ora mi posso permettere tutte le gite dei miei figli e di portarli in pizzeria o al MacDonalds senza fare i conti in tasca e magari ci sta anche una borsa di marca, ma ci sto attenta, veramente attenta. E comunque il peso di non avere una famiglia ricca alle spalle rimane in questo Paese, fosse solo perchè se non hai soldi di famiglia col cavolo che ti puoi permettere una casa di dimensioni decenti a Milano e tirar su 2 figli. Ma ho passato tempi peggiori, in 4 con un bagno solo si fanno i turni e si impara tutti ad essere più tolleranti.Scusatemi per la lunghezza, questo post è servito più a me per autoterapia. Ne avevo bisogno.Kira The Cat 

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