mancano otto giorni alla partenza dell’elasti-famiglia per il massachusetts.
dopo essersi perforata un timpano l’anno scorso nella città di A e avere scoperto che, nelle strutture sanitarie americane, prima ancora di chiedere "dove ti fa male?", domandano "hai un’assicurazione?" e subito dopo "hai problemi di identità?", elastigirl si è un po’ allarmata.
dopo avere saputo inoltre che per un intervento d’urgenza di appendicite alcuni sprovveduti amici, assicurati con una compagnia italiana, hanno dovuto anticipare 5.000 dollari in contanti e che la sutura di un taglio ne può costare, in un pronto soccorso qualunque (e non nel county general hospital di e.r.), circa 1.000, elastigirl è stata colta da ansia molesta.
"informati-informati-informati-informati", ordinava lei a mister incredible nelle ultime settimane, tutti i giorni, più volte al giorno.
"sì, elasti. non ti angosciare. mi informo", rispondeva lui, flemmatico e incosciente.
"ti sei informato? hai chiamato l’università della città di A? hai chiesto se hanno un’assicurazione per i docenti in visita e, soprattutto, per le loro numerose famiglie? eh? hai telefonato? hai telefonato? scommetto di no"
"e invece sì, donna di poca fede"
"bravo! e quindi?"
"possiamo avere un’assicurazione sanitaria americana che paga direttamente, senza bisogno di anticipare milioni di dollari per la tua otite perforante"
"e quanto costa?"
"100 dollari al mese per me, 100 dollari al mese per i tre hobbit insieme e…"
"?"
"per te… 600 dollari al mese"
"ma stiamo scherzando? la mia assicurazione costa sei volte la tua??? sei volte? e perché mai?"
"perché sei donna evidentemente"
"ma gli americani non lo sanno che noi donne siamo molto più resistenti di voi? e più sane, e più longeve… e più…"
"sì. ma sanno anche che una donna può restare incinta"
"e allora? e poi non ho alcuna intenzione di restare incinta. glielo hai detto? hai detto che abbiamo un microbbit di cinque mesi, che sto allattando e che tu hai bandito il numero quattro – quattro come quattro figli – da calendario e calcolatrice? gli hai spiegato che, in ogni caso, non vorrei partorire negli usa ma in italia, con il mio ginecologo del cuore che porta le birkenstock con le dita dei piedi che spuntano e che mi tratta malissimo ma di lui mi fido? glielo hai detto?"
"sì. ma a loro non importa niente. la tua assicurazione costa comunque quasi venti volte quella di ciascuno degli hobbit. cosa vogliamo fare?"
"assicuratevi pure voi maschi. io mi fidanzerò con un medico nella città di A, o con un assicuratore".
Elasti, ma allora non andate due mesi in Puglia al mare????
solo una domanda elasti……si perchè è da quais 5 mesi che ogni gorno ti leggo e…non è che nella città di A ,a parte goderti la tua bellissima famiglia e soprattutto a stare attenta a non romperti niente se non vuoi fare un mutuo a vita…….,ti dimentichi di noi??????no perchè sai il tuo blog da assuefazionebuone vacanze
sorellecucici: 🙂 laggiù ci sarà certamente una connessione internet. non credo potrei sopravvivere senza
evvaiiiiiiiiia parte gli scherzi vi auguro delle bellissime vacanze finalmente tutti insieme
ciao elasti, io vivo in texas da tre anni e con la sanita' americana ho avuto diverse esperienze sia positive che negative. non so se questo ti possa essere di qualche aiuto, ma a un certo punto avevo avuto lo stesso problema e lo risolsi facendo un'assicurazione senza i benefici della maternita'. dichiaravo che se fossi rimasta incinta avrei pagato tutto per conto mio.in bocca al lupo!
assicurati…fai magari la dichiarazione ma assicurati…1000 euro per i punti di sutura sono molti di più di 600…suvvia…siate la famiglia incredibile se dovete dfendervi a sindrome?