Nonsolomamma

il segreto

"glielo puoi dile alla mamma, se vuoi"
"cosa devo dire alla mamma?"
"lo sai. il segleto che ti ho detto…"
"ah! quello di…"
"zà, plopio quello"
"mamma!"
"dimmi, hobbit grande"
"lo hobbit piccolo è innamorato"
"veramente? che cosa bella!"
"ho deziso che sono molto innamolato"
"di chi sei innamorato?"
"hobbit glande, dillo tu"
"è innamorato, ma innamorato perso, di ginny"
"come harry potter!"
"non schelzale mamma".

il lunedì pomeriggio lo hobbit grande ha il corso di pallavolo a scuola. lo hobbit piccolo, abituato a incunearsi per poi espandersi a dismisura, negli angoli lasciati sguarniti dal fratello, ha deciso che quel giorno lui riceve.
"ozzi invitiamo la zinny a zocale. va bene, mamma?"
"va benissimo. se a lei fa piacere…"
"zelto che le fa piazele. ah, mamma…"
"dimmi"
"se vuoi puoi dile anche al miclobbit il mio segleto"
"perché non glielo dici tu?"
"meglio di no. diglielo tu e digli che te l'ho detto io di dilglielo"
"va bene. glielo dico: microbbit?"
"ma-ma-ma-ma"
"lo hobbit piccolo mi ha detto di dirti che ama ginny"
"burp"
"cosa ha detto il miclobbit? è contento?"
"è felice. dice che ginny è fantastica"
"bene".

ginny è venuta in visita nell'elasti-casa. su suggerimento dello hobbit piccolo si è vestita da ballerina di danza del ventre attingendo alla scatola di quella che fu un'elasti-odalisca, ha fatto merenda con biscotti e succo di frutta, ha raccontato di essere sonnambula, ha chiesto di fare la pipì, suscitando qualche imbarazzo in elastigirl, poco avvezza alla gestione di bisogni primari delle bimbe femmine, e ha giocato a guerre stellari con anakin skywalker in persona.
poi il cavaliere jedi ha accompagnato l'odalisca in sala, sul divano, ha messo le fiabe sonore degli anni '70, e nei successivi 45 minuti hanno ascoltato la fata piumina, raperonzolo e biancaneve.
quando elastigirl e il microbbit si sono allontanati per un'emergenza cacca, anakin si è avvicinato all'odalisca e le ha cinto le spalle con un braccio protettivo su cui lei ha lascivamente appoggiato la testa. quando madre e terzogenito sono tornati, la strega aveva appena offerto la mela a biancaneve e i due si sono rapidamente allontanati e ricomposti.

ps al post di ieri: trieste!

75 pensieri riguardo “il segreto

  1. Si comincia presto con la stagione degli amori…bella la scena di loro due che si abbracciano guardando un film. Molto romantica.
    Anche Trieste è romanticissima e si respira proprio l'aria di una città di confine…

  2. Elasti … ma com'è che prima o poi le mamme dei maschi diventano suocere ?!! insomma, io non mi sento suocera, ma prima o poi potrebbe succedere … mio figlio MIchele ha quasi 6 mesi !!!
    scherzi a parte, agli sgoccioli della mia prima maternità mi ritrovo a dover conciliare i desideri e gli impegni dei nonni (e meno male che ci sono tutti e 4 !!) per decidere quando e a chi lasciare il pargolo … inevitabili reazioni allergiche a quel che proviene dalla famiglia del mio consorte … eppure una volta il mio suocerame mi sembrava insuperabile ed invidiabile !!!

    riguardo al ps … beh, raccontacela poi Trieste, mi piacerebbe andarci … quanto a Genova, mia città, per citare P.Conte ti direi "Genova è un'idea come un'altra"

    con sempiterna stima
    cicchezappa

  3. Oh elasti, che bello avere figli così "grandi"!
    anche io e il mio lui fuggiamo romanticamente in quei giorni, destinazione ignota perché è una sua sorpresa, figlia a casa perché "altrimenti che vacanza è" (e ho già il magone)

  4. Ho vissuto tanti anni a Ts per l'università e ci ho lasciato un pezzo di cuore! Il castello di Miramare, la Cattedrale di San Giusto, prova un bicchiere di fragolino nell'enoteca da Marino, in una stradina vicino a piazza della Borsa, fatti un giro nella chiesa greco-ortodossa nella bellissima piazza di Ponte Rosso e un caffé con panna, sgomitando in piazza Goldoni con le migliaia di vecchie e vecchi triestini, è un'esperienza imperdibile!
    Una lettrice silenziosa di vecchia data

  5. Riguardo a Miramare, vorrei puntualizzare che ci sono stata a fine luglio, pioveva che Dio la mandava e il meraviglioso parco era diventato una foresta pluviale in cui ci siam perse, io e l'amica Ballerina, sotto uno striminzito ombrellino, slittando sulla mota e ridendo come pazze.
    L'interno è molto affascinante, anche se non è il mio genere – ho rischiato la crisi d'"asma per affastellamento di antichi arredi".
    Ma Trieste è talmente splendida che rinfranca il cuore anche sotto il diluvio universale.
    Una preghiera: vai a vedere la galleria d'arte moderna del Museo Revoltella e porgi i miei saluti alle bimbe della "Prima comunione" di Frithjof Smith (e poi una volta uscita gira l'angolo sulla destra e infilati in birreria per un piattone di crostini…) 🙂

  6. Che teneri i pargoli.

    Trieste…  ricordavo come ti spiaceva esserci andata da sola per lavoro, e trovando pure brutto tempo, mentre mister I era a milano con i "Solodue" e nonna J ed era pure un 25 aprile.

    No, non ho l'archivio dei tuoi post, ma il "parmigiano" dell'allora 5enne Hobbit grande me lo ricordavo.

    Magari ricordo male chissà… tocca ripassare i vecchi post.

    ^_^

    Che sacrificio 😛

  7. TRIESTE!!!
    noi ci saremmo dovuti andare lo scorso settembre per festeggiare l'anniversario di nozze!

    poi abbiamo rinunciato per mandare il marito a stoccarda a vedere un concerto della Trans-Siberian Orchestra a stoccarda. è la prima volta che suonano fuori dall'America

    a triste andremo al prossimo anniversario 🙂

    Fabiana
    http://creativando-creativando.blogspot.com/

  8. Cara Elasti,

    sono una tua lettrice triestina DOC che ha vissuto un anno e mezzo in Brianza e non ce l'ha fatta a restare lontano da Trieste. Sono tornata qui con i miei bimbi lasciando lì il consorte…

    Per darti l'idea di cosa possa essere Trieste, ecco una poesia di Umberto Saba:

    Ho attraversata tutta la città.
    Poi ho salita un’erta
    popolosa in principio, in là deserta,
    chiusa da un muricciolo:
    un cantuccio in cui solo
    siedo; e mi pare che dove esso termina
    termini la città.

    Trieste ha una scontrosa
    grazia. Se piace,
    è come un ragazzaccio aspro e vorace,
    con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
    per regalare un fiore;
    come un amore
    con gelosia.
    Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
    scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
    o alla collina cui, sulla sassosa
    cima una casa, l'ultima, s'aggrappa.
    Intorno
    circola ad ogni cosa
    un'aria strana, un'aria tormentosa,
    l'aria natia.
    La mia città che in ogni parte è viva,
    ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
    pensosa e schiva.

    E dopo questo, consiglio anche io una bella immersione nella ristorazione "austro-ungarica": Buffet da Pepi per i panini di porzina (con senape e cren mi raccomando!),  ma andateci il sabato che la domenica è chiuso. E poi i caffè: il Tommaseo oppure il San Marco (dietro alla Sinagoga). Ecco… anche le chiese di tutti i diversi culti che ci sono a Trieste, il ghetto, cittavecchia con Cavana e Piazza Hortis (non perdete l'aperitivo da Salumare) e il borgo teresiano, salire a San Giusto, se proprio si vuole Miramare (ma non occorre visitarlo dentro), il tram di Opcina (sempre che non sia in manutenzione!)…

    Buona vacanza nella mia citta!

    Una lettrice affezionata

  9. E questo è solo l'inizio!
    Vedrai quando cresceranno… Un esempio?

    Da Antonio ad Azzurra. Sei la donna dei miei sogni, sei la mia "reggina" e voglio baciarti in bocca. Ti amo e ti amerò sempre. Vuoi sposarmi e venire a Hollywood con me? (Antonio, 7 anni)

    P.S.
    Sono un'insegnante
    P.P.S.
    Trieste è la più charmante!

  10. Che invidia! Adoro Trieste. Non le manca niente: ha mare, colline, montagna; vi incontri gente di tutte le lingue, culture e religioni;  è una grande città, ma allo stesso tempo ha i lati positivi di una città "provinciale". 
    Per "rivedere" questa città fantastica, appena esce un libro di Veit Heinichen corro a comprarlo e lo divoro in una notte.
    Divertitevi.
    SilviaC.

  11. Avviso ai naviganti: segue breve trattato di triestinita'. I non interessati possono andar oltre.

    Visto che non disdegni la cioccolata, mi permetto di caldeggiare il grande bar Cremcaffe' in piazza Goldoni (raggiungibile facilmente sia a piedi che in autobus). Ignora i moralismi di Mr. I. e chiedi un frappe' gianduia. Semplicemente, non ha paragoni. Detto da una romana felicemente trapiantata a Trieste da 15 anni. 
    Inoltre, l'antica pasticceria Penso (via Diaz 11, angolo Venezian) si vanta di fare una delle 10 migliori Sacher d'Italia, se piace. 

    Il buffet Pepi te l'hanno gia' consigliato. Aggiungo solo che mio figlio e' il loro miglior cliente da quando aveva 3 anni. Li' potete provare anche il baccala' mantecato e il liptauer, alcuni dei sapori unici di Trieste insieme al cotto in crosta di pane (cotto = prosciutto cotto). Se vi offrono i crauti, sappiate che a Trieste sono meno acidi che nel resto d'Europa e piu' digeribili.

    I caffe' storici… lasciate perdere il Caffe' degli Specchi e provate il San Marco coi sui affreschi, dove gli universitari si fermano a studiare tutto il giorno consumando un solo caffe', oppure il Tommaseo coi suoi stucchi.

    Il luogo dell'anima e' il Molo Audace. Da evitare solo se la bora supera gli 80 all'ora, altrimenti non ci sono scuse. Percorrerlo fino in fondo e ammirare il tramonto. Poi tornarci col buio e, arrivati in fondo, girarsi ad ammirare le luci della citta'. 

    Il tram di Opicina, a cremagliera, centenario, unico in Italia finche' non si scassa definitivamente. Scendete all'obelisco di Opicina e percorrete la passeggiata Napoleonica, se la giornata e' limpida, per uno dei migliori panorami sulla costa "raggiungibili" senza macchina.

    La Risiera, per ricordare. E, per par condicio, la foiba di Basovizza. Per tornare in comunione col mondo, non serve, ma aiuta, la pasta-crema (anche detta carsolina) della pasticceria di Basovizza.

    Abiti caldi, berretti coprenti e scarpe comode, per affrontare eventuale bora e inevitabili salite.

    "Trieste sottosopra" di Mauro Covacich, un compendio pieno d'amore.

    Buon viaggio!
    Paola

    P.S. Se Mr. I. riuscisse a superare i moralismi anti-cioccolata… il frappe' puo' nutrire 2 persone per varie ore! Potete espiarlo salendo a piedi la Scala dei Giganti, che porta da piazza Goldoni al colle di San Giusto (cattedrale meravigliosa e castello di San Giusto, niente di che ma splendido panorama dall'alto).

  12. ottima scelta Trieste! ci sono nata e ci vivo! Il caffè si dice “nero”, se vuoi un macchiato devi ordinare un “capo”, abbreviazione di cappuccino, e se lo vuoi nel bicchierino invece che nella tazza diventa un “capo in bi”… Se posso suggerire per una cenetta tranquilla Antica Hosteria da Libero in Via della Risorta (credo nr.2), locale dove un tempo si andava a bere e che oggi è un delizioso ristorantino!!! buon relax

  13. Elasti, io a Ts ci vivo da secoli! Se vuoi un paio di dritte chiedimi pure!
    Ricordati, se vuoi un cappuccino NON chiamarlo cappuccino (se no ti danno un macchiato) se vuoi un cappuccino chiedi un CAFFELATTE! (si' sono perversi!).
    Fammi sapere se vuoi qualche consiglio!

  14. Ciao elasti, il mio fidanzato e io ti leggiamo da qualche mese ma siamo diventati così assidui e fedeli che non ci perdiamo un tuo post . Va detto a onor del vero che il sopracitato fidanzato, che di mestiere fa il designer e nel tempo libero guarda ossessivamente i cd del Signore degli anelli o in alternativa quelli di Guerre stellari (ne sai qualcosa) e divora  fumetti che poi conserva gelosamente nella libreria (a discapito dei miei serissimi romanzi) è ancor più scatenato di me e non poteva che essere un fan dell'hobbit piccolo, di cui legge avidamente ogni parola che tu riporti. Io però sono venuta a sentirti presentare il libro della Bernardini settimana scorsa a Monza, facendogli piuttosto invidia (visto che come Mr Incredibile sta parecchio fuori casa per lavoro).
    Comunque, tutto questo sproloqui, di cui mi scuso, per dire che sono monzese ma figlia di triestini, e nonostante tu abbia ricevuto già numerosissimi consigli, ci tengo a darti anche il mio: se avete voglia di un pranzo o una cena in un posticino tipico, senza pretese, ma di solida tradizione, non potete mancare Siora Rosa, che peraltro è in una delle piazze di Trieste più incantevoli, Piazza Hortis.
    Buon weekend!
    Benedetta

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