Nonsolomamma

lì con te

“pronto?”
“ti ho stanato finalmente!”
“ma no, elasti… è che… sto lavorando tantissimo e ora non posso…”
“ho capito tutto. è lì con te!”
“sì. sono a pezzi. non dormiamo da due notti”
“tanto lo so che in fondo sei contento. perché voi due siete uguali. fanatici pazzi uguali. una fazza una razza. lo dici pure tu che tra voi pugliesi e loro ci sono affinità pazzesche, no?”
“be’, in effetti stiamo procedendo alla grandissima…”
“tristoni malati che non siete altro. quando se ne va?”
“non lo so, non gliel’ho chiesto, siamo troppo concentrati. ah, ti saluta. ora scusa, ma eravamo proprio nel mezzo di un ragionamento…”
“già, immagino. divertitevi”.

mister incredible ha un rapporto molto conflittuale con il telefonino. lo lascia spento, lo dimentica a milano quando è a londra, a londra quando è a milano e in aereo quando si ricorda di trasferirlo da una città all’altra. non ricarica mai la scheda sim e per questo, in caso di necessità, fa delle pietose chiamate a carico del destinatario a elastigirl che pensava che la suggestiva esperienza delle collect call si fosse per lei esaurita nell’estate nel 1986 durante una uggiosa vacanza studio sull’isola di wight.
localizzare mister i nello spazio è pertanto piuttosto difficile.
negli ultimi tre giorni lo è stato particolarmente.
negli ultimi tre giorni mister incredible è stato latitante come un ricercato, sfuggente come il boccino del quidditch di harry potter, introvabile come gli elastici per i capelli nell’elasti-casa.
le uniche tracce di lui sono state, rigorosamente via mail, un “arrivato-tuttokkei”, un “cià” e un “gli autobus con il uaifai sono mondiali”, tutte tra l’1 di notte e le 5 del mattino.
elastigirl si è interrogata, si è preoccupata, si è innervosita. poi, stasera, ha ricevuto un messaggio. “le murt’ del sushi”, diceva. ha capito e ha colto mister incredible in flagrante.
hiroshi, il fidanzato di mister incredible, giapponese economista marxista workaholic che vive in tuta e infradito, beve tè verde, mangia alga nori ed è estraneo al concetto di tempo libero, è andato a trovarlo a londra, da tokyo.

200 pensieri riguardo “lì con te

  1. Al “voi due siete uguali” ho cominciato ad immaginare, al “voi pugliesi e loro” ero sicura che fosse il fidanzato giapponese 😉
    E ci credo che non ci sono per nessuno, i ragionamenti non possono mica aspettare!!

  2. Hai mai provato google latitude? è la cosa più vicina allo stalking che conosca, però se entrambi avete uno smartphone e non tenete particolarmente alla privacy, potresti usarlo. Ti dice esattamente, tramite mappe di google, dove si trova l’altra persona. Tipo la mappa malandrina di HP. Un’invenzione geniale e diabolica allo stesso tempo. (io lo uso con mia sorella e il mio migliore amico, con mio marito abbiamo deciso che è meglio di no).

    1. Io lo usavo con il mio ex ragazzo. Lo usavo soprattutto quando era in trasferta, così potevo veramente “vedere” in che paese era, dov’era l’hotel in cui pernottava e dov’era il ristorante in cui mangiava abitualmente…
      Da quando ci siamo lasciati nessuno dei due l’ha tolto, posso vedere dov’è il sabato sera ed evitare di andare negli stessi posti, oppure so che è nei dintorni e sto attenta.

      1. A questo punto un bel microchip sottocute come ai cani e siamo a posto!saro’ancheindieto,maquestaproprio…

      2. Nel mio caso non è particolarmente “inquietante” visto che io vivo in Australia, mia sorella in Italia e il mio migliore amico in Argentina. Non si tratta di spiarsi e controllarsi, è solo un modo come un altro per stare in contatto. Anche se mi rendo conto che ha il potenziale per essere vero stalking!

  3. Vedrai quando il cellulare lo avranno i figli. Quando li chiami è sempre spento o dimenticato da qualche parte. Penserai, in quei momenti, che essere riuscita a stanare mr I oggi sja stata una bazzecola, perchè stanare loro, le creature, è una missione impossibile. Quando pensate di ripassare da queste parti?
    xoxo

  4. una piccola gelosia, vero ? Accenna a una fantasia con un toyboy settentrionale, chissà se funziona.
    Incredibile quante cose si imparano leggendo i blog delle giovani mamme.
    Mi sembra di essere tornato a scuola.

  5. sincera sincera…a me piace da impazzire non avere il cell…lo dimentico di proposito non lo carico cosi si spegne…peccato che mio marito oltre a non avere un minimo di immaginazione che lo aiuti a stanarmi, è pure iperprotettivo tanto da scambiarlo per un papà ansioso! sarei felice di poter tornare agli anni in cui il cellulare lo vedevamo solo nei films…che poi riuscivamo a cavarcela sempre ora pare che senza non possiamo far nulla.

  6. I cellulari a volte sono una croce…. Ancora ricordo un venerdì sera, quando ancora abitavo ai castelli romani, in cui la rospetta ed io eravamo rientrate più stremate del solito a casa, con l’ultimo treno pendolaresco possibile arrivato in ritardo in stazione, per cui l’autobus che ci doveva portare vicino casa era bello che andato e, stanche morte, avevamo dovuto pure farci a piedi due chilometri e mezzo, col buio, il freddo, la cartella pesantissima trascinata e la borsa colle scarpette da ballo della mia dolce ballerippola, e la borsa con le mie macchine fotografiche: praticamente una vvia crucis.
    Cena saltata, una doccia calda e via sotto le coperte: RONF! La mattina dopo, ancora in coma profondo, non ho sentito il cellulare che squillava e squillava e squillava… Era l’orsone da Milano che non avendo ricevuto la tlefonata della buonanotte era già in agitazione di suo. Beh, dopo un po’ suonano alla porta e (miracolo!) il campanello lo sento; vado a vedere in pigiama e ciabatte, coi capelli arruffati e gli occhi semichusi e chiedo “chi è?!”… “Carabinieri!”
    eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh?! come?! “Carabinieri! Apra la porta signora”
    Guardo allo spioncino ed in effetti due CC con tanto di baffi erano lì sul ballatoio…
    Apro.
    “È lei la signora Brix Fotografilla?”
    “sì…”
    “Ci risulta che con lei vive anche una minore, dov’è!?”
    “La rospetta dorme… Lo so che è quasi mezzoggiorno, ma noi pendoliamo tutti i santi giorni ed il sabato, se non c’è lezione in accademia, recuperiamo un pochino… MA perché ci cercate!?”
    “Abbiamo ricevuto una segnalazione da MIlano (l’orsoneeeee?!) dal suo compagno (proprio lui… quando lo acchiappo lo strozzo) preoccupato perché lei non rispondeva al cellulare.

    No, dico, i carabinieri… Pensare che dormivo come un ghiro no? chiamare la vicina di casa e chiedere a lei di bussare nemmeno?!
    Ghhhhhhh…

    1. Ahahahah..immagino che per te non sia stato piacevole… Ma considerando il mio livello di “ansiosità” capisco tuo marito perfettamente.. Il mio compagno fa i turni, quando fa la notte torna a casa di solito alle 5:30…io ho praticamente una sveglia incorporata..se alle 5:31 non è ancora entrato nel letto mi sveglio e comincio a dare di matto..e se lo chiamo e non risponde (a volte lungo la strada per tornare non ha segnale) penso già ai peggiori incidenti e catastrofi possibili….

    2. grandioso orsone.
      un po’ psycho magari.
      ma i carabinieri che lo hanno assecondato, senza prima suggerire il ricorso al vicinato???

    3. Cassiopea, cara Brix! Anche tu non ti fai mancare niente! E io che pensavo che il mio coniuge fosse iperprotettivo…

      Floralye

    4. Meraviglioso! I carabinieri! Anche io avrei fatto lo stesso, pero’, se la mia pupa fosse stata con mio marito e non rintracciabile.

    5. Ah, vedo che pure voi siete tutti messi bene in quanto a tasso ansiogeno! 😀
      @ele-ka beh, il tuo compagno rientra guidando, magari un po’ in ansia ci starei pure io al tuo posto. Noi si prendeva il treno, in caso di incidente l’orsone lo avrebbe saputo dai notiziari web. Fra l’altro, poiché ho l’asma molto grave, ho nel portadocumenti e sul cellulare tutte le indicazioni sanitarie ed anche chi chiamare in caso di bisogno…
      @Ra @Mareva ho riferito all’orsone… contentissimo del vostro “tifo” (visto? sei tu quella strana, che non capisce… io stavo preoccupato, ecco!)
      I carabinieri su segnalazione vanno in loco. Ho saputo solo poi che avevano suonato alla vicina al citofono e che lei abbia detto che non mi vedeva da giorni (te credo: con gli orari che facevo!!! uscivo di casa alla 5.45 e rientravo fra le 21.30 e le 23:00 a seconda degli impegni miei e della rospetta accademica), quindi sono saliti.
      Mi sono vergognata da morire, oltretutto avevo indosso un pigiama felpato con disegnati tanti orsacchiotti 😀
      @Floralye Il bello è che quando mi ha vicina non mi si fila quasi per niente (è di quelli che non ti dice che ti vuol bene manco se lo torturi, espansivo quanto un istrice…), ma se sto lontana comincia a telefonare ogni tre per due e se non rispondo (magari perché non posso oggettivamente, tipo durante uno shooting, oppure se sono in posti dove il telefono non è possibile usarlo… Gli è che io il telefonino non lo spengo mai, tolgo la suoneria ma lo lascio acceso, perché mi sia a disposzione immediatamente se ne ho bisogno) va in ansia.
      @Meg L’orsone non è il padre della rospetta, ma è iperprotettivo lo stesso, della qual cosa sono ovviamente molto contenta 🙂
      @LaChiara no, no, mia madre è MOLTO PEGGIO dell’orsone in quanto ad ansia e controllo! ma abita a mille chilometri da dove sono io, quindi più che una telefonata al giorno, a volte assolutamente menzognera a fin di bene… “ma noooo mamma, sto benissimo!!! va tutto beneeee” (come no? febbrone a 40 e ossa rotte… evvai!), non può fare 😀

      1. 🙂 brix, ma con un pigiama così non ti hanno arrestata? poi dite che i mariti/compagni sono assenti… 🙂

      2. ma se me l’aveva regalato lui! un pigiamone caldo caldo da insossare in una casa fredda in un paese umido…
        Cert, i carabinieri mi hanno guardato un po’ strano, eh… 😀

  7. Ehm, io cerco sempre di dimenticarlo spento, da qualche parte, con la suoneria silenziosa, in fondo alla borsa strapiena, di caricare la batteria o i soldi sulla scheda prepagata…
    Non che riceva decine di telefonate al giorno, eh… Però spesso valuto di smettere di usarlo, del tutto. Com’era una volta. Tanto ho sempre il fisso a casa e per le emergenze in ufficio.
    Che sia un po’ nippo-pugliese pure io?
    Roberta

  8. ma se non ti piace che la gente (tutta) legga e s’indigni, perchè non scrivi un diario e lo chiudi a chiave nel cassetto, a futura memoria, e lo fai leggere solo alle amiche del cuore?

  9. Ganza l’idea dell’applicazione google anche io sono molto apprensiva e mio marito è sempre in viaggio per lavoro… dovrò organizzarmi… Claudia lasciali “ragionare”! Buon fine settimana

  10. Cara Elasti, come ti capisco! Anche il mio Panzone è difficilissimo da rintracciare. Fa tanto il super tecnologico ma poi il telefonino lo tiene sempre spento e le rare volte che è acceso è troppo impegnato con la sua adorata matematica per rispondere.

  11. Cara Elasti,
    innanzitutto nota di merito per aver ripreso le redini del blog dal punto di vista dei commenti, trovo realmente senza senso doversi sorbire le sparate di chi entra in casa tua solo per trovare difetti e fare le pulci…ma chi glielo fa fare??? che vantaggio ne ricavano??
    Va beh…a parte questo…trovo che la localizzazione di cui sopra sia quantomeno invasione degli spazi…che tristezza ricorrere a questi sistemi…anche se effettivamente, a casa con tre bambini e nessuna notizia di tuo marito…proprio proprio rilassante non è!!

    1. Suppongo che siano stati tolti dei commenti, perchè questo e quello di sopra non si capisce a cosa si riferiscono…
      Forse l’amica Cheppalle aveva di nuovo esagerato?

  12. io che sono una persona pratica e poco acculturata, che non ho la nella penna di puntadispillo, l’eloquenza di cheppalle, ecc. ecc. ho una visione molto più terra-terra: se non mi piace la banana mangio la mela, non vado a insultare il fruttivendolo dopo aver comprato il frutto che non mi piace. O no?
    Dai che la smettiamo cheppalle, credo che avrai altre cose da fare che venir qui a criticare la de lillo per questione di un (tuo personalissimo) principio. Credo anche che elasti ti abbia ospitata a lungo e che tu abbia sempre detto ciò che pensavi senza essere censurata.
    Te lo dico col cuore neh! ciao
    roberta

    1. ciao roberta, è bello ciò che scrivi a favore di claudia. è poco tempo che sono su questo blog e in ogni caso non mi sono mai permesso di giudicare persone che non conosco. non è vero che tu sia “poco acculturata”: ho letto cose di gente sia su questo blog che su altri siti che magari hanno cinque lauree e non sanno mettere insieme due parole in italiano. per quanto mi riguarda ti sento sincera e rispettosa della privacy altrui. il mio parere non conta niente, ma sono certo che a claudia la tua presenza qui farà piacere. non andartene, per favore. ciao, stai bene

      1. papageno prendi per il culo ?
        Con quale criterio affermi che Roberta piacerà sicuramente ad Elasti, vuoi insinuare che non è abbastanza critica?
        Ma gli hai letti i termini usati dai cervelli critici nei confronti delle commentatrici?
        Papageno ma ti sembra plausibile chiedere alla De Lillo di scrivere un post che non disturbi il gusto dei lettori?
        La leggo da circa due anni, non ho più figli piccoli e per questo non mi dovrebbe piacere? Talvolta mi piace molto, altre volte meno e allora? Ma mai saluterei un suo post dicendo: “ecco la claudia che conosciamo”.

      2. per lori.
        è vero, l’italiano è bello perché si presta a varie interpretazioni, specie tra persone che non si conoscono. rispondo. 1 non prendo per il culo nessuno, se lo faccio è con amici e solo per giocare, e qui l’amicizia non esiste, inoltre non mi ritengo una persona volgare, anche se non è difficile diventarlo. 2 su roberta ho soltanto espresso un’opinione che non dev’essere per forza condivisa né da lei né da altri, ma finché c’è libertà di pensiero credo di poter dire quello che voglio senza essere aggredito; esiste anche la “civiltà”. 3 francamente non ti capisco quando dici “ti sembra plausibile chiedere alla De Lillo ecc.” ovviamente claudia scrive quello che vuole e non deve tenere conto di chi commenta. 4 ho salutato claudia con quel che dico nel commento n. 1: ci sono problemi? se non mi ha cancellato vuol dire che non le ha dato fastidio, immagino.
        p.s. per mia natura ho sempre avuto un concetto piuttosto alto della donna in genere, per vari motivi che sarebbe lungo elencare. visto che in questo blog chi commenta sono soprattutto donne, a volte mi sembra davvero d’essere in un branco di frustrate isteriche. pazienza, mi sforzerò di non abbassare il rating sulla donna. saluti

      3. credo che il tuo commento sia stato garbato e devo dire che mi ha fatto piacere essere riconosciuta come una persona che rispetta il suo prossimo, hai sicuramente ragione 🙂 ed è per questo motivo che sono intervenuta. Non per difendere la Claudia (che stimo e mi diverte per come scrive, altrimenti non la leggerei sin dai suoi primissimi post). Non mi son sentita presa per i fondelli da papageno, anche se non ho risposto al suo post perchè non c’era nulla da aggiungere (se non un grazie per la considerazione) . Se papageno si è sentito di scrivere quanto ha scritto lo rispetto nel suo pensiero come rispettavo macheppalle finchè non è scaduta nel turpiloquo e nell’insistere a farci vedere la De Lillo con i suoi stessi occhi. Tutti abbiamo il diritto democratico di dire la nostra, ma non abbiamo la verità in tasca da diffondere a destra ed a manca e ognuno tira le proprie conclusioni. Non sono d’accordo con quanto detto da cheppalle, io non trovo che lo stile delillesco (passatemela va) sia cambiato credo piuttosto che la cheppalle si sia annoiata (un suo diritto) di leggere il blog e vorrebbe che tutti noi ci annoiassimo ugualmente (!!). Non mi sento una paladina dei deboli e non considero elasti una debole che ha bisogno di essere difesa, ho preso posizione perchè non mi piace essere giudicata una pecorona o peggio una persona che non sa discernere e si beve tutto ciò che le viene proposto. Come assidua lettrice di libri (e del blog nonsolomamma) mi considero in grado di capire quanto leggo.
        Ora per favore non coinvolgetemi più che mi pesano le discussioni sterili . Grazie
        roberta m.

  13. Io un uomo come Hiroshi perennemente in tuta e infradito me lo sposerei! Per poi probabilmente condurre una vita da single visto che sarei più l’amante che la moglie avendo occhi lui solo per il lavoro.
    Ma lo adoro!

  14. Santo cielo, un giapponese! T’è andata di lusso, lo sai, vero?
    Dovrei parlarti di Monika, la polacca coscialunga collega di mio marito. Narra la leggenda che sia bionda e bellissima nonché espansiva, estroversa e intelligente al punto tale da essere stata promossa a investor relator nell’azienda in cui entrambi lavorano. La leggenda dice anche che indossi la 5°.
    Ignoro se la sera si ritrovino a discutere dei massimi sistemi davanti a una bottiglia di krupnik.
    Non voglio saperlo.

  15. ex Chepalle, hai presente la storia dell’ “al lupo, al lupo”? Ecco, sei diventata poco credibile. Almeno per quanto mi riguarda

  16. Anche mio marito anni fa aveva un socio giapponese, dal nome pericolosamente simile tra l’altro, ed è proprio così: lavoro, lavoro, lavoro. Lo sfiniva di telefonate a tutte le ore… Solo che mio marito non era del tutto in sintonia, alla fine… Lo ricorda ancora come un incubo!

  17. Più conosco la gente, più amo gli animali…
    Avete veramente stufato, non avete una vita, una miserabile vita da vivere? E non ho letto i commenti precedenti, giuro. E’ il gesto che proprio non capisco, vomitare livore su cose altrui. Ci sono un sacco di cose che non mi piacciono e non condivido, ma non per questo insulto chi le fa.
    Elasti pulizia mi raccomando… e se non basta… polizia (postale!).

    1. Sono abbastanza convinta del fatto che, siccome adesso c’è la “moderazione”, qualcuno (…) si diverta ancor di più a scrivere di proposito commenti provocatori e/o insulti, con lo scopo non di comunicare un proprio pensiero critico, ma unicamente per dare fastidio non tanto a chi legge quanto a Claudia che, poveraccia, adesso è COSTRETTA a leggere e filtrare tutto…

    2. Si perché secondo te la polizia postale ha risorse da dedicare alle liti in un blog di mamme…. Ma dove vivete? Comunque questa storia della censura é brutta.

      1. Penso che brutto sia il modo di portare zizzania e tristezza (perchè certi interventi mi intristiscono davvero) in un blog che a molte serve per ritagliarsi un proprio momento e spazio per il confronto. Non leggo quasi mai i commenti, per mancanza di tempo, leggo una volta ogni tanto i post di nonsolomamma, ma li leggo tutti perchè mi piace il suo modo di scrivere e comunicare, e è la prima e probabilmente ultima volta che intervengo. Ho tre figli, lavoro tutto il giorno con mio marito, che a volte vorrei spedire in Giappone, e per leggere tutti i vostri commenti ho perso una serata che abitualmente trascorro stirando. Quindi cara Chepalle! probabilmente tu sei molto più fortunata di me e di tante altre visto che di tempo ne hai a volontà! Concludo, perchè anche oggi lavoro e sono un pò di fretta, dicendo che SOPRATTUTTO in un luogo pubblico è gradita l’educazione. Io stessa ho allontanato dal mio negozio dei clienti molesti che davano fastidio a me e agli altri clienti educati. In questo Paese, a volte poco democratico, a ognuno di noi è concesso in qualsiasi ambito di esprimere il proprio disappunto ma in maniera civile. Per contro ci è anche concesso di allonatare i maleducati sia da luoghi privati che da luoghi pubblici. Si parte con le buone e se non fosse sufficiente si passa alle maniere forti. Fortunatamente in un blog non serve l’intervento dei Carabinieri ma basta una semplice e buona censura. Non credo avrò occasione di passare nuovamente in questo salotto, quindi buona continuazione a tutte/i con l’augurio che sia veramente BUONA!

  18. ciao, è la prima volta che scrivo.. ho letto un po’ qua e là..interessante, dissacrante, rilassante, ironico, sarcastico. leggero, simpatico, a volte banale altre molto istruttivo…
    si mi piace questo blog… ho due figlie e un marito. ma già in altre situazioni mi ero chiesta come tu possa cavartela con un marito part time e tre figli. ora dopo questo post di oggi , mi domando come tu faccia a non essere gelosa, quanto meno sospettosa…a mettere tutto sul ‘ridere’…io impazzirei….a non trovare mio marito a sentirlo così di sfuggita…vorrei imparare a essere più ‘leggera’…

    1. “Marito migliore è marito lontano” (proverbio nato dalla saggezza etilica polacca).
      Devo imparare a orientarmi tra i commenti, leggo che sono 82 ma poi ne trovo la metà. Quelli in risposta non vengono conteggiati, giusto?

  19. Pur facendo il mio lavoro per passione e con passione, io odio i work alcoholics.
    Mi innervosiscono, non aggiungono niente di buono al generale funzionamento del mondo e della societa’.

    In questa (ennesima) giornata uggiosa londinese, penso a tutti i work alcoholics con cui (purtroppo) devo avere a che fare tutti i giorni e mi viene un nervoso.

    1. A pensarci bene, stamattina, in questo (ennesimo) grigiore mi innervosiscono anche i non work alcoholics e anche quelli con due occhi e una bocca.

      1. …il tuo nick dice tutto… e fattela una “camomilla” oggi! 😉
        Buona giornata grigia

      2. L’Anonimo che dice all’anonimo che l’ha riconosciutao mi ha fatto una cifra ridere…di questi tempi è cosi difficile restare anonimi!

        Lo so, ho riso soltanto io alla mia battuta, ma tant’è, mi capita spesso e ci sono abituata.
        (Mi risferisco al commento del cugino S. con relativa pubblicazione di IP e della convinzione, del tutto insensata, espressa in qualche post piu vecchio da parte della tipa che sosteneva di non poter essere individuata.)

        PS. Per l’anonimo riconosciuto dal secondo anonimo che si è presoa tanta pena…è bastato uscure dal lavoro per far tornare il sole!
        Grazie comunque del ragionevole consiglio.

  20. cara Elasti, ti seguo da tantissimo tempo…ogni mattina leggo questo meraviglioso blog e ho letto in pochissimi giorni i tuoi libri…STREPITOSI !!! …è la prima volta che lascio un commento anche qui, e lo faccio per dirti che molto spesso i tuoi racconti mi aiutano ad affrontare con più leggerezza quelle giornate un po’difficili con i miei figli…e a riderci su come spesso fai tu…grazie.
    Martina

  21. A proposito di Harry Potter ti ci vuole l’orologio che ha la signora Wesley in cucina quello che ti dice dove si trova ogni componente della famiglia 😉

  22. una curiosità, claudia. visto che Mr I ha gà due mogli (lo dici tu qui a sinistra), saresti contraria al fatto che avesse anche un “moglio” di razza gialla? pensa che carino: una famiglia allargata e multietnica, inoltre entrereste nella Storia come Asse Milano-Londra-Tokio, altro che quello di buonanima… baci 🙂

  23. va beh, io sono molto gelosa….non so che farci, fa parte di me…
    una malattia? forse sì…è brutto dirlo, ma faccio accertamenti periodici dai quali mio marito (stiamo insieme da 19 anni…ieri ha compiuto 40 anni.. sì, lo so che non importa a nessuno…ma, giusto per condividere una cosa bella, i nostri tre nanetti sono stati fantastici nell’organizzare la festa per il loro papà!) esce sempre pulito…e meno male!!! 🙂
    a parte le battute, sapere in ogni istante dove si trova la persona che ami…lo trovo morboso e distruttivo

  24. Se siamo in 2 ad essere sbadati, perennemente in movimento e molto apprensivi?
    Noi abbiamo risolto con il localizzatore GPS: abbiamo un comodo programma dove trovare la posizione dell’altro quando viaggiamo.
    Il server che lo gestisce ci ha proposto di aggiungere la funzione ECG. Ci stiamo pensando…….

    Non è stalking se si è entrambi d’accordo. E ognuno vive il suo rapporto di coppia come gli pare.

  25. Mh, secondo me è meno paranoica così la situazione: una volta che fai pace con il fatto che il tuo lui è un eterno latitante con un libro di economia per amante, sei a posto.

    Con la mappa da stalker ogni movimento diventa motivo di nuove psicofisime, finirei per impazzire e magari diventerei un troll da blog.

    Brrr, no no.

  26. Mezzatazza, mio marito ed io non abbiamo fatto questa scelta per sfiducia reciproca.
    La vera motivazione è l’apprensione per eventuali situazioni d’emergenza. Considerando i paesi dove a volte deve andare lui e il disastro organizzativo che sono io quando viaggio sola.
    Purtroppo è un mondo pieno di pericoli, ne muore tanti perchè non soccorsi in tempo. E’ lo stesso motivo per cui il cellulare è diventanto un must.
    Tu ce la faresti a veder partire tuo/a figlio/a senza cellulare?
    Io no, ne hanno 2 ciascuno.

    1. Non ho figli quindi non mi permetto di esprimermi.

      I miei zii sono una coppia ventennale costantemente separata dai viaggi di lui e ogni tanto di lei e si telefonano spesso e basta.
      Per quanto riguarda il regolarsi a due, preferirei il loro metodo e quello di elasti a un controllo ancora più impegnativo, tutto qui

    2. Però io, i miei amici, generazioni prima di noi e a oggi mia sorella undicenne pure, siamo tutti ancora qui.
      Chi manca non è morto a causa della mancanza di un telefono, nel mio ambiente.

  27. ciao Claudia,
    Leggo da tempo quello che scrivi e di solito leggo i tuoi post la sera dopo aver messo a letto le mie bimbe.
    Sono pochi minuti di lettura che mi fanno sorridere e rappacificarmi con il mondo dopo una giornata di lavoro.
    faccio parte di quel gruppo di persone che vivono all’estero, che hanno seguito il marito per ovvi motivi di lavoro e si sono inserite in una nuova realtà’ lavorativa.
    Ti scrivo dalla campagna francese al confine con Ginevra e leggere i tuoi post mi fa sentire meno lontana da un paese che nonostante tutto e’ il mio e che continua a piaceri e a mancarmi.
    Il “lettore” ,come diceva Pennac , ha i suoi diritti ma mai quello di abbassarsi alla volgarita’ e agli insulti.
    Sono contenta di poter continuare a leggerti.
    Grazie
    federica

  28. Elasti, io non censurerei, lascerei che facciano e non risponderei, nessuno dovrebbe rispondere a qui commenti irrispettosi, neanche le altri lettrici, dovremmo semplicemente tutte ignorarli, ignorarli, ignorarli, prima o poi si stancheranno…

    1. sono d’accordo con te, Flavietta, ma è questo il punto: non si stancano… Claudia ci regala attimi della sua vita, ma invece di commentare quel che scrive (non per forza positivamente) molte sembrano occupate solo a sputare veleno… ma non ce l’hanno un marito? ciao

  29. Però… diamine… perché continuate a parlare di censura nell’accezione più negativa del termine? In qualsiasi luogo pubblico, reale o virtuale che sia, esistono regole di comportamento. Nei musei, sui mezzi pubblici, sui treni, sugli aerei. I forum su internet, i social network, i siti di e-commerce, tutti hanno delle regole di comportamento di cui viene richiesta comprensione e accettazione per potersi iscrivere. E di solito tutti vietano l’insulto, il turpiloquio esasperato, oltre a tutta una serie di commenti che possano offendere gli altri in materia di religione, colore della pelle o attitudini sessuali. Sono normali regole di convivenza. Esistono dappertutto e sui forum i moderatori hanno il potere di cancellare in tutto o in parte i commenti offensivi. E lo spam. Ed è assolutamente normale.

    1. Ciao Elasti e commentatori/commentatrici. Scusate se oggi sono un po’ prezzemolina, ma quoto totalmente Alessandra sul discorso “censura”. A mio avviso, inoltre, essere educate non vuol dire fare le svenevoli damine in stile “precieuses ridicules” di Molière, ma semplicemente essere educate…
      E poi mi permetto di aggiungere ancora una cosa, e prima di farlo, per evitare di essere azzannata alla giugulare, preciso che: non lavoro nella casa editrice di Elasti, non sono una sua amica d’infanzia, non mi immedesimo ciecamente in lei, etc. etc… Ciò detto: una cosa che non capisco nelle critiche, che a volte più che essere state, anche legittimamente, feroci, sono state annichilenti e volgari, è il voler demolire (o almeno, io ho avuto questa impressione) non solo e non tanto il blog ma la persona. Si è addebitata a Claudia ogni sorta di nefandezza, tanto che al suo confronto Jack lo Squartatore sembrava una candida educanda appena uscita dal collegio, e inoltre le si è anche rinfacciato di aver cambiato stile di scrittura, di aver guadagnato dalla vendita dei libri, etc. etc. Boh. Sarò un po’ rimba, ma scusate, scendendo dal pero: stiamo parlando di una scrittrice (d’accordo, non è Dante o Leopardi, con tutto il rispetto, ma è una scrittrice) quindi non mi sembra poi così scandaloso che curi di più il suo stile (facendolo diventare “artificioso”? E’ questo il problema?) nè che i suoi scritti magari non siano proprio il resoconto stenografico di tutto-tutto-tutto quello che lei e i suoi familiari dicono-fanno-pensano, e così via. Io personalmente apprezzo i suoi post per quello che sono, non cronache di vita vissuta (o perlomeno, non del tutto) ma “pezzi” di pensieri e riflessioni sull’essere donna e mamma in cui magari a volte ritrovi affinità o ricordi e a volte ti confronti con modi di vivere e pensare diversi dai tuoi, scritti con un “sense of humour” di fondo che mi ricordano i “pezzi” che scriveva Lia Celi su una rivista per mamme parecchi anni fa (non so se li scriva ancora, non compro più quella rivista considerando il fatto che i miei figli sono parecchio cresciuti, nel frattempo), niente di più e niente di meno.
      Per oggi ho “rotto” abbastanza, ergo chiedo scusa per la prolissità di questo commento, e saluto tutte/tutti

      Floralye

  30. not nice at all….
    A volte le famiglie sono costrette a stare lontane ma scegliere di vivere così e di far vivere così tre bambini piccoli personalmente non lo condivido.
    Adesso addirittura viene fuori che per giorni non si fa sentire??? Bella la vita per Mister I! Una moglie e tre figli a Milano e una vita da single a Londra… si prende il meglio di tutto. Mentre tu ti preoccupi lui gioca allo scienziato pazzo. mah!

    1. e se non fosse una scelta? io francamente faccio un lavoro che potrebbe essere invidiato dai più per il beneficio economico che ne traggo, ma che non avrei mai scelto se avessi vinto il win for life (o come si chiama). Ma come ti arroghi il diritto di giudicare senza sapere? Mah

    2. si potevo scegliere di mendicare, di far la disoccupata o la prostituta. Vero, però ho scelto di fare un lavoro dignitoso anche se non mi piace.

  31. Da una che con il telefonino ha un rapporto così conflittuale da non averlo mai avuto, solidarietà equamente distribuita a Mr I e a Elasti. Per mia fortuna, devo aggiungere, non ho un marito apprensivo con l’ansia di controllarmi, di nanerottoli ne ho solo una e il pendolarismo forzato da qualche mese è finito. Comunque, meno ansia per tutti!

  32. … tanto non si può piacere a tutti. E’ la vita. Siamo diversi (per fortuna). In via generale, i simili si associano, si frequentano. Questo accade nella vita vera. Un tempo c’erano i vari gruppi che si vestivano in modo analogo e si trovavano in zone prescelte ed elette della città. Ognitanto si scontravano, ma in genere si ignoravano. Naturale. Il web probabilmente, per via di un click e di un anonimato presunto (o creduto, perché siamo tutti rintraciabili), dà l’illusione di poter essere “volgari”, insultare a titolo gratuito sia la titolare del blog che le varie commentatrici. Giudicando anche il livello culturale, la grammatica e quant’altro… che pochezza! Come dice sopra una commentatrice, non si tratta di fare censura, ma di porre REGOLE di buona creanza! Si basano sul rispetto reciproco. Ogni opinione è ammessa, purché porti qualcosa in più, una riflessione, una critica costruttiva, un punto di vista diverso… se no, il silenzio è “d’oro”.

    A proposito dei viaggi di Mister I… mi viene da pensare che malgrado la tecnologia che azzera le distanze (Skype, smartphone, Ipad…) di fatto la distanza si “sente” e l’assenza e la lontananza anche…

    1. no cara. Sono proprio espressioni come “il silenzio è d’oro” a far rabbrividire. Quanto alla “pochezza grammaticale”,.molto si potrebbe dire. Preferisco notare che qui, come in altri blog in cui si celebra l’ego telematico, ciò che prevale è il conformismo riguardo a temi come maternità, relazioni, lavoro e altro. Perciò mi piace dissociarmi. Ma forse hai ragione: meglio smettere di leggere, e lasciare che i simili si associno ai simili (che brutta espressione! benché senza dubbio grammaticalmente corretta)

      1. Faccio fatica a capire cosa non ti piaccia. Nella vita reale, se non si ha nulla di intelligente da dire è meglio tacere. Come disse qualcuno, se taci, gli altri possono pensare che sei intelligente, ma se parli e dici una sciocchezza, allora il fatto che manchi di lumi diventa una certezza. La stessa regola vale anche per le cose scritte, ma con un eccezione sul web: risulti un nick, che resta meno compromettente rispetto ad un faccia a faccia. Diventa anche una scusante per dare sfogo a quello che la vita sociale non permette di fare (insultare, e quant’altro). Un blog, è come un diario ma pubblico. Come tale, è personale, racconta di sè, della propria quotidianità. Conformista? forse. Noioso? beh non è la vita di James Bond. Di solito sono racconti di vita ordinaria (madri, lavoratrici, lavoratori…), fatti con ironia (non sempre), o con uno sguardo che rende la quotidiana banalità in qualcosa di straordinario. In fondo la bellezza è in chi guarda. Se cerchi un nuovo Shakespear tra i tanti blogger, forse cerchi nel posto sbagliato. Non so quali siano le tue aspettative. Ma in quel caso, allora è meglio la lettura di un buon libro. Un blog e i suoi commentatori è qualcosa di diverso, e se quel qualcosa di diverso non ti dice nulla, non ti interessa, o non lo cogli, allora forse hai ragione, è un mondo che non fa per te, e non è necessariamente un male!

    1. letteralmente, il morto, e si riferisce a qualcosa di negativo che sta succedendo… in questo caso il sushi..
      molto barese come affermazione…

      1. Perdonami Eli, sono pugliese anche se non pratico…
        “Le murt” somiglia più a una bestemmia, tipo il romano “…tacci” ecc… ehmm.
        Non so se adesso è più chiara come interiezione.
        Cork come Ireland? Fico! 🙂

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