l’elasti-famiglia, nella città di A nel mezzo del nulla del massachusetts, dove mister incredible lavora e gli altri 4/5 sono in altre faccende affaccendati, gli anni scorsi affittava un appartamento, al primo piano di un bed&breakfast. era un posto spartano ed essenziale con l’optional di brenda, la vicina di casa che correva insieme a elastigirl la mattina e gestisce una comune di fricchettoni in transito da tutto il mondo. quest’anno la distinta signora proprietaria del bed&breakfast ha comunicato – difficile biasimarla -che l’elasti-appartamento non era disponibile, preferendo ospitare una tranquilla famiglia di australiani con tre figlie femmine, educate al silenzio con disciplina militare.
atterrito dalla ferale notizia, mister i ha lanciato, tra i colleghi marxisti dell’università, un grido di allarme. e si è materializzata sheryl, amica di amici, inquieta, perennemente altrove, proprietaria di una casa a sud di A, di fronte a una chiesa di legno bianco e a una minuscola biblioteca di mattoni rossi.
“ho tre stanze da letto, un bagno e mezzo, un fienile, un’amaca nel giardino. credo che casa mia vi piacerà e l’affitto è onesto”, scrisse.
“perfetto, grazie. la prendiamo”, rispose lui immediatamente, perché gli economisti baresi, quando vengono colti dall’ansia, non si perdono in chiacchiere.
la casa di sheryl si è rivelata molto, molto lontana dalle attese, dagli standard, dalle esperienze passate, perfino dalla fervida immaginazione hobbit. la casa di sheryl è il crocevia tra la scuola di magia di hogwarts, una casa museo del diciottesimo secolo, il set di un film dell’orrore, il paradiso.
per avere una seppur vaga idea del posto, segue un elenco, non esaustivo, degli elementi rilevanti dell’abitazione di sheryl che ha fiduciosamente e incautamente lasciato la sua dimora senza foglietto di istruzioni, senza raccomandazioni, senza una preventiva bonifica degli oggetti preziosi e/o pericolosi:
1 topolino da compagnia che si ostina a tuffarsi nel secchio dell’immondizia da cui non è in grado di uscire. puntualmente, tra strepiti e giubilo hobbit, viene prelevato, insieme al suo contenitore e allontanato nel lato più estremo del giardino (in termini tecnici dicesi ‘relocation’, pratica innocua e totalmente inefficace).
1 sinkerator che poi sarebbe un micidiale tritarifiuti posto dentro il lavandino in cui si gettano schifezze organiche. a volte si blocca e le schifezze organiche tornano in superficie sottoforma di immondo blob.
1 botola posta nel bagno del primo piano (dotato di vasca da bagno con zampe di leone) in cui gettare la biancheria sporca che, seguendo un impervio percorso, finisce, salvo imprevisti, nella lavanderia al pian terreno.
1 finestrella posta dietro il water del 1/2 bagno al primo piano, apribile dalla lavanderia, lì posta con l’unico scopo di massacrare, oltre che la privacy, l’equilibrio psico-fisico dell’occupante il trono.
1 sala con i ritratti degli antenati barbuti.
1 salotto con divani e poltrone antichi
1 serpente giallo, sui gradini del giardino, detto backyard.
1 stanza del ricamo, piena di stoffe, broccati, pezze, pezzette e attrezzi bizzarri.
1 fienile con una canoa, una collezione di bastoni da passeggio antichi, una sedia a rotelle del 1800, vari paia di sci, tre enormi seghe, utensili mortali, un set di coltelli da macellaio attaccati a una calamita appesa al muro, cacca di topo, varie ed eventuali.
1 porta misteriosa che si apre a scatto, dal basso verso l’alto. nessuno al momento ha avuto il coraggio di controllare cosa si nasconde oltre.
1 cantina buia che in realtà è il laboratorio del marito di sheryl, ingegnere nucleare. nessuno ha avuto il coraggio di approfondire.
1 porta da cui si accede a una scala a pioli che porta a una soffitta che nessuno ancora ha osato esplorare.
1 milione di bambole di porcellana, 1 migliaio di peluches, varie librerie con classici della letteratura anglosassone e latina (dove per latina si intende in latino).
ps questo post è stato scritto con un tablet. elastigirl, come vi sarete accorti, non è in grado di usarlo. appena raggiungerà un altro mezzo, correggerà gli spazi tra i paragrafi e gli errori di battitura.
Che meraviglia…. che fascino letterario… la casa perfetta… magari senza peluches e bambole…! Mi sentirei a casa! L’altra sera fino alle due di notte c’è stata la caccia al topino in camera nostra. E’ salito chissà come, forse inseguito dal gatto, al primo piano e si era ambientato dietro l’armadio, però a mezzanotte circa si è pentito e ha deciso di uscire e si è messo a rosicchiare la porta finestra. Ci abbiamo messo un po’ a capire da dove diavolo arrivava il rumore. ANche perchè appena accendevamo la luce… zac, spariva dietro l’armadio. Poi ho aspettato, munita di piccola torcia, e l’ho,beccato ai miei piedi: 3 cm di lunghezza più codina, due occhi come perline. La relocation comunque ha funzionato. Invece fuori, nel prato e nel bosco è tutto un frusciare di serpenti (non velenosi) e altro. Mio figlio fa la posta ai serpenti che vivono in un grande muro a secco nella speranza di vedere come cambiano la pelle. Ma lo fanno sempre in sua assenza e trova solo le spoglie (…). Ho un’amica che quando viene a casa mia sta solo in cucina e non mette piede fuori!!! I Bambini invece impazziscono di gioia! La casa americana mi piace da morire, mi ricorda un sacco di libri e di film. Per dei bimbi di città è una manna. Godetevela! Buone vacanze
Ah, lo dico solo qui… Abitiamo in quella casa da oltre dieci anni, prima che nascesse mio figlio, che ancora non ha scoperto, perchè non andiamo mai, che all’ultimo piano, nelle due stanze che non abitiamo, ci sono degli scaffali pieni di vecchi strumenti, boccette e diavolerie da veterinario inizio secolo e altri, residuo dei precedenti proprietari che non ho avuto cuore di buttare, laurea del Regno d’Italia compresa. Primo o poi farò un repulisti, prima che cominci a trafficarci…. :-))
no non si può buttare tutta quella roba …
Infatti non voglio buttare, solo pulire e ordinare… solo che alcune cose sono un po’ inquietanti… era un veterinario di campagna, cavalli e mucche, roba così,… ci sono degli aggeggi misteriosi… siringhe enormi… pinze…medicamenti…
Bel post… la casa mi ricorda tantissimo quella della famiglia Adams.
Ma i letti come sono?
enormi e altissimi
stavo scrivendo praticamente la stessa cosa! Una bella parrucca di setosi capelli neri lunghi, un vestitino stretto e nero e…chissà non ci scappi il quarto hobbit!
Ecco mentre leggevo mi sono immaginata contemporaneamente bambina e mamma, e sono nate due impressioni distinte e opposte: il paradiso degli esploratori e la casa da film horror 😀
Mi auguro che il serpente giallo sia finto…
‘Sta cosa dell’ansia, del barese e dell’economia non mi è assolutamente nuova, sì sì
Coraline e la porta magica! Meraviglia!
Silvana, mi hai letto nel pensiero.
Floralye
Ciao Elasti, se posso dire la mia, questa casa mi ricorda un po’ la casa dell’ “altra madre” di Coraline, soprattutto per l’assenza, che trovo inquietantemente ingombrante, della proprietaria (ho capito che ovviamente adesso ci siete voi, ma mi pare che non ci abiti/abitino spesso neanche Sheryl e il marito ingegnere)…
Sono perplessa.
Floralye
la porta dietro al trono:)
Sei unica!
Ok, magari Dario Argento sta cercando una location per il suo prossimo film…proponigliela!
Adoro questa casa! Sopratutto la botola che manda i panni sporchi nel locale lavanderia 🙂 l’unica cosa che mi inquieta è il serpente giallo! Brividi !
Bello, che atmosfera! Ma su questo blog qualche volta non potresti mettere delle foto?
sul tema foto. a volte, come questa, sarei molto tentata di metterle. però ho sempre pensato che questo è un blog da leggere, non da guardare. che le cose è bello immaginarle e che un’immagine toglie sempre qualcosa alla potenza dell’immaginazione.
…metterle su Facebook 😉
il milione di bambole di porcellana con tre bambini in giro è davvero inquietante….però la stanza da ricamo è una figata. io che la massimo sogno un locale-lavanderia!
Beh, mi vien da dire che, visto che stai per cambiare casa, hai di che ispirarti…
I magnifici 3 se la ricorderanno per tutta la vita, probabilmente, sempre che non ci torniate la prossima volta!
Oddio che ridere! Sto ridendo da sola a voce alta!