durante l’anno l’elasti-casa è un luogo chiassoso, gremito e caotico. nonostante gli sforzi continui, ci sono ovunque tracce della sciatteria umana: calzini abbandonati per terra, scarpe che sembrano camminare da sole, libri dappertutto, fogli volanti, giochi abbandonati, mazzi di carte sparsi sui tavoli, bicchieri semipieni ai piedi del divano pronti a essere disintegrati al primo calcio inavvertito, cibo dove non dovrebbe essere, talvolta formiche. ci sono ragazzetti di ogni età, in transito o stanziali, un vociare continuo, conversazioni incrociate, qualche litigio, risate. i due bagni sono sempre occupati e in cucina a qualsiasi ora c’è qualcuno che rumina avanzi.
in rare occasioni tuttavia tutto questo sparisce e lascia il posto al silenzio e a una quiete aliena e straniante.
elastigirl e lo hobbit grande sono soli a milano. lei lavora, lui fa gli esami di terza (il tema oggi era su “me stesso e i miei cambiamenti”, gran cavallo di battaglia e tra gli argomenti favoriti del candidato narciso in oggetto) e intorno non succede niente o quasi.
e in questa pace c’è il tempo di godersi i dettagli, solitamente invisibili nel regno dell’entropia.
le coccinelle sul balcone, mangiando il sushi sul tavolino di legno, comprato l’anno scorso per due soldi e che mister i continua a disprezzare dicendo che “toglie spazio” (“toglie spazio a cosa?” “all’aria”).
il sublime piacere di stare vicini a fare cose diverse, senza doveri di accudimento o intrattenimento.
la gioia per l’arrivo di un autre regard, fumetto di una blogger francese di nome emma, comprato online dopo avere visto una sola vignetta, sulla fiducia.
la brezza lieve dalla finestra aperta di notte.
la crema idratante sulle gambe.
le chiacchiere gratuite, spontanee, ridanciane e complici.
un buffo individuo che si presenta a pranzo al seguito dello hobbit grande (“mamma, questo è maurizio, il mio amico di terza liceo” “buongiorno signora, mi scusi il disturbo. no, non importa. una carbonara? be’, se insiste… mi sono sfasciato la gamba. ora è piena di chiodi. vuole vedere la radiografia?”).
i giochi ininterrotti e sfrenati delle bambine del cortile.
un certo sotterraneo ottimismo per il futuro prossimo.
il desiderio di essere esattamente qui con questa creatura sotto esame, vanesia, incosciente, stordita, aggrovigliata, cialtrona e irresistibile.
Elasti io sono qui a casa mentre il mio quindicenne è dall’altra parte dell’oceano per una competizione sportiva…. Felice che corra con le sue gambe ma io dentro “a pezzettini”… Con te lo posso dire….
Quando diventerò grande anche io…??? Vi voglio bene
Il bello dell ‘ estate è proprio questo! Cambiano i ritmi e le permanenze a casa dei miei tre figli. Si alternano campeggi con la parrocchia, settimane al mare con le amiche o alcuni giorni dai nonni o dai cugini e io ho il privilegio di rapportarmi con un singolo figlio…e anche a loro non dispiace fare il figlio/a unico!
Cambiano gli equilibri famigliari e tutti ne giovano.☺
Non avresti dovuto scrivere il post su Big Little Lies.
Non vivo più.
leggendo veloce mi era parso di capire che fosse il sushi dell’anno scorso, non il tavolino 😀
io e Franci a Pisa affrontiamo insieme la prova di italiano, il babbo a Roma ci lascia soli nella casa nuova e con la prova invalsi di domani per cui so già che non sarò di aiuto. AIUTO!!!
Tenera l’immagine del ragazzetto con la gamba sfasciata così ossequioso. Hai dato un’occhiata alla radiografia poi?
L’estate.
Non sempre cambiano i ritmi fisici.
Non per tutta l’estate.
I ritmi però cambiano dentro di me.
La luce mi avvolge.
La mattina prestissimo amo uscire vestita leggerissima e avere la pelle d’oca.
La sera amo leggere alla luce naturale.
I ritmi dell’estate dentro di me.
Che belli i ritmi dell’estate dentro di me…
Ad un certo punto della lettura pensavo che fossi entrata, a mia insaputa, a casa mia… Anche se ho tre bagni e 2 figli (+ 1… il marito … quindi il risultato è lo stesso)!
Il tavolino che toglie spazio all’aria e’ un’immagine meravigliosa!