Nonsolomamma

incontri

ANTEFATTO
una decina di giorni fa mister i ed elastigirl avevano portato lo hobbit di mezzo (riottoso) e sneddu (ancora placido data la giovane età) ad ascoltare liliana segre a una fiera dell’editoria indipendente che si chiama bookpride.
lei, in una sala gremita, aveva raccontato della colpa di essere nati, del male altrui che distrugge altri, dell’indifferenza, della facilità del silenzio, di un padre fragile e amatissimo perduto ad Auschwitz, della voglia di vivere nonostante tutto, della necessità di raccontare ai bambini ma anche agli adulti.
e alla fine sneddu aveva detto: “mi è piaciuta tantissimo. ma proprio tantissimo”. e si era messo in fila per avere il primo autografo della sua vita. tuttavia, quando era arrivato il suo turno, liliana segre era dovuta andare via. e allora sneddu si era seduto sul prato e aveva cominciato a leggere il suo libro.

FATTO
a milano c’è un cinema con dentro un’osteria. sabato sera l’elastifamiglia (senza lo hobbit maggiore perché è grande e puzzone e non li segue più) è andata con amici a vedere un film (peterloo) ma prima si è fermata a mangiare qualcosa in quell’osteria. e mentre si stavano precipitando fuori perché il film iniziava ed entrare a film iniziato è uno dei peggiori elasti-incubi, sneddu ha visto lei, liliana segre, seduta a un tavolo con un’amica.
e le si è avvicinato.
“ciao – le ha detto – io sono venuto ad ascoltarti, l’altra volta”. parlava a bassa voce per l’emozione, con le guance un po’ rosse e l’aria molto seria.
“l’altra volta quando?” ha domandato lei.
“a bookpride. e poi ho comprato il libro e l’ho letto”
“avvicinati un po’”
lui ha obbedito e si è fatto piccolo piccolo al cospetto di quella donna che invece è un gigante.
“sei molto bravo, tu – ha detto lei. – perché leggi. non importa che tu legga i miei libri. l’importante è che tu legga. come ti chiami?”
“sneddu”
“e che classe fai?”
“la quarta”.
poi lui le ha detto grazie.
“aspetta. io sono una nonna. puoi darmi un bacino?”
allora lui glielo ha dato.
“mi ha fatto molto piacere che tu sia venuto qui, al mio tavolo a salutarmi”
“anche a me”.
l’emozione è stata tale e il film talmente noioso che sneddu, entrato in sala, ha dormito per due ore intere.

21 pensieri riguardo “incontri

  1. Non so se dirti che un cinema con dentro un osteria dev’essere fantastico, o che anche entrare a film già iniziato è anche uno dei miei grandi incubi, ma soprattutto mi viene da dire che Sneddu è super fico❤️
    P.S.
    Com’è Peterloo?

  2. Emozione grande…racconto incredibile e bellissimo. Ne racconterò alla mia decenne preadolescente che ha letto in classe il libro di Liliana Segre

  3. Sto piangendo; è così commovente questo incontro tra la nostra storia e il nostro futuro, tra una conoscenza potente e subita e la voglia di apprendere, che il cuore è colmo di bellezza

  4. Una decina di anni fa ho avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza di Liliana Segre durante un seminario, a Firenze. Ha raccontato di quando alla stazione di Milano è dovuta salire sul treno che l’ha portata ad Auschwitz, del suo babbo che era con lei, dell’arrivo al lager e del momento in cui sono stati separati, lei l’ha visto immettersi in un’altra fila, quella di coloro destinati alla camera a gas, e l’ha seguito con lo sguardo finché ha potuto.
    Io non piango mai ma quella volta non riuscii a trattenere le lacrime. Mentre mi davo dell’idiota tra me e me alzai gli occhi e mi guardai intorno: nella sala piangevano tutti.

  5. Nel 2015, per i 70 anni dalla liberazione nazifascista, Irene, allora 8 anni, durante una maratona di lettura ‘resistente’, presso una biblioteca di Milano, scelse di leggere il brano tratto da Fino a quando la mia stella brillerà, in cui la Segre descrive la sua espulsione dalla scuola elementare. Accanto a Irene, otto anni, appunto, un vecchio partigiano di 95 anni, che si commosse a sentire la sua vocina. Qualche mese dopo, durante Bookcity, Irene incontrò Liliana Segre e le regalò un segnalibro disegnato da lei, in cambio ebbe una carezza, da nonna, e un autografo. Un ricordo indelebile.
    Una parola di ricordo anche per i Martiri delle Fosse Ardeatine, il cui eccidio avvenne il 25 marzo 1944, 75 anni ieri.
    Patrizia

  6. Wow, che bella la vita quando succedono queste cose. Perchè Sneddu non se lo scorderà mai questo incontro, e perchè è stato proprio un fantastico colpo di fortuna, aver parlato con la Sig.ra Segre dopo aver letto il libro.
    Anche a me piacerebbe molto incontrarla. Quando parla in tv usa parole chiare e taglienti, non fa giri di parole per descrivere quella triste realtà che era la sua realtà di ragazzina, che noi possiamo soltanto immaginare.

  7. Che grande donna questa Liliana Segre, davvero…e bravo sneddu, coraggioso, educato e dolcissimo…grazie per aver condiviso questa scena piena di significati profondi…

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