In Islanda l’acqua è buonissima. Così buona che quella in bottiglia a pagamento è la stessa acqua che esce dal lavandino gratis.L’acqua in Islanda è un’eccellenza.Ieri siamo andati a caccia di cascate. Sembra un’impresa ma in realtà se ne trovano dietro ogni curva. Mister I, armato della sua mantella antipioggia mimetica, si lanciava sotto ogni getto d’acqua, gli occhiali appannati e la braccia aperte. “Sono il primo barese passato qui sotto!” gridava, come un invasato, sotto lo scroscio. Diceva anche altre cose ma per fortuna non lo sentiva nessuno.Il giorno prima invece abbiamo preso un traghetto elettrico e siamo andati all’isola Vestmannaeyjar. Nei traghetti islandesi ci sono delle cuccette dove ci si infila, si tira una tendina e si fa un po’ quel che si vuole, anche se la traversata dura solo 40 minuti. C’è una zona per i bambini dove si guarda la tv come al cinema. E poi tutti mangiano e bevono, soprattutto bibite gassate. Gli islandesi bevono molte bibite gassate, benché vadano molto fieri della loro acqua deliziosa. Nell’isola si attracca in un paese brutto, ricostruito dopo essere stato raso al suolo da un terremoto nel 1963. E quando si arriva si pensa “certo che in Islanda paesini bellini non ce ne sono molti” perché ovunque le case sembrano buttate lì un po’ a casaccio senza un pensiero estetico o urbanistico. In una città che si chiama Selfoss (6.000 abitanti, il più grande centro del sud dopo Reykjavík) ci hanno invece pensato e hanno deciso nel 2020 di costruire gli edifici del centro a immagine e somiglianza di quelli tradizionali islandesi. Il risultato è una specie di Truman Show piuttosto straniante. Tornando a Vestmannaeyjar, nel paese brutto abbiamo comprato ottimo pane (gli islandesi sono bravissimi nella panificazione) e poi ci siamo messi in marcia alla volta della punta estrema dell’isola, dove risiede una enorme colonia di pulcinelle di mare. Abbiamo camminato un paio d’ore in un paesaggio incantato, tra il cielo e la terra e il mare e le pecore che se ne vanno libere, e il vento. E anche se il grande faceva l’isolazionista per motivi ignoti anche se facciamo picnic sempre uguali a base pane e humus e formaggio cattivo e uova sode perché siamo sordidi e tutto è carissimo, ci sembrava di volare.