Nonsolomamma

in the eyes of the beholder

A volte, soprattutto in novembre, mi interrogo sulla mia vita. Sulla sua qualità. Perché sono stata educata nella ferma e incrollabile convinzione di vivere nel migliore dei mondi possibili, anche in frangenti in cui l’evidenza empirica remava contro. “Sei una bambina molto fortunata” mi dicevano. “Accidenti che fortunata” mi ripetevano. E anche se la mia compagna Persichetti Oriana aveva la Barbie cavallerizza e una famiglia del Mulino Bianco e io pupazzetti super freak in legno steineriano e i genitori separati in un mondo in cui non si separava nessuno, non potevo proprio lamentarmi perché ero la più fortunata di tutti.

E quell’idea lì non mi ha mai abbandonato. Nemmeno oggi. Oggi che da dieci anni mi sveglio alle 4 del mattino. Oggi che lavoro sempre, che lavoro troppo e non sono neppure diventata ricca, che abito in un’altra dimensione, che dormo quando gli altri sono svegli e viceversa. Oggi che vivo con Mister I che se ne va a Londra e lavora sempre pure lui, anche più di me e nemmeno lui è diventato ricco ma se fosse ricco regalerebbe il suo tesoro al Manifesto e a Emergency. Oggi che ho intorno quei tre, un grande, un medio e uno Sneddu, che ballano da soli e mi fanno molto ridere e sono pazza di loro ma ho perso i miei super poteri e non posso più risolvergli i problemi e loro se ne sono accorti ma forse, chissa, mi voglio bene lo stesso.

Sono molto fortunata, mi ripeto. Ma poi esco di casa prima dell’alba e piove. E ho male alla spalla, oltre a misteriosi e invisibili acciacchi autoprodotti, E gli altri vanno al cinema e io a letto. E all’alba incontro gli zombi.

L’altro giorno ho chiesto a Mister I se secondo lui la mia vita fa schifo. Glielo chiedo sempre, in novembre. Ha detto che no, perché è la vita che abbiamo scelto. E scegliere è un privilegio. E alla fine mi ha domandato: “Ma tu cosa vorresti cambiare?”. “Niente” ho risposto. E basta. Non siamo proprio fatti per la Barbie cavallerizza, noi.

13 pensieri riguardo “in the eyes of the beholder

  1. Ma è fantastico! Che ridere, come ti capisco.. Soffro novembre da quando facevo l’università. E produco anche io un certo numero di acciacchi poco definibili.. Tanto affetto per te

  2. Io temo che questo sia il migliore dei mondi possibili, nonché l’unico. Perché le nostre scelte, essendo frutto di ciò che siamo, non sono scelte bensì l’unica soluzione possibile. Buon novembre anche a te.

  3. “Ma ho perso i miei super poteri e non posso più risolvergli i problemi e loro se ne sono accorti ma forse, chissa’, mi voglio bene lo stesso”
    Che poesia…la verità dolceamara delle mamme con figli che crescono

  4. Forse è solo che i tuoi super poteri sono cambiati. Ti leggo e ti ascolto e penso che sei come una spolverata di zucchero a velo su un dolce che da solo direbbe molto poco e non varrebbe nemmeno la pena di essere mangiato. Quindi magari da Elasti ti sei trasformata in Sugar-duster…

  5. Credimi. Ti adoro sei una grande persona .sono una nonna e posso dirti che sei immensa credimi un caro saluto mi fai tanta compagnia.grazie da giusi

  6. Cara Elisti, la mia vita e’ bellissima. Ho 56 anni e non ho mai potuto permettermi di trascorrere con mio marito e mio figlio di un mese all’estero (pur lavorando). L’Islanda, la Francia, la Scozia , i mitici soggiorni che hai trascorso con la tua famiglia nella citta’ da A negli Usa e gli aneddoti che hai raccontato sono stati fantastici. A 37 anni ho perso un lavoro che mi gratificava e a cui avevo deificato tante energie dopo essermi laureata. Mi sono dovuta reinventare con un bimbo di quattro anni e con possibilità economiche limitate. Non mi alzo tutte le mattine alle quattro del mattino, ma non sai quanto darei per poter riavere un lavoro appagante. Prendo ordini da persone meschine, ho colleghe scervellate che non sanno cosa sia la buona educazione e l’empatia. Penso che tu sappia che sei una persona privilegiata; il mio non vuol essere un rimbrotto, ne’ provo invidia per te perché, come ti dicevo , la mia vita e’ bellissima. Trascorro le serate a vedere serie tv con i miei two beloved men. Mio figlio ha 24 e confida a me i suoi timori di aprirsi al mondo e all’amore. Creo meravigliose borsette che regalo a Natale , curo le piante del mio terrazzo, vado spesso al cinema e visito le citta’ d’arte in Italia e all’estero. Appena dopo Natale andremo a Londra per festeggiare la laurea di mio figlio . Londra e’ la sua città preferita. E’ un regalo che ci facciamo tutti…L’ultimo viaggio insieme (sempre a Londra ) lo abbiamo fatto nel 2016…ha 24 anni ed e’ pronto per spiccare il volo; chissà quando io e mio marito riavremo il privilegio di viaggiare ancora con lui! Un abbraccio grande

  7. cara Elasti, io devo ancora capire se davvero scegliamo tutta la vita che poi facciamo, o spesso ci adattiamo a quello che capita. Ma nel dubbio, so che siamo dalla parte fortunata del mondo e quindo lamentarsi è fuori luogo
    ma sulla storia della scelta io non sono proprio così granitica!

  8. Chi è ricco? Come si misura la ricchezza? È la misura di un confronto?
    Siete una famiglia che gode di privilegi non comuni. Non è una colpa, ovviamente, perché è frutto di lavoro e fortuna. Però sarebbe opportuna un po’ di consapevole gratitudine

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