Nonsolomamma

Torino per noi

A Torino in questi giorni faceva freddo ma i turisti di tutto il mondo hanno deciso di incontrarsi qui e di occupare i ristoranti e di affollare le strade e i musei e le stanze d’oro del Palazzo reale.
Questa piccola fuga familiare avrebbe dovuto organizzarla Mister I. “Ho affittato la casa. A tutto il resto puoi pensare tu?” “Certo. Tranquillissima”.
Ma in realtà Mister I non ha pensato a nulla. E ci siamo ritrovati in nove allo stato brado in una città prenotatissima ovunque.
All’inizio mi sono molto arrabbiata. Poi ho pensato che ero in vacanza e non potevo rovinarmela per colpa di un marito sciatto.
Così mi sono goduta Torino.
Siamo andati a Palazzo Madama e siamo saliti su una torre da cui si vedeva l’universo uggioso. Ho bevuto un bicerin al giorno. Sono andata in deliquio per uno zabaione con la panna e per una torta che si chiama Nuvola.
La nonna al museo del Risorgimento ha spiegato i Fenici a uno sconosciuto, convinta di parlare a Sneddu. “Oh scusi, pensavo fosse mio nipote” “Si figuri, continui pure: mi interessano i Fenici” ha risposto cortese lo sconosciuto. Resta insoluto l’interrogativo: perché parlare di Fenici al museo del Risorgimento? Ma son dettagli.
Abbiamo assaggiato la pizza al padellino che potrebbe diventare la mia nuova ossessione culinaria.
Abbiamo scoperto che i grissini furono inventati per curare il finto mal di pancia di Vittorio Amedeo II che si fingeva malato per non andare a sposarsi in Portogallo. E che i gianduiotti furono creati per ovviare alla carenza di fave di cacao, aggiungendo all’impasto un ingrediente locale, la nocciola.
Ci siamo innamorati dei caffé e abbiamo pedalato su un risciò al parco del Valentino. Abbiamo cercato di ignorare la presenza di topi in casa, abbiamo chiesto il rimborso per danni morali e igienici, abbiamo giocato a ping pong sotto una tettoia di vetrocemento mentre pioveva. Io, con i sensi obnubilati dal cioccolato, mi sono sentita in vacanza e non ho pensato a niente se non alla bellezza di questa città in cui devo tornare in primavera, magari di martedì.

9 pensieri riguardo “Torino per noi

  1. Torino a me mette ansia, un profondo senso di angoscia che mi attanaglia cuore e viscere. Immancabilmente, ogni volta.
    Non mi piace, la trovo grigia e fredda, poco accogliente, distante, distaccata, con quell’aria di nobiltà offesa che guarda tutto dall’alto in basso.
    Sbaglierò ma è quello che sento, non me ne vogliano i torinesi.

    1. In effetti hai ragione, si può anche fare a meno di condividere i propri pensieri reali e mettere una cornice patinata ovunque, tanto per non correre il rischio di esporre mai un pezzo della propria essenza. È più facile, si corrono meno rischi, gli alibi son molto più semplici da costruire in questo modo.
      Però per me ho scelto, in occasioni di confronto personale in cui mi pare non sia necessario chiudersi in gabbie preordinate, la strada della trasparenza e cerco di non ferire nessuno. Non mi sembra di averlo fatto neanche in questo caso nel presentare i miei sentimenti e le mie emozioni. Non credo di aver offeso né di esser stata irriverente o sbeffeggiante.
      Però permettimi: cosa ci ha portati a pensare di poterci esprimere solo in modo positivo o neutro nella migliore delle ipotesi? Cosa stiamo costruendo esattamente in questo modo, se non delle ulteriori fragilità che non avrebbero motivo di esistere?
      Ti ringrazio per l’attenzione.

  2. Torino è una signora un po’ snob, che non si concede troppo facilmente, ma che regala momenti di struggente bellezza a chi non si ferma alle apparenze. È molto meno “immediata” di altre città d’arte come Firenze o Venezia e richiede uno sforzo in più, ma nasconde molto più fascino e calore di quanto si pensi. Almeno così è stato per me.

  3. Rimango sempre colpita da alcune reazioni espresse nei commenti. Se non è tutto edulcorato,bellino,perfettino, se non si osanna con sentimenti di meraviglia e gratitudine, allora non va bene? Ma questo è uno spazio di condivisione DEL PENSIERO o una cassetta della posta per letterine amorose?

  4. A Torino sono stata in vacanza con la mia famiglia (noi eravamo solo in cinque…) l’estate del 2019, prima che venissimo travolti dal Covid. Non fosse altro che per questo, ne conserverò sempre un ricordo bellissimo

  5. Aggiungo che ho riscoperto Torino negli ultimi anni, ci andavo da piccola a trovare tristissimi parenti in un tristissimo silenzioso quartiere..cosi diversa dalla mia Roma accogliente ,colorata . Tornarci da adulta è stata un vero piacere, ho trovato una città luminosa, elegante, chiarissima. Piena di angoli meravigliosi, di luighi creativi.E i colori del Valentino in autunno ..un sogno giapponese sull’acqua.

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