Nonsolomamma

giugno è un mese scomodo

Giugno richiede spalle larghe, nervi saldi e aria condizionata. Mi mancano tutti e tre. A giugno, per i free lance, del doman non v’è certezza perché l’estate è una grande invenzione ma settembre è un punto interrogativo. Quindi io, a giugno, nel timore di un futuro di disoccupazione, dico sì a qualsiasi proposta di lavoro, plausibile e implausibile, praticabile o meno. E alla fine sono così oberata di cose da fare che mi vengono la tachicardia e la secchezza delle fauci. A giugno mi sveglio di notte con il terrore di essermi scordata di prendere la medicina salvavita. Annaspo nel panico. Poi mi ricordo che non mi hanno prescritto nessuna medicina salvavita e mi calmo.
A giugno Mister I è sempre in giro per il mondo per conferenze e io penso che si sia stufato di noi. E probabilmente non avrebbe nemmeno tutti i torti.
A giugno il grande ha la sessione di esami e ripete a voce altissima Psicologia clinica a qualsiasi ora. Il medio ha la maturità e ciondola per casa con i capelli pazzi e lo sguardo rotondo e stralunato di quando aveva 4 anni. Ogni intanto mi interroga in latino e faccio scena muta. Noi tre passiamo intere giornate alacri in penombra, dentro questa casa torrida, con i pensieri scompigliati dal ventilatore. Siamo stressati a turno e, a turno, uno disturba gli altri.
Sneddu è l’unico nel chill. Lui sì che sa vivere. Sta sveglio di notte, dorme di giorno, compare e scompare, vegeta in simbiosi con amici dai nomi improbabili – il Cighez, il Mugge, il Ferrons, il Puma – con cui fa l’educatore all’oratorio. Lui, che non è nemmeno battezzato, che vive in un’altra dimensione, che potrebbe uscire senza le scarpe o senza il naso e non accorgersene. Come può occuparsi di bambini al centro estivo, uno così? Ma se si fida il don della parrocchia, chi sono io per obiettare?

3 pensieri riguardo “giugno è un mese scomodo

  1. Sei sempre spettacolare nelle tue descrizioni e io rido perchè vivo la tua stessa realtà un adolescente che fa l’animatore in oratorio che non si sa occupare neanche di sè stesso e che non è battezzato e crede nella chiesa come me, cioè solo come forma di solidarietà e aggregazione. Evviva le diversità !

Scrivi una risposta a wondrous4378397353 Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.