Nonsolomamma

il papa cubano

Mister I all’Avana parla spagnolo con forte accento cubano. Quando lo fermano, ammette di essere italiano ma dichiara di vivere qui.

Attacca bottone con il poliziotto nel gabbiotto all’angolo (“i poliziotti cubani sono fantastici”), con il panettiere e il venditore di patate dolci. Cinguetta con l’infermiera in coda nel negozio sotto casa, blandisce l’anziana signora alla biglietteria del cinema. Tratta ogni sconosciuto come se fosse un suo parente o un amico di infanzia o la cugina preferita.

Mister I all’Avana sorride sempre e saluta tutti, come il papa in visita ufficiale, come i reali d’Inghilterra dal balcone, come Truman nel Truman show.

Mister I all’Avana mangia cibi che altrove detesta: frutta tropicale, gamberetti, dolci al cocco e qualsiasi cosa sia fritta. Beve liquidi che altrove non toccherebbe: la Cola, una bibita dolciastra che si chiama Malta, la limonata gassata. 

Mister I qui si sente a casa e per questo attraversa la strada senza guardare, è amico di tutti e offre a chiunque un aiuto non richiesta (“Dove stai correndo?” “A fare una fotografia a quello splendido gruppo di amici a cui manca il fotografo”). Quando gli facciamo notare che si comporta in modo imbarazzante, lui risponde che siamo milanesi e non possiamo capire. Tu invece cosa sei? “Io sono cubano-barese, il meglio che si possa trovare sul mercato”.

2 pensieri riguardo “il papa cubano

  1. Grazie per questo diario cubano che mi diverte tanto. È una nota simpatica e rinfrescante nella mia torrida estate romana. Ciao!

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