I delfini hanno molti denti ma non li usano per mangiare gli umani. Hanno la pelle liscia e morbida come gomma e non puzzano di pesce. La pinna non si stacca anche se il dubbio sorge spontaneo. La coda è piuttosto dura e se gli nuoti accanto rischi che ti colpiscano e ti lascino dei lividi importanti, ma non c’è niente di personale.
I delfini fanno cose portentose.
In verità non so molto di delfini. E quello che mi hanno spiegato non l’ho ascoltate perché ero distratta.
I delfini dovrebbero essere liberi. Eppure nuotare con i delfini è una delle esperienze più esaltanti della vita. Tra i delfini non si può essere tristi. Tra i delfini si vola. Deve esserci per forza qualche ragione neuroscientifica al riguardo. Perché quando qualcosa ti fa stare così bene, difficilmente è frutto del caso.
Al delfinario di Cienfuegos, a Cuba, i delfini non sono liberi ma hanno comunque una grande fetta di mare in cui nuotare e farsi anche un po’ i fatti loro.
Volevamo che Sneddu e il grande provassero l’esperienza che Mister I e io avevamo fatto trent’anni fa, sempre a Cuba. Perché era stata una delle cose più belle della vita e ancora ce la raccontiamo.
Il grande ha detto che a lui non interessava. Così, tra i delfini, mi sono buttata io al suo posto.
E ho scoperto di essere piuttosto portata. E questo mi è di grande conforto. Perché se a settembre non dovessi trovare un lavoro in linea con le attese di mia madre, potrei coltivare il mio insperato talento.
Buon Ferragosto Claudia, mi sa che a Cuba ignorino questa giornata. In bocca al lupo per settembre e per il tuo nuovo lavoro, che ti piacerà molto, anche se oggi mancano le certezze (anche se noi sentiremo la tua mancanza in radio).
Ciao! I delfini sono coinvolti nella terapia per alcune forme di autismo infantile, tempo fa ne ho fatto la mia tesi di laurea in psicologia; quindi, come vedi, motivazioni neuroscientifiche esistono di sicuro! Un super abbraccio.