Nonsolomamma

El niño francés

El niño es francés”. Il ragazzino è francese, diceva sicura all’amica, un’adolescente che sapeva il fatto suo e gli aveva puntato gli occhi addosso per un tempo illegale nell’abitacolo di un taxi collettivo. Lui, el niño francés, con le cuffie nelle orecchie, non capiva o non sentiva. Erano i primi giorni a Cuba.

Sneddu, quando è arrivato all’Avana, non parlava una parola di spagnolo. Grazie a un’insegnante di nome Maria, timoratissima di Dio e dal grande talento didattico, dopo quindici giorni di lezioni quotidiane era in grado di ordinarsi pizzette cubane conversando con la gente in coda (“Miguel!” “Tocca a me finalmente!” “Ma tu non ti chiami Miguel” “Qui sì, è il mio nome in codice: a seconda del paese mi chiamo Miguel, Michael, Michel…”). Dopo un mese scorrazzava per la città e ballava capoeira (“Non è un ballo, Cla”) sul paseo del Prado con il maestro Itabuna (“Io e Itabuna abbiamo una connessione, Cla.”) e con altri adepti. Dopo sette settimane, arrivato all’ultimo giorno cubano, è andato da un parrucchiere consigliato da Lazaro (“ma chi è?” “Un amico fidato, Cla”) e si è tinto i capelli di biondo, discettando a lungo sulla nuance più adatta con Marco, un ragazzetto poco più grande di lui, addetto al colore (“Poi ci facciamo una foto insieme, Miguel” “Claro, Marco”). 

Dopo la seduta con Marco, Sneddu-Miguel ha passato tutta la giornata in una chat di gruppo su Whatsapp con gli amici in Italia per commentare i capelli nuovi (“Non ti sembra di esagerare?” “Cla, non puoi capire”). 

In Salento è tornato umile perché non può esserci arroganza nello studio della matematica per un esame di riparazione. È rimasto umile anche quando ha preso il treno per Milano per affrontare il suo destino (Mai avrei mandato da soli il grande e il medio quindicenni a fare un esame, ma coi terzi figli si diventa sciagurate). Ieri pomeriggio ha sanato le sue pendenze scolastiche (“Come è andata?” “Boh”) e la sera ha preso una cuccetta per tornare in Salento. “Oh raga, sto nel chill” è stato il suo ultimo messaggio alla famiglia.

Un pensiero riguardo “El niño francés

  1. capoeira o santeria? che ragazzo meraviglioso e che invidia alle vostre capacità genitoriali (oltre che per i vostri lavori) che arricchiscono in modo strepitoso i vostri figli

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