A Palazzo Reale a Milano, c’è una mostra di bambini enormi. Si chiama More than kids. L’artefice di questa infanzia amplificata e universale si chiama Valerio Berruti. Mi sono chiesta che effetto potessero avere queste creature gigantesche sui bambini veri. Così ho domandato al bambino M, che ha 4 anni, se avesse voglia di venire a vederle con me. Il grande ha incontrato il bambino M quando aveva tre mesi e da allora è il suo baby sitter ufficiale. Io sono pazza del bambino M. Credo che lui lo sappia anche se cerco di essere discreta. «Va bene. Vengo», ha risposto in un messaggio vocale. Così ieri, armati di taralli e borraccia, siamo andati insieme, per mano, all’avventura. «Come si chiamano questi bambini secondo te?» «Milo e Mila».
«Torniamo a casa tua?» ha detto dopo essersi congedato da tutti quei Milo e Mila. «E facciamo una crostata? Ce l’hai la marmellata di fragole?» «No, ho solo quella di lamponi» «Vanno bene anche i lamponi».
Abbiamo preso due metropolitane, di cui una senza il guidatore. Ci siamo seduti nei posti davanti e abbiamo cercato invano i topi sulle rotaie. Eravamo molto concentrati su topi e crostate. E mentre mi perdevo nel bambino M alla stazione Istria della linea 5 della metropolitana milanese, mi hanno preso il portafoglio e il telefono dalla borsa. Così. «Bambino M, emergenza! Ci hanno derubati» «Che disastro».
Siamo tornati a casa un po’ correndo. «Dobbiamo bloccare tutto: la carta di credito, il bancomat, il cellulare…» «Tutto, blocchiamo tutto».
Ho bloccato le carte, ho cercato il telefono con il cerca-telefono e l’ho trovato lì, fermo, poco lontano dalla stazione del metro.
Il grande, il medio e Mister I, in versione giustizieri del sabato, si sono precipitati fuori. Il bambino M e io siamo rimasti a casa a giocare con i personaggi del castello perché non avevamo la testa per fare la crostata.
I tre giustizieri del sabato hanno ritrovato tutto: telefono, portafoglio, documenti, impilati per benino sopra la ruota di un’auto in via Ala 2. Mancavano carta di credito, bancomat e qualche contante.
Il bambino M è convinto che il grande abbia dato mazzate al ladro. Non ha sentito ragioni quando abbiamo provato a fornirgli una versione meno cruenta dell’accaduto.
Stamane sono andata a fare la denuncia. «È stata fortunata. Queste cose non succedono mai» ha detto il carabiniere.
fortuna nella sf*: è sicuramente un segno 🙂
Non serve a nulla, ma stamattina ho scritto al contact center di raiplay, che tristezza. “Gentilissime/i, stamattina aspettavo con impazienza di ascoltare nuovamente Caterpillar AM, c’era invece GoodMorning Radio2. Per ascoltare i contenuti di una radio privata, non ho bisogno di pagare il canone. Da subito mi sposterò ad ascoltare direttamente i canali radio privati. Peccato.”
Stessa cosa, ho appena pubblicato una risposta. (non per essere prevenuta, ho provato ad ascoltare per mezz’ora buona ma non c’è paragone, devo trovare anch’io un’alternativa per l’ora di auto che mi aspetta ogni mattina)
Mi sono sintonizzata stamattina, fiduciosa che avrei ritrovato la tua voce. Ho pensato, magari è una parentesi, il tutto è rimandato ad ottobre.
Allora ho googleato per cercare informazioni e mi è salita un po’ di tristezza. Ed in tutto questo, di positivo, cercando “Claudia De Lillo” ho scoperto il tuo blog. In bocca al lupo cara Claudia.
che carino avere un bambino di cui prendersi cura!