Nonsolomamma

16

Ehi tu,
sì, ce l’ho proprio con te, che sei lì, con quei piedi enormi, quelle gambe lunghe, sotto il plaid. Tu che barcolli e sospiri ma non ti lamenti, anche se ne avresti diritto. Tu, che la sera della vigilia di Natale hai detto “non mi sento molto bene” e hai scatenato l’inferno influenzale familiare perché, dopo di te, sono caduti tutti i maschi. E tuo fratello maggiore non ti perdona di essere il paziente zero.
Tu che vivi nel chill ed emani serenità o, forse, come diresti tu, aura ché l’aura, mi insegni, è una cosa che ce l’hai o non ce l’hai ma a volte la guadagni (per esempio se fai canestro nel bidone dell’immondizia) o la perdi (se pesti la cacca di un cane o ti sbrodoli mangiando).
Tu, che sei maestro di vita e di stordimento, che non sai granché ma sei molto saggio, che quando stai male mi dai la mano, che oggi, al telefono con gli zii, raccontando la tua devastazione, hai detto: “sono 4 giorni che non mi faccio la barba” e io ho pensato che tu e il verbo “radersi” foste incompatibili, un ossimoro illegale. Tu, che hai un amico rapper e uno producer. E tu che fai? Io sono il manager, Cla.
Tu, che hai nervi saldi e non ti arrabbi, che hai la freddezza di un chirurgo e l’umorismo nero di un killer. Che hai un tuo modo noncurante e implacabile di accudire, di ascoltare, di esserci. Che osservi non visto, che vivi in un tuo mondo, che coltivi una vita sociale turbinosa, che hai amici che si chiamano Brillo, Zero, Miki, Zeppa, Tullo, Smorgo, Ceppo, Grizio e a me sembrano personaggi di un cartone animato. Tu, che quando ti ho chiesto: che regalo desideri? Hai risposto: Un viaggio noi due, Cla. E io, che con te andrei sulla luna, ho scoperto dopo che andremo a Marsiglia perché c’è un mercato di vestiti tamarri e tu vuoi comprarli tutti. Tu che hai messo il mio guardaroba su Vinted perché “Cla, sta roba non la metti mai”.
Tu che forse non sai che il mio papà, che poi era il tuo nonno A di cui hai perso memoria perché quando se ne è andato eri troppo piccolo, mi diceva: Ciccetti, mi piace averti intorno. E io mica capivo esattamente cosa intendesse. Ma invece adesso sì perché per me, averti intorno, è qualcosa di pericolosamente prossimo alla felicità.
Tu che sei alto alto e lunghissimo che sembri un filo o un giunco e chissà come ci sei venuto così. Tu che ti sei fatto biondo platino ma adesso basta e dal tuo barbiere, che ha la tua età e riceve in una cantina, insieme ai capelli ti fai tagliare uno sbrego sul sopracciglio e ti dona pure.
Tu che sei nato oggi e oggi hai sedici anni e sei la mia miglior follia e il mio grande amore,
tanti auguri, Sneddu. E non cambiare niente, che sei una meraviglia così.
la tua mamma

3 pensieri riguardo “16

  1. lettera meravigliosa.

    avrei voluto scriverla io.

    per inciso il mio “piccolo “ è identico. L’unica differenza è che i capelli (e il sopracciglio) se li fa tagliare in un solaio…..che per inciso sarebbe il nostro ma è diventato un mix tra un salone da parrucchiere, una bisca clandestina e un club underground.

  2. Grazie x avermi ricordato mio figlio ch’è esattamente come il tuo mi sono venute le lacrime ….,. tantissimi auguri snedu

  3. leggerti Claudia ê il mio sorriso ogni giorno.. ascoltare le tue storie il mio momento di condivisione dell’essere mamma di maschi.. strani, lontani ma poi sempre presenti.. nel loro chill e nella loro meravigliosa naturalezza! Auguri Sneddu e mamma di Sneddu!

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