«Io, da piccola, avevo paura dei maschi. Poi sono cresciuta e i maschi sono diventati il mio mondo, le mie appendici, i soggetti preferiti delle mie fotografi e, il mio parco giochi, ilmio orizzonte domestico, i miei interlocutori, i miei amori più grandi, la mia eredità, il mio baricentro e il mio confine, il trampolino…… Continua a leggere Esseri Maschi
Non ho sorelle ma ho una cugina che, pur avendo anche un nome da adulta, mi ostino a chiamare Vava. Lei è quanto di più vicino a una sorella posso immaginare. Vive a Dresda da circa trent’anni e parla tedesco come se ci fosse nata. L’anno scorso, in un momento di smarrimento (poi rivelatosi infondato…… Continua a leggere Bologna è una vecchia signora
A lezione di yoga la mia maestra racconta cose: storie di cattedrali, di pozzanghere, di saggi, di scimmie. Ma anche di chiavi perdute, computer rotti e motorini sotto la pioggia. Oggi ci ha parlato di due boscaioli che devono tagliare due alberi giganteschi. E poiché sono competitivi e spacconi (caratteristica effettivamente intriseca nella job description…… Continua a leggere affilare l’ascia
A Palazzo Reale a Milano, c’è una mostra di bambini enormi. Si chiama More than kids. L’artefice di questa infanzia amplificata e universale si chiama Valerio Berruti. Mi sono chiesta che effetto potessero avere queste creature gigantesche sui bambini veri. Così ho domandato al bambino M, che ha 4 anni, se avesse voglia di venire…… Continua a leggere cose che non succedono mai
I primi giorni settembrini di una nuova vita senza radio all’alba sono i più difficili. Perché da Cuba o dal Salento i problemi milanesi sono remoti. Perché l’estate è il tempo sospeso dell’incoscienza in cui anche le brutte notizie profumano di crema solare e street food.A settembre i piedi tornano per terra, la crema solare…… Continua a leggere i primi cinque giorni
Siamo rientrati a Milano dal Salento. Tutti tranne Mister I che accompagnerà a Bari Super W e Mister Brown, i nonni, nonché suoi genitori. All’aeroporto di Orio al Serio molti parlavano bergamasco che è molto diverso dal leccese e anche dallo spagnolo che si impara a Cuba. C’erano le montagne vicine e molta pioggia. “Certo…… Continua a leggere a settembre piove
El niño es francés”. Il ragazzino è francese, diceva sicura all’amica, un’adolescente che sapeva il fatto suo e gli aveva puntato gli occhi addosso per un tempo illegale nell’abitacolo di un taxi collettivo. Lui, el niño francés, con le cuffie nelle orecchie, non capiva o non sentiva. Erano i primi giorni a Cuba. Sneddu, quando…… Continua a leggere El niño francés
Siamo in Salento da una settimana. In una settimana possono succedere tantissime cose o anche nessuna. Ho mangiato molti gelati, più o meno tutti quelli che mi sono persa in cinque settimane a Cuba. Ho fatto alcuni bagni e ogni volta sono andata fino alla boa. Sola, perché ormai anche Sneddu ha smesso di seguirmi…… Continua a leggere in una settimana
Il viaggio di ritorno dall’Avana al Salento è durato poco più di 24 ore, in un collage di voli (tre), di attese aeroportuali, intermittenti esasperazioni (“Il Roma-Brindisi ha un’ora di ritardo” “In quell’ora mi spegnerò”) ed enormi felicità (un gelato, il primo dopo cinque settimane, gusto panna cotta con caramello e pistacchio, a Fiumicino al…… Continua a leggere 24 ore
Siamo tornati all’Avana dopo una settimana di randagismo e ci siamo sentiti a casa. Ho salutato Alexander il panettiere malinconico che mi ha regalato la ricetta di un’immonda bevanda a base di malto e latte condensato. Sono passata al mercatino della frutta dove compravo zucca, platano, cipolline, fagiolini, manghi e ananas. Uno dei primi giorni…… Continua a leggere Ciao ciao
Nonsolomamma 