non possiedo le morbide rotondità delle odalische, non ne possiedo la grazia né tantomeno la sensualità. Eppure io, dentro, SONO un’odalisca.
Forte di questa consapevolezza, con una tenacia degna di miglior causa, per il quarto anno, sfidando il senso di colpa, i ricatti dei nani e soprattutto il buon senso, mi sono nuovamente iscritta al corso di danza del ventre.
Per due anni ho potuto nascondere la mia scarsa attitudine dietro il pancione. Per ben due corsi volteggiavo incinta e incurante tra le mie compagne attonite. La mia maestra mi guardava indulgente, le altre odalische divertite, qualcuna preoccupata che potessi partorire in mezzo a loro, ma complessivamente benevole.
Quest’anno non ho scuse.
Mi sono iscritta con la maestra A., la fondatrice della scuola, una odalisca della prima ora che ha importato la danza del ventre in Italia. Una il cui scopo della vita è formare altre odalische che a loro volta si faranno messaggere e interpreti di questa arte antica. Un’integralista della danza mediorientale, proprio quello che fa per me.
Sono pronta. mi presento a lezione. livello intermedio.
dal look delle mie compagne già capisco che qui si fa sul serio. Io, in tuta, ho uno straccetto nero intorno alla vita, con qualche monetina consunta che tintinna ogni tanto. Loro sono fasciate in un trionfo di veli, pizzi, collane, cavigliere, bracciali. Uscite direttamente dall’harem del sultano. Truccate, tatuate e con lo sguardo maliardo.
Io e il mio straccetto non ci facciamo intimorire.
Inizia la lezione. Riscaldamento tutto ok. Ci tiriamo, ci sciogliamo, l’odalisca che è in me inizia a scalpitare.
Partono le percussioni ed è tutto un pestare di piedi, un dondolio di anche, un tintinnare di monetine e un fruscìo di stoffe. Sono perfettamente inserita. l’abito non fa il monaco. sbrilluccico meno delle altre ma sono anche io parte di questo rito tribale esclusivamente femminile. Sono sempre più nella parte. chiudo gli occhi e lascio uscire l’odalisca che balla libera e felice.
Riapro gli occhi. Mentre io mi dimeno come una molla impazzita le altre, immobili, sono concentratissime sulle loro pance. Loro sono ferme mentre i loro ombelichi fanno evoluzioni acrobatiche: salgono scendono, si arrotolano e si srotolano, si parlano.
Poi l’ombelico di A. dice alle altre che si cambia esercizio e sempre al ritmo dei tamburi, ora è il bacino che si agita, ma sempre in modo impercettibile. Sono tutte concentratissime ma sorridenti.
Io cerco di sorridere ma, nel tentativo di controllare ombelico e bacino, mi contraggo in una smorfia grottesca.
A. mi guarda come guarderebbe un ecomostro tra le palme di una spiaggia caraibica.
E mentre tutte roteano anche, bacino, spalle in un movimento flessuoso e morbido A. punta il dito verso di me.
"Tu in tuta, vieni qui. Voi continuate pure"
Striscio verso di lei. "Così, vedi, morbida, rilassata, segui la musica, non irigidirti…."
"fai il cammello con me, morbida, fai il cammello…"
le stronze dell’harem ancheggiano e mi guardano con aria di sufficienza. Loro fanno un cammello sopraffino mentre io non sento più le gambe figuriamoci le gobbe.
A. mi guarda sconsolata, io prometto che mi eserciterò tantissimo a casa (che tanto non ho niente da fare).
ma ci vuole altro per farmi desistere. tornerò e prima o poi A. sarà fiera di me.
Per il momento appena ho un attimo faccio esercizi. In ufficio , davanti allo schermo del computer, faccio shimmi di pancia, mentre mi lavo i denti shimmi di bacino, quando gioco coi nani shimmi di spalle, quando cucino i cammelli sono sempre con me.
suggerimento: sottrai veli, pizzi e merdosi specchietti alle stronze e brucia tutto in un rito voodoo e poi osserva i loro ombelichi piangere disperati.
te lo dice chi ha capito tutto della vita
qualcuno mi ha accusata di essere troppo cattiva e in questo post volevo che trapelasse il mio sotterraneo candore e la mia positiva disposizione d’animo verso il mondo. certo che se una che ha capito tutto della vita mi istiga alla violenza, inizio a pensare che siano le cattive compagnie a fare di me un mostro di cattiveria
non so icché sia lo shimmi ma mi pare una ganzata, w lo shimmi (un si potea scrive’ scimmi?).
lo shimmi che la maestra A. che ha sempre ragione scrive shimmi quindi è sicuramente shimmi e non scimmi è la vibrazione velocissima di una parte del corpo. hai presente shakira quando cantava whenever wherever e si dimenava tutta? lei faceva lo shimmi di bacino. non ti pare fiko? non ti pare una ragione sufficiente per farsi umiliare in pubblico dalle stronze dell’harem?
Sono anni che voglio fare la danza del ventre, ma qua che siamo in africa chissà perchè non ci sono scuole, in compenso va di moda il pilates, che poi quando capisco cos’è ci faccio un post e ve lo spiego.
Tanti shimmi a te.
Questo shimmi mi sembra fantastico. Io lo sento in autostrada quando incontro i poliziotti polacchi con la paletta, e direi che si tratta di uno shimmi di schiena.
Ed io che pensavo che “fare il cammello” fosse una specie di insulto. Posso anche immaginare lo shimmi, meglio senza Shakira perchè poi mi viene un forte mal di testa, ma come si fa il cammello?
Ti mando un saluto è sempre piacevole leggerti
e’ la prima volta che ti leggo ma i primi due post mi hanno decisamente convinto che ritornerò sovente a trovarti!
Hai un modo straordinario di far sembrare l’ordinario un evento straordinario e divertente!Molto bello, davvero!
Si, decisamente un aforte positività!
Ciao, a presto!
Pino
adoro la danza del ventre ma non è per niente una passeggiata…e poi mi han detto che fa dimagrire. sarà vero?ha ragione memy, qui siamo nel nord africa eppure niente scuole…sigh sob!!!dove abiti? 🙂
ciaooo!!
Se ti serve del ventre, ne ho in abbondanza…
quassù nel profondo nord mancano parecchie cose ma le attività improbabili, tipo appunto la danza del ventre, la hula hawaiana, i balli dei maori ci sono tutti. se facciano dimagrire non so dirti. la maestra A. è prosperosa e pannosa ed è perfetta così
ahiò, sai che questo blog è proprio bello?
non è da tutti scrivere post lunghi e coinvolgenti..
bene bene bene…
sono molto contento di ciò,
saludos y besos,
tommi
detto da un veterano del genere mi fa proprio piacere
Evabbè, era la prima lezione, che avevano da ridere quelle lì???
“Nessuno nasce imparato” dicono a Napoli.
Vedrai che con del buon esercizio riuscirai in questa “impresa” e bella danza anche perchè mi sembri una persona molto determinata e che sa il far suo.
Ti mando un grande in bocca al lupo!
… e buona serata!
ho fatto UNA lezione di danza del ventre ma sono negata. Poi ho fatto una lezione di Tai Chi (e sono negata) poi ho fatto musicaterapia (una lezione). Ora ho preso un personal trainer in palestra – se superiamo la prima lezione (e io resisto alla tentazione di cercare di sedurrlo giusto perchè c’è) Ti farò sapere. ;)) J.
letto, sorriso, riso
grazie!
anche io mi sento un’odalisca…
grazie a te che mi hai fatto indossare il tuo costume da danzatrice e poi hai emesso gridolini di entusiasmo (era la tua buona azione quotidiana).
mi piacerebbe entrare nel meraviglioso mondo della danza del ventre, ma nel profondo sud non ci sono corsi di questo genere. quasi quasi mi trasferisco due mesi a casa tua…trattieni il respiro?tranquilla scherzavo.
super w
Scusa la mia ignoranza in materia di danza del ventre, chiedo delucidazioni… a chi non è pratico verrebbe da pensare che ci siano poche mosse da imparare, che siano sempre quelle e basta, invece mi parli di QUARTO anno, di livello intermedio… immagino sia più complessa la cosa
Ciao Nonsolomamma, ma sai che questo post poteri averlo scritto quasi tutto io ;-D
Sono anch’io nella tua medesima situazione! Ho appena terminato il quarto anni e sono esattamente ciò che tu hai scritto:
“non possiedo le morbide rotondità delle odalische, non ne possiedo la grazia né tantomeno la sensualità. Eppure io, dentro, SONO un’odalisca.”
E vado andrò avanti così, anche per il prossimo anno 😉
Non sarò brava come alcune mie compagne, ma l’importante è impegnarsi 🙂 Prima o poi i risultati verranno.
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