Nonsolomamma

latitanze e risorse

il nonno A è il papà di elastigirl.
quando decide di fare il nonno incanta gli hobbit.
racconta storie di eroici cavalieri che perdono il senno per amore, di stravaganti baroni che vivono sugli alberi e di coraggiosi avventurieri che vengono trasformati in maiali.
gli hobbit sgranano i loro occhi tondi. "ancora nonno!"
"certo – dice lui  – domani torno e continuiamo, ve lo prometto".
nonno A però è molto indaffarato e non mantiene quasi mai le sue promesse.
nonno A ama il suo lavoro e ci annega dentro.
"nonno, mi porti a vedere i dinosauri?", chiede lo hobbit grande.
"oggi, no, nano. devo scrivere un libro"
"nonno, vieni a cena?"
"oggi no, nano. devo preparare una lezione"
"nonno, dove sei?"
"sono lontano e tanto stanco".

elastigirl si immalinconisce.
lo hobbit, che di risorse ne ha ben di più, si è inventato una vita parallela con nonno A, a bologna a mangiare orate, a firenze a combattere contro i pirati e a napoli a rimpinzarsi di cioccolato.
ad ogni assenza di nonno A lo hobbit fa un viaggio immaginario con lui.
elastigirl, invece, dopo tanti anni, alle assenze di nonno A non si è ancora abituata.

33 pensieri riguardo “latitanze e risorse

  1. I libri ed il part-time sembrano essere due costanti della tua vita…
    potresti scrivere un libro sul part-time!
    Scherzi a parte, quello dei genitori-nonni “fantasma” (passami il termine) è un discorso un pò delicato che rischia di aprire diatribe infinite! Aspetto di leggere il “responso” della mitica Gaia.
    mit-ile ancora frastornata dall’anestesia locale

  2. Capisco profondamente il tuo stato d’animo. Proprio ieri parlavo con una signora in crisi e le dicevo che i figli, per quanto in età adulta, hanno bisogno dei genitori. Che un genitore dovrebbe avere la capacità di considerare il figlio un bambino, almeno dal punto di vista emotivo. Non è che con gli anni il desiderio di avere accanto un genitore si affievolisce, anzi… Di sicuro staresti volentieri ore ad ascoltare tuo padre raccontarti di calvalieri. O sentire i tuoi riconoscere qualche tua virtù.
    Per quanto riguarda le risorse dello hobbit io credo che la sua capacità di tirarle fuori sia dovuta al fatto che nonno A è suo NONNO e che lui ha comunque accanto TE e Mr.I., sue vere risorse.
    E un’altra cosa mi sento di dirti: hai la stessa energia di nonna J (anche se a volte non te la riconosci) e come nonno A incanti.
    In più sei gentile, mite e non ti perdi nelle tue cose a scapito dei tuoi figli.
    Quando l’allieva supera i maestri…

  3. Elasti… come ti capisco! ho sempre pensato che se un giorno diventasse nonno, magari mio padre avrebbe più voglia di passare del tempo con i suoi nipotini, “redimendo” il tempo mancato con me in passato. Ora mi fai sorgere qualche dubbio…
    Se, pur vivendo dall’altro capo del mondo, perfino quando torna in Italia mio padre non si fa vivo e latita, c’è ben poco di che sperare… Un abbraccio, D.-malinconica

  4. Come vedi Elasti i nonni assenti sono molto più diffusi di quanto sembri…Il nonno di Michela sostiene di adorare sua nipote eppure passa più tempo con la bicicletta che con lei.. Ogni tanto si prende la briga di portarla a cena e a dormire da lui, ma la vede davvero poco.. E lui non scrive libri, fa semplicemente il bancario. Non posso di certo contare su di lui..
    Questi uomini sono proprio strani..
    Chiara

  5. .. a chi lo dici! anche mio papà è sempre “altrove”. quando ricompare, suonano le trombe. ps l’hai visto il mio messaggino? prova a dare un occhio al blog (mammaepoi.splinder.com). sono io!!! improvvisamente tecnologica e copiona!

  6. Non sono una mamma,ma sono una figlia che fa i conti con le assenze…ma almeno posso dire di essere una nipote fortunata.
    Sentire una certa vicinanza sia ad elasti che all’hobit è semplice…
    mio padre ha perso quasi tutti i momenti veramente importanti della mia vita a causa del suo lavoro e ancora adesso nemmeno io riesco ad abituarmi alle sue assenze.Ma so che ci prova,e cerco di farmi bastare questo.
    E so che se non ci fossero i nonni materni probabilmente non avrei superato nemmeno la metà delle sfide della mia vita fino ad ora…..
    Ho capito che a volte bisogna come accontentarsi,vivendo bene quei pochi momenti perchè almeno ci sono…e ti aiutano fino alla prossima occasione.
    F.

    Ps:il tuo blog è fantasiosamente ispirante…

    http://mokita2007.spaces.live.com

  7. mi hai fatto pensare che i miei capi mi rimproverano di non essere empatica con il lavoro, che dovrei pensare sempre a quello, anche quando esco da studio, anche quando faccio la pipì (non hanno detto queste precise parole ma il senso era quello).
    Insomma, io penso invece che preferisco essere empatica con le persone, piuttosto che con il mio lavoro.
    sono scelte.
    un bacio

  8. vedo che la famiglia è grande!! mio padre è sempre stato assente con me, con la figlia di mio fratello ed ora con mia figlia. credo abbia dato tutto ciò che poteva con mio fratello, poi ha esaurito le pile…

  9. Cara Elasti, ti devo ringraziare perche’ leggendo il tuo blog questa sera (e tutti questi commenti) mi avete fatto rendere conto che sono fortunata. Perche’ mio padre si fa in quattro per me e per i miei figli e molla tutto se alzo una mano. A volte hai bisogno di aprire gli occhi davanti alle cose che dai per scontate… Grazie ancora!

  10. io il papà non ce l’ho mai avuto…ma la mia mamma è stata presente, peccato che se la sia portata via una malattia anni fa…manca ancoraa me e ai miei figli…spero di essere una nonna presente se e quandos arà il momento…mio marito è già pronto a fare il nonno da un pò:-)

  11. quando mancavano due mesi al parto di G. ho visto passare la macchina di nonno M., ho tentato invano di raggiungerlo, allora gli ho telefonato,
    “se ti fermi al primo semaforo mi puoi vedere col pancione…(non si faceva vivo da più di sei mesi)”,
    ” non posso sto correndo ad un appuntamento di lavoro…”
    Quando mancavano tre settimane alla nascita del primo nipote, nonno M. si è accorto che ero incinta, “di cosa hai bisogno? compro tutto io, lettino, seggiolone…”
    “no grazie babbo manca poco, tutti gli altri hanno già provveduto”
    “sì però chiamami quando vai in ospedale, voglio esserci!”
    Quella notte ho sognato di entrare in travaglio e che mio padre mi passava a prendere con la macchina per andare in ospedale, però doveva fare un attimo una deviazione e passare da una casa occupata a controllare come andavano le cose, io così mi ritrovavo a partorire in un sottoscala….”
    Mi sono svegliata e mi sono ricordata di tutte le volte che lui aveva “voluto esserci”, la prima elementare, la laurea, il matrimonio,
    e per far dimenticare che erano le uniche due ore dell’anno che c’era, aveva messo in piedi scene da farmi sotterrare.
    Così ho capito che io in ospedale non ce lo volevo proprio e che solo l’idea mi metteva ansia e glielo ho scritto.
    Naturalmente lui è venuto lo stesso, ma nonna G. agli esordi della sua carriera di nonna ha difeso il nido.
    Dopo due anni l’ho rivisto e ho pensato che forse coi nipoti poteva essere diverso…
    appena ho abbassato la guardia ha cercato di farmi firmare carte che avrebbero indebitato lui, me, i suoi nipoti per i secoli a venire….
    Ora non lo vedo, non lo aspetto e sto meglio…
    Perchè se lo vedo non posso che aspettarmi che sia un padre, meglio farne a meno del tutto, che rimaner ferita ogni volta.

  12. Io ancora non ho reso i miei genitori nonni e sono felicemente single, ma adoro mio padre perché perlomeno per quanto riguarda me c’è sempre stato. In modo particolare e buffo, ma c’è sempre stato. Quoto lisa2007, perché effettivamente a volte diamo per scontate cose che non lo sono affatto… Elasti, appoggia la testa sulla spalla di Mr. I, e pensa che tu hai una tua famiglia, chi non ne vuole fare parte non sa quello che si perde!
    Un abbraccio!
    AA

  13. TACHIPIRINHA: già…

    MITILE: riprenditi in fretta. un abbraccio

    SUSSURRODIFATA: 🙂

    GAIA: che dire? grazie. hai detto cose bellissime.

    DOLAINE: purtroppo bisogna avere molta pazienza e prendere quel che arriva

    VIOLACCIOCCA: hai ragione. io infatti mi godo molto le presenze. ma le presenze sono talmente piacevoli e ricche che non riesco a capacitarmi delle assenze.

    LOCATAIRE: 🙂

    CANGU: mal comune…

    CHIARA: già, gli uomini sono molto strani. a volte anche un po’ egoisti

    MAMAEPOI: ho visto messaggio, ho visto blog e ti ho riconosciuta. come non avrei potuto?

    F: sagge parole!

    BAOL: ma quante siamo!!!

    ARTEMISIA: concordo appieno!

    AMISSI: ma a te lo stupido coniglio funziona???

    KHYBERESSEDIL: l’importante è essere soddisfatti entrambi

    LAMORACHEVOLA: hai ragione

    NEKO: 🙂

    LISA2007: sono proprio contenta!

    LADYGABIBBO: accidenti. mi dispiace tanto!

    EXMAPIS: benvenuta tra noi!

  14. ti capisco. ma almeno tuo padre ti ascolta? ti capisce? il mio c’è, è vicino, ma non ascolta e non capisce.
    forse puoi provare a viaggiare insieme a tuo figlio….
    :-*

  15. Chissà perchè vorrei avere anche io le risorse creative dei tuoi hobbit. Saper ancora sognare, insomma. Quanta fatica costa? Se chiudo gli occhi c'è sempre qualcuno che in quel dannatissimo momento fa "Bu!" da dietro la spalla e chiede chiede chiede chiede. Come quando mi appisolo sfinita in treno, nella tana formata dal mio cappotto e…arriva il controllore a smorzare tutti i sogni.Che fatica sognare…forse è meglio non farlo proprio!

Scrivi una risposta a Suzanne82 Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.