la nonna di kappa se ne è andata.
se ne è andata dormendo, nella sua casa da nonna, con le fotografie dei nipoti, i mobili degli anni ’50, le medicine sopra il frigorifero, gli omogeneizzati di frutta e qualche lattina di birra, perché, nella passione per la birra, kappa e la sua nonna erano proprio uguali.
"la mia nonna non amava la chiesa, i funerali e le cerimonie. staremo solo un po’ con lei, prima di lasciarla andare", aveva detto l’elasti-amica kappa.
"allora ci sarò anche io", aveva risposto elastigirl.
si sono ritrovati in cucina, intorno al tavolo della nonna, a bere caffé. c’erano figli, nipoti, qualche parente e qualche amico.
tutti vicini, avviluppati in un tepore sereno e morbido.
con loro c’era anche mila, la signora moldava che ha accompagnato la nonna, gli ultimi giorni.
mila sembra una quercia, con braccia forti e occhi blu.
mila ha regalato una mela all’infermiera che ha alleviato le ultime sofferenze della nonna.
mila ha cucinato involtini di vite, preparati con foglie moldave, panna acida russa e insalata di aglio e barbabietole.
"dovete mangiarli perché solo dopo che li avrete mangiati la nonna potrà iniziare il suo viaggio", ha ordinato ai figli, ai nipoti, agli amici.
poi ha raccolto tutti i fiori che c’erano in casa. "questi sono per la nonna e vanno via con lei. non devono restare qui", ha detto.
ha coperto tutti gli specchi. "ora la nonna può stare un po’ con noi, a guardarci, ancora per 40 giorni", ha sentenziato.
mila e i suoi riti strani e rassicuranti hanno arginato lo sconforto, hanno colmato un vuoto, hanno rischiarato un sentiero buio.
L’importanza dei rituali in questi casi
è rilevante
questo post mi fa un pò piangere…
Un po’ superstizione forse…ma sono le piccole cose a rinfrancare il cuore. Sarà che non credo in una giustizia divina o in una ricompensa superiore…
rituali pieni di compassione per coloro che restano, di tenerezza e sollecitudine per chi se ne va. un modo sano, senza strappi di accettare il commiato, senza drammi, e come qualcosa di naturale, ineluttabile e proprio per questo accettabile da tutti..
quel tepore sereno e morbido sta avvolgendo un po’ anche me, sai?
ciao nonna….
Voglio capire meglio la faccenda dello specchio..è per non far andar via l’anima? Che tristezza..
P.S. MENO MALE CHE CI SONO I RITUALI..
è confortante sapere che nel dolore, il calore di chi è apparentemnte lontano, è capace di donare sollievo e serenità
oggi mia nonna Tina avrebbe compiuto 101 anni se non ci avesse lasciati 9 mesi fa. non sono mai più andata al cimitero da quando hanno sigillato l’urna.
oggi in pausa pranzo ci andrò e deporrò un fiore di lana fatto all’uncinetto (avrebbe detto “che bell che l’è!”).
mi manca. non sempre, ma quando succede è un vuoto immenso.
Credo che tutti i riti in cui si crede davvero diano serenità a chi resta, è un modo per salutare chi se ne va continuando a sentirlo vicino, ma in realtà non credo che cambi qualcosa a chi se ne va. Spero solo che riescano a “sentire” l’affetto che li circonda.
hai scitto un post bellissimo, nel leggerlo sembra di essere in quella stanza, di condividere quel lutto! buona giornata!!!
Uguccione di Bard
La reazione alla scomparsa di una persona anziana da parte di quelli della stessa generazione può essere duplice.
Alcuni si dicono “beh è toccata a lei e non a me”, mentre altri pensano “il prossimo sarò io”. Personalmente non so quale scegliere tra le due, ma essendo profondamente ateo, l’unica cosa che mi interessa è di trapassare senza dolori e, possibilmente, senza accorgermene, cioè nel sonno, come è accaduto in questo caso.
Allora un sentimento di serenità può calarsi tra coloro che hanno voluto bene allo scomparso e tutto è più disteso e tenero.
Uguccione
I gesti, così importanti, ma soprattutto il cuore che accompagna quei gesti. Mila, con la sua cultura che viene da lontano, mi ha ricordato la Sicilia, dove i riti della separazione sono così simili. Lasciare andare qualcuno che si ama tanto è difficile, i riti ci aiutano, perchè arrivano dal cuore e il cuore agisce senza porsi domande inutili. Buon cammino alla nonna.
Ada.
Su qualche numero fa di Vanity Fair era riportata questa frase “credo che Dio richiami in cielo i suoi angeli più belli”…quando ho perso mia cugina Eleonora (a cui ho dedicato il mio blog) il mio mondo si è fermato..era una sorella per me, una parte del mio cuore..e se Dio si è preso un angelo di trent’anni, l’unica spiegazione è che fosse più speciale degli altri..
ciao nonna di Kappa. saluta nonno G e nonna A…vegliate su di noi. abbiamo bisogno del vostro conforto
questo post mi commuove …
Cos’altro sono i riti?
Elasti cara, stamattina mi sono alzata con un nodo alla bocca dello stomaco senza sapere perché, ora leggo il tuo post e qualche lacrima scende. Oggi va così, spero siano solo inutili e stupidi malumori…
Come riconosco queste sensazioni, il bisogno di stringersi e di trovare dei riti per accompagnare le nostre radici che ci lasciano!
Un abbraccio a kappa, un dolce ricordo per la sua nonna che adesso si trova da qualche parte con le mie.
Un pensiero a tutti i nonni
Interessante questa cosa dei 40 giorni, considerato forse il tempo di elaborazione medio di un lutto medio-grave (nonna anziana, si sa che prima o poi… ). Penso che tutti in questi casi dovrebbero avere una Mila con sè, gentile, pratica e non troppo coinvolta, che li possa aiutare.
Buon viaggio alla nonna e un pensiero a chi resta.
eleU
ma cosa farà mila ora?
i rituali “laici” sono i più commoventi, ti lasciano però anche un bel sorriso… quando nel 2001 morì mio nonno abbiamo fatto una cerimonia laica (a firenze , dove viveva, c’è una “cappella” (cappelle del comiato) dove vengono celebrate le cerimonie) chi ha parlato di lui non è stato un prete, che non sapeva chi fosse, ma un uomo che lo conosceva bene che faceva parte assieme a lui ad una associazione, finita la cerimonia siamo andati tutti insieme, nella casa di campagna, dove abbiamo mangiato e ricordato tanti momenti felici vissuti insieme a lui.
Ho già perso il passaword… sono chonchon, la francese ! Un post bellissimo… ci si crede o non ci si crede, sono importanti i riti. Mettono un po’ di dolcezza sulla sofferenza.
la mia nonna di Roma era una cuoca eccezionale, ogni volta che dovevo cucinare i carciofi le telefonavo, mi raccontava la ricetta, ma non mi venivano mai buoni come i suoi.
Se ne è andata l’anno scorso, quest’inverno ho comprato un sacco di carciofi al mercato e mi sono venuti buonissimi, mi avrà passato il testimone?
La nonna di Milano invece ha fatto la maestra elementare tutta la vita, è ancora qui col corpo, ma non proprio tutta con la testa. Ieri sono andata a ritirare la prima pagella di G, magari andrò a farla leggere alla nonna bis,chissà che non ricordi qualcosa…
Mila è letteraria e romanzesca, e io mi sono commossa.
mi sto rendendo conto che la moldavia sforna persone meravigliose.. (la mia migliore amica e’ moldava).
Mi sa che oggi andro’ anch’io a trovare la mia nonna..
se trovo un garofano rosso poi…
i loro riti sono più confortanti dei nostri.
Il vuoto piano piano si riempirà e lascerà un dolce ricordo della nonna che continuerà a vivere nel cuore di Kappa, di Mila e di tutti quelli che le hanno voluto bene. Mila, con i suoi riti vi ha sicuramente aiutato a salutare la nonna con un calore e una serenità veranmente belli!
Un forte abbraccio a Kappa, la tua nonna sarà sempre nel tuo cuore e guarderà il mondo attraversoi tuoi occhi.
Alessandra
i gesti, i riti, le cerimonie, ci aiutano a scandire un tempo che è dolosamente lungo, dilatato. che meraviglia mila, che riempie questo tempo con sapienza.
e’ un po’ che ti leggo. Mi diverto, mi piace della tua intelligente, sensibile capacità di analisi: Mi piacciono le tue emozioni e come riesci a comunicarle. Mi piace il tuo modo di essere donna. Mai scontato mai banale. Nei tuoi post c’è tutto lo spessore dei sentimenti, la ricerca -anche un po’ beffarda- di un senso profondo da dare a ciò che siamo e a ciò che vogliamo diventare. E così anche un commiato dolce alla
nonna si fa racconto, si fa favola e fuori da uno schema letterario, diventa forte, intensa esperienza di condivisione
Alcune scuole sapienziali dicono che per accompagnare l’anima nel suo viaggio bisogna fare una particolare meditazione, tutti i giorni per 40 giorni. Spesso le tradizioni popolari sono legate a saperi lontani.
Un sorriso a tutte le nostre nonne, che ci hanno lasciato ricordi
io l’unica cosa che ho chiesto per la mia dipartita e’ il requiem di mozart e la tomba che guardi il rosa …..se poi si faranno due spaghi agliolioepeperoncino gradiro’ pure quello.
lasciare andare chi non c’è più è difficile. io non ci sono ancora riuscita. ho paura che non ci riuscirò mai
NONNACARINA: fondamentale direi
CATE: no! non bisogna piangere. bisogna imparare da mila.
ANIMAGOTICA: sono certamente superstizioni, ma aiutano ad ancorarsi alla vita
LATERRA: noi di riti ne abbiamo così pochi
ALEM: non ho capito bene il perché dello specchio nemmeno io
SALVIETTA: già. a volte nel dolore chi ti aiuta di più e chi non ti aspetti
NIETTA: capisco.
PENSATAADDOSSO: chi ha bisogno è senz’altro chi resta
KERMITTINA: 🙂
UGUCCIONE: già, ma vorrei ricordarti che tu come minimo vivrai fino a 250 anni, vista la longevità familiare
ADA: 🙂
ELEXVINCERE: 🙂
BALENE: la nonna di kappa avrà un bel da fare a salutare tutti nonni
MARGOT: 🙂
INQUILINE: esattamente questo
MAMYTTI: anche a me succede. ma passa presto, vedrai. e poi oggi è già finito
MARTINIQUE e SAIL: 🙂
ELEU: sono rimasta folgorata da mila
GIFFA: cerca un’altra nonna, o magari dei bambini da accudire.
GIOGIO: quelle sono le cerimonie più belle. che ti riempiono il cuore
CHONCHON: grazie. ti riconosco anche senza password!
EXMAPIS: vai vai, poi mi dirai
ZAUBEREI: 🙂
FIORDY: non ho mai conosciuto moldavi prima di ieri. ma tu quanto sei stata via???
VEEJAY: i nostri riti sono quasi inesistenti
ALESSANDRA: 🙂
COLPODICODA: già. volgio una mila anche io
ANONIMO: grazie. che belle cose dici. ma chi sei? non sono riuscita a entrare nel tuo blog
AMISSI: già
MECCIA: mi sembra un bellissimo programma
ELESUPERKIKKA: prima o poi ci si riesce per forza
Già, è finito ed è andato tutto bene, tranne la piega a carciofo che mi ha fatto la parrucchiera…
;-P
sai, dovremmo rispolverarli, o perlomeno inventarne di nuovi. la vita diventerebbe piu’ leggera e piu’ dolce… io ho un piccolo rituale di ringraziamento per ogni volta che qualcosa di buono mi accade, e mi fa bene. mi sento piu’ in pace e piu’ serena
Saggezza dell’Est, popoli ancora “veri” e non rovinati da mode e consumismo, che danno ancora importanza ai sentimenti ed alle tradizioni……
Jacopo
Anche gli addii possono essere belli…
non conosco riti, ma credo che me ne inventerò uno seguendo il sentiero del “sentire”
graspi
Mila necesito lavore!!!! Tel:393288694610
MILA Miglio di aiuto per trovare nuovo lavoro!!!+393288694610
ho letto i post degli addii
li ho letti con le lacrime che quasi scivolavano dal viso
sono stordito
mi hai portato a ricordare la perdita di una persona cara avvenuta il primo di agosto di quest’anno
anche se con il magone sono contento di questo pensiero
saro’ un tuo lettore
io i nonni non li ho mai conosciuti, sono morti tutti prima che nascessi, ma ne ho sempre sentito la mancanza. vorrei tanto abbracciare forte la signora moldava, che rispetta con tanto zelo quei riti tradizionali che una volta erano anche i nostri…
Coprire gli specchi significa non permettere all’anima del defunto di perdersi e l’aiuta invece a salire verso l’alto, motivo per cui si aprono anche le finestre. Al defunto vengono tolti anelli e collane, oggetti che “stringono”, “legano” ancora alla terra… questi riti sono ancora praticati giù in Puglia da noi… e hanno un forte significato… simboleggiano sacro e profano che si uniscono nell’incredibile viaggio della vita…