quando elastigirl, nel lontano 1994, andò a bari a conoscere la famiglia di mister incredible era terrorizzata.
"vedrai, ti piaceranno", le aveva detto il suo allora neo-fidanzato.
"il problema non è che loro piacciano a me", aveva risposto lei, in preda all’ansia da prestazione che non l’avrebbe mai abbandonata, nemmeno 14 anni dopo.
"il problema è se io piacerò a loro", aveva aggiunto.
incontrò super W, con i suoi ricci naturali, il fisico da pin-up, tre figli e la pancia rientrante. e capì che la futura suocera era fatta della pasta dei supereroi.
incontrò mister brown, che amava il diritto del lavoro e le magliette best company a cui tagliava inspiegabilmente maniche e colletto con le forbici da cucina.
incontrò la zia matta, allora sedicenne, severa e diffidente. aveva lunghi capelli biondi. più che un’adolescente, una piccola roccia.
incontrò lo zio con l’orecchino al naso, anche lui sedicenne.
"piacere! sono contento di conoscerti. se mio fratello ti ama anche io ti amo", le disse abbracciandola con un trasporto e un calore che lei, venuta dalle inospitali brume meneghine, trovò bizzarri.
"aiuto!", piagnucolò lei, una volta rimasta sola con mister incredible.
"siete troppo… siete troppi. e poi siete una famiglia. e io non ci sono abituata", proseguì.
"cosa posso fare per farti sentire a casa? per farti sentire benvoluta? per farti sentire a tuo agio?", chiese lui.
"farmi trovare i palicao per colazione", rispose lei.
i palicao erano dei minuscoli, deliziosi biscotti al cioccolato che si scioglievano nel latte. rappresentavano le coccole, il tepore dolce di casa, il lussuoso privilegio di una figlia unica e viziata.
mister incredible arrivò con un enorme pacco giallo pieno di palicao.
"ecco i palicao. sono tuoi, per sentirti a casa, per sentirti amata, per sentirti tra amici", disse mister incredible.
l’enorme pacco giallo e il suo prezioso contenuto furono lasciati sul tavolo da un’incauta elastigirl, poco avvezza alle insidie delle famiglie numerose.
la mattina dopo elastigirl trovò un sacchetto triste, brutalmente aperto, tristemente vuoto. trovò anche lo zio con l’orecchino al naso, satollo di palicao.
"ma come? hai mangiato tutti i deliziosi biscottini al cioccolato? tutti i miei palicao?", chiese elastigirl con voce rotta.
"no, non tutti", rispose lui, tracannando mezzo litro di latte.
effettivamente nel sacchetto era rimasto un palicao, uno solo.
"hai visto elasti? ho pensato a te. ormai ti voglio bene come a una sorella", disse lui asciugandosi la bocca con il dorso della mano.
elastigirl capì allora che aveva attraversato un guado e che da quel momento niente sarebbe stato come prima.
Mai dire mai …
Mi piacciono le storie a lieto fine per i Palicao 🙂
Amaracchia
:)))
La volta dopo te li sei portata anche ar bagno me sa:)
uhm… figlia unica? non mi torna qualcosa.
ma dove li trovo questi biscottini?
ANONIMO: 🙂
AMARACCHIA: peccato che non li facciano più
ZAUBEREI: già…
FREESIA: sapevo che qualcuno se ne sarebbe accorto. dunque. mio fratello in realtà è figlio di mio papà ma non di mia mamma. pertanto io, che sono cresciuta con mia mamma, sono vissuta a tutti gli effetti come figlia unica. ecco spiegato l’arcano.
aspe’, aspe’??? Qui, a ogni velo che cade, il mistero si fa più fitto! Comunque, grazie a una situazione analoga, ho vissuto da figlio unico sette anni (poi mi sono arrivati tre fratelli da una parte e due sorelle dall’altra, vabbè…)
Adorabile :)))
MIss KInney (che è figlia unica e sa quanto possa terrorizzare una famiglia formato magnum in salsa pugliese..)
Uuuuuh i Palicaoooo!!! Ma sbaglio o non li producono più? 😦
Adoravo quando s’incollavano al palato (perchè da buona disprezzatrice di latte, io li mangiavo “a secco”)
questi Palicao proprio mi sfuggono ma la storia è dolcissima.
Io adoro le famiglie extralarge un pò invadenti…ma solo perchè la mia è così. Mio marito, infatti, figlio unico e cresciuto nel binomio mamma-papà, stenta ancora a digerire la nuova situazione 😉
Eh, si, è proprio da fratelli lasciare un unico PALICAO..è stato carino:D
… adesso urge la versione dello zioscemo… ma quanto bene scrivi? baci
Bei ricordi…
mmm gnamm i palicao, ci si poteva fare anche la cioccolata calda!
I riti d’ingresso nella famigia “adottiva”, sono bizzarri, questo poi…particolarmete dolce:-)
pardon, ho la tastiera con l’amnesia, scorda le lettere per strada
è quel “come a una sorella” che fa pensare… secondo me la zia matta in quella circostanza sarebbe stata illuminante…
Hai capito che furbacchione lo Zio Scemo… Sai che non ho mai assaggiato i Palicao! Li voglio provare!
P.S. Sulla faccenda con l’omonimo di Hobbit Piccolo ti ho scritto uno dei miei soliti commenti-fiume al post sul fuso di Bologna!
Un bacio grande e grazie per aver chiesto!
Mi ricordi mio marito, figlio unico, vertice di una piramide di figli unici, che fu traumatizzato da un’esperienza analoga a casa nostra. Sì, dopo non si è più gli stessi.
ciao
le ultime due righe inquietano.
se riconosco la sensazione, è un misto di gratitudine e soffocante ansia di tornare…liberi. come prima.
ma magari mi sbaglio e vale solo la prima. anzi certamente mi sbaglio.
(sto solo proiettando, cioè: non sono figlia unica, ma ho una famiglia lieve, che al confronto il “clan” cui mio marito appartiene è un macigno, affidabile e caloroso ma pesantissimo…)
🙂
a new-Newstead Abbey, chi tocca i noti panini-con-gocce-di-vero-cioccolato di lordbyron, è passibile di taglio della mano destra.
bisogna imparare a difendersi, quando si hanno fratelli famelici e non simpatici come lo zioscemo >:-( (ma se un giorno lo incontrassi a bari, come farei a riconoscerlo?)
che bella storia…vediamo come commenta lo zio scemo…
che bella storia… anch’io sono come te elasti!
siete troppo dolci!
mi sono commossa un po’ all’idea di mr i. con il grosso pacco di palicao, un abbraccio, un ponte d’affetto lipidico fra milano e bari. capisco perchè non lo hai lasciato più.
La mia conoscenza con la famiglia del Santuomo è passata attraverso un dolce che avevo scelto con cura come dono e che si è trovato di fronte a una futura suocera che aveva fatto anni prima il voto di non mangiare dolci… e la nostra prima chiacchiera a due si è tutta incentrata sulle differenze tra me e la ex storica del Santuomo. Una donna uno spasso. Tuttora.
Ah, la Puglia e i parenti. D. ha solo 24 cugini di primo grado, solo quelli di primo grado. E poi mi chiedono come mai sono terrorizzata. Io, che da brava Bolognese ne ho solo tre di cugini…
anche il mio futuro marito taglia le maniche delle t shirt (ma non il collo) e delle felpe con le forbici. Il massimo è stato quando me lo ha fatto su una felpa appena comprata.
Che ci sia sotto uno strano rito di cui siamo ignare?:)
mi si aprono nuovi orizzonti! mai coperti questi palicao :O
in quanto alle famiglie…proprie o acquisite….mi spiace io sono allergica, sto alla larga….ma mi dedico come posso alla mia perchè so quanto è importante ‘appartenere’
lasave
ah, le famiglie numerose! capisco cosa vuol dire, noi siamo 6 ed è bellisssimo!
Bellissimo post, simpaticissimo lo zio con l’orecchino al naso …e dolcissimo Mr. Incredible!
PS: “Il lussuoso privilegio di una figlia unica e viziata” …hey, ma tu non sei figlia unica …? 😉
ahah!!che gentilezza!che generosità!
come sono questi biscotti?non ne ho mai sentito parlare…
“mio fratello in realtà è figlio di mio papà ma non di mia mamma” ora capisco… dopo che avevi parlato di lui incuriosita sono andata a vedere il suo blog, ed è diventata una cosa abituale, ma spesso quando parlava di papà ci riconoscevo quello da te raccontato, ma la mamma non mi tornava… ora dopo la tua spiegazione tutto è più chiaro… 🙂
Carinissimo MrI che ti porta i palicao per farti sentire a casa.
Davvero tipico il comportamento dello zio con l’orecchino al naso! 😀 Gli adolescenti sono peggio di Attila: dove passano loro non cresce più l’erba e neanche i palicao!
eccomi.
figlia unica che ha sposato un figlio unico.
tristezzaaaaaaaaaa per favore vai viaaaaaaaaa
anch’io, figlia unica, faccio fatica nella famiglia del nonconvivente, già più numerosa. Mi prende proprio male, perchè mi sento invadere i miei spazi..come sei riuscita a sopravvivere?? dammi una dritta, và..ch mi serve!!
mi ricordo…..al tuo ritorno eri soffocata dall’indignazione.
Che carino che è stato mr. incredibile… un pò meno il cognatino!!!
a giudicare dal successo deduco che sono proprio buoni questi palicao …. ma li fanno ancora ? devo provarli !!!!!
bel gesto comunque quello di M.I.
ADESSO BASTA!
E’ vero: quella mattina di 14 anni fa io mi succhiai i palicao, ma non tutti per Giove, non tutti. Fui ancora più sottile e incauto: ricordo nitidamente che ne lasciai una quantità sufficiente a farti incazzare ma allo stesso tempo anche per farti fare una colazione quasi decente. Sono una fogna ma una fogna con una coscienza.
nemmeno io ho mai assaggiato i Palicao!
cmq, mi immagino la scena………. 😀
io su qualche tuo post metterei una colonna sonora sotto…..
in questo una di morricone…..
non so….x un pugno di dollari…o di palicao …;)
Non conosco i Palicao ma il gesto di Mr I è davvero troppo romantico, già quello doveva saziarti… avrà pensato questo lo zio scemo? no, non credo ma ti ha subito trattata come una sorella su questo non c’è dubbio:-D
La mia è una famiglia numerosa e a me piace tanto,anche a mio marito piacciono le nostre mega riunioni, lui ha solo un fratello con cui io mi trovo benissimo.
Io questi biscotti non li ho mai assaggiati ne’ tantomeno li ricordo!!!Ma dopo questo post mi e’ venuta una gran voglia di biscotti al cioccolato…Di palicao insomma.
Zio scemo mi vuoi sposare?
Elasti tuo fratello ha un blog aperto a tutti? LINK LINK LINK:)
Buona giornata carissimaaaaaa.
Uguccione di Bard
I palicao oltre ad essere dei biscotti straordinari, sono anche delle cartine di tornasole per lo studio dei caratteri.
Ma veniamo ai fatti; è successo che il povero zio scemo trovando al mattino un enorme pacco di palicao ha cominciato a mangiarseli con entusiasmo non immaginando che erano una pegno d’amore che il suo fratello primogenito aveva comprato pe la sua bella. E bisogna dire che se li è pappati con vera gioia, ma ha avito un pensierino tenero, ne ha conservato uno per te.
Uguccione
@lapals lo trovi tra i commenti di questo post
http://www.nonsolomamma.com/post/16509029#comment
@lapals: fossi arrivata prima…
Grazie Zioscemo:)
Uffa arrivo sempre tardi!!!
Sii felice;)
elasti.. non è mai troppo tardi.. è passata qualche primavera.. ma.. finalmente glielo dici “Giù le mani dai palicao”!! buona giornata, N.
alla faccia dello zioScemo, sarà anche stato Zioscemo, ma i biscotti se li è sgarganozzati tutti, senza battere ciglio
@lapals: felice? lo sono davvero tanto.
zioscemo mi dispiace ma confermo: di palicao ce n’era uno solo, e l’unica cosa sottile che hai fatto è stata rimettere a posto il pacco apparentemente intonso. tattica comprovata più volte con la sottoscritta (ti ricordo che a roma dovetti nascondere i biscotti per poter fare colazione)
Pensa se ti faceva trovare un bel piatto di cozze crude…
😀
Baol
ps
Per fortuna i miei amati pan di stelle li fanno ancora…