Nonsolomamma

mala tempora currunt

il rosso vive nel florido nord est e lavora nella laboriosa città di X.
nella pausa pranzo mangia un panino sotto l’ufficio e dopo il panino fuma una sigaretta, guardando le vetrine o il cielo, se è azzurro.

“documenti, prego”, hanno detto un giorno due carabinieri al rosso che stava guardando le scarpe in un negozio.
lui ha mostrato la carta di identità e ha chiesto perché.
“le facciamo noi le domande! – hanno tuonato – cosa ci fai qui?”
“lavoro al terzo piano. la vede quella finestra? sto fumando una sigaretta”
“e perché guardi insistentemente questa vetrina?”
“perché il cielo è grigio e io penso alla mia fidanzata che vuole vivere lontano, forse in india, forse in africa, non lo sa nemmeno lei. e poi mi piacciono le scarpe. ma perché me lo chiedete?”
“piantala di fare domande! e comunque un signore che abita al quarto piano ci ha telefonato, dicendo che c’era un ragazzo sospetto che guardava da troppo tempo il negozio di scarpe. tu cosa rispondi?”
“non rispondo ma mi intristisco”
“questa volta ti è andata bene”, hanno detto i carabinieri andandosene.

sempre nella città di X, un altro giorno, il rosso è uscito dall’ufficio, verso le sei di sera, con la sua sciarpa gialla e verde.
“cosa ci fai qui?”, hanno chiesto in sei.
“torno a casa”
“tu di qui non puoi passare”
“perché no?”
“vattene o ti massacriamo di botte”
il rosso se ne è andato e ha fermato un vigile.
“perché nella città di X non si può camminare in pace? perché mi hanno fermato in sei minacciandomi di massacrarmi di botte?”, ha chiesto.
“forse perché hai una sciarpa colorata, magari con i colori di una squadra di calcio”, ha risposto il vigile.
“e perché nella città di X non si può camminare con una sciarpa colorata che magari ha i colori di una squadra di calcio?”
il vigile ha detto che non lo sapeva, il rosso non ha detto niente ma si è intristito un po’ di più.

il rosso è stato trascinato dal profondo nordest al profondo salento dalla zia matta che è la sua fidanzata.
a tavola, mentre il rosso raccontava queste storie tristi, lo hobbit piccolo lo guardava rapito. alla fine lo ha indicato con il suo micro-indice paffuto e ha esclamato incredulo e divertito “lui patso!” (=questo individuo con i capelli rossi è pazzo). effettivamente raccontava follie.

34 pensieri riguardo “mala tempora currunt

  1. …perché il profondo Nord-est é un posto, fondamentalmente, tanto triste. E visto dal Salento, lo diventa anche un pelino più del solito.
    Miss Kinney (che dopodomani riparte alla volta del ricco nord-est, a malincuore)

  2. solidarietà con il rosso da muffina che dal cuore della toscana è migrata al nord-nord e convive con mutismi, grugniti e affissioni becerorazziste. Ci sono anche le cose buone, eh, però…

  3. Adesso, dopo 60 anni, abbiamo anche i militari armati in centro città, e non solo al Nord Est… Ed anche un nanetto con la dentiera a 98 denti che raccoglie munnezza……
    Almeno “il Rosso” ha la Zia Pazza che lo salva, ma noi ?
    Mi sto intristendo anche io Nano… 😦

    JACOPO

  4. Condivido l’enorme tristezza!
    Qui si torna indietro ai tempi di Verga …sempre che si sia mai andati avanti.

    PS: Immagino non sia possibile sapere quale sia la città di X…

  5. Leggo spesso il blog e vivo nel nord-est… ma non mi pare così triste! Ne ogni giorno sento certi racconti. Bho…

    Cocktails

  6. magari è una di quelle fortunatissime città dove hanno spedito anche l’esercito, a dare una mano alle forze dell’ordine. così i tipi sospetti con le sciarpe colorate che guardano misteriosamente i negozi di scarpe avranno il fatto loro! tiè. sicurezza ci vuole, sicurezza. e il vademecum dei colori delle squadre di calcio, che io non vado oltre il bianconero e il nerazzurro, il rossonero l’ho appena imaprato, già al granata entro in crisi persa. dovrò prima contattare la farnesina, quando vado in treno vestita a colori?

  7. ARTU’

    Se nanetto ha torto, dico torto, i recconti fatti dal rosso certificano che dopo la vittoria delle destre nelle ultime elezioni politiche, la democrazia in Italia sta mutando, cioè si rafforza !!!!!!!

    Deu nos guard

    artù

  8. Anch’io, di origini tedesche, sto nel nord est e ….. ho sposato uno zio matto di origini pugliesi che però non mi porterà mai nel Salento, terra dove IO vivrei molto volentieri per il clima, il mare, il sole, i colori, gli odori, i sapori e la gente ma semmai mi porterà al Polo Nord terra di ghiacci, freddo e lunghe notti perché LUI adora questi luoghi e perché difficilmente, lì eleggerebbero un nano pagliaccio che raccoglie le cartacce per strada.

  9. ARTU’

    Per un errore, il primo capitolo del testo Viaggiare cin Nonna J, è andato a finire in coda all’intervento di ieri 10 agosto.
    Sono proprio distratto, diciamo.

    artù

  10. Io vivo nel Nord-Est e certe cose non ho mai sentito che accadano… bho… forse ha ragione il nano piccolo…

  11. Sono andato a verificare alcuni scritti di famiglia (perchè mi pareva una storia già “sentita”): anche mio nonno è stato fermato perchè si aggirava “con fare circospetto” davanti la libreria Feltri…li, a Largo Santi Apostoli, davanti un… balcone. Ma era il 1942…… 😦

    Prevedo, comunque, un futuro gramo per il (tuo) nano piccolo, così amante delle scarpe….

    JACOPO

  12. davvero tempi grami.
    E il peggio è che la più parte di noi non riesce a vederne le più grame conseguenze.
    Purtroppo non c’è nulla da ridere e che questi fatti ci porteranno gramaglie.
    sigh

    itinera

  13. oh Leader leader…tu si che con 2 parole dici tutto.

    ma basta lamentarvi su italiani, guardate che pure quassu’ nella citta’ dove a sprazzi sta mr incredible sta diventando un macello.
    un massacro troppa gente, servizi che vanno in tilt e se muori per strada la gente ti scavalca…quindi

    i discepoli che odiano londra ultimamente

  14. ARTU’

    In viaggio con nonna J.

    II° parte

    Il Mozambico è stato quest’anno il Paese prescelto per il nostro grande viaggio.
    E’ stata una scelta unanime, e ora siamo felici di averla fatta.
    La preparazione del viaggio ha seguito il metodo di nonna J. già descritto.
    – mi apra quel sacco, e alla svelta; così un funzionario delle dogane portoghesi vestito da donna, apostrofò il povero Artù, che ligio aprì lo zaino e con una certa flemma iniziò ad estrarre il contenuto, macchina fotografica,borsa della pulizia e solo un ringhio della doganiera lo raggelò, mentre la tipa con mani guantate estraeva un bottiglino di shampoo fuori misura, e agitò sotto il naso di Artù il corpo del reato, e subito dopo andò via festante.

    L’arrivo a Maputo avvenne dopo circa una decina di ore, e la capitale ci accolse con una simpatica pioggia battente senza conseguenze.
    Andammo subito in albergo e il mattino seguente a un’ora antelucana eravamo all’aeroporto e partimmo per il nord; un viaggio di quasi 2000 Km., in compagnia della moglie del Presidente della Repubblica del Mozambico; una signora non più giovane ma vispa e disinvolta.
    Non realizzammo la cosa, ma lo capimmo alla prima fermata, dove erano stati predisposte misure di sicurezza adeguate, e dove saltavano agli occhi le Autorità civili e militari oltre ad un gruppetto di ragazze che ballarono in onore dell’ospite illustre.
    La stessa cosa avvenne alle altre fermateed anche all’aeroporto di arrivo.
    Qualcuno ci spiegò che dato che nel Paese ci saranno tra qualche mese le elezioni politiche, il Presidente stava facendo un giro elettorale e la moglie lo stava raggiungendo.
    I balletti e i discorsini ad ogni fermata prolungarono il viaggio, già perchè mentre gli illustri erano arrivati,noi siamo saliti su un fuoristrada per un viaggio di 5 ore su strade se non altro dubbie, per arrivare alprimo lodge, dove ci saremmo fermati per 7 notti.
    Arrivammo a buio, e ci caricarono su una barca e ci portarono a destinazione; eravamo sul lago Niassa, il lago di Livingstone (si, proprio quello di “Mr Livingstone I presume”), dove ci accolsero calorosamente dandoci qualcosa da mangiare e mettendoci a letto.
    Ci addormentammo come sassi, eravamo stanchi davvero, e nonna J perde i suoi tradizionali colori e riesce ad ingrandire gli occhi.
    L’indomani mattina ci apparve la natura circostante e artù disse una frase storica ” questo non sarà il paradiso, ma è qualcosa di più “. A costo di apparire blasfemo non cambio idea.

    A domani

    artù

  15. @utente 21: anche io vivo nel nord est e di questi episodi ne ho visti tanti. basta togliersi le bistecche dagli occhi e leggere i giornali.

    leilaveneta

  16. forse il mio nordest è fortunato, perché fatto di paesini così piccoli che non riescono neanche suonando le campane a radunare sei giovani che abbiano voglia di fare a botte. Però magari sono solo fortunata. E dopo il post molto più triste.

  17. Mah, io nel nordest mi ci trovo spesso, in specie nel veneto. Il discorso del rosso non mi pare strano affatto, e concordo con chi dice che basta dare un occhiatina ai giornali per farsi un’idea.

  18. Invece nel Salento capirai che pacchia,che gioia lavorare,con la mafia ogni 5 metri ed ogni 5 minuti, il lassismo,i furbi,i piagnoni…
    W il nordest,anche se abito piu’ in la’.

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