Nonsolomamma

prima domanda

al colloquio con le nuove maestre dell’asilo nido dello hobbit piccolo – il colloquio per parlare di lui, dei talenti, degli amori, del carattere, delle abitudini, delle tristezze, dei capricci e delle follie – la prima domanda dell’educatrice è stata:
"suo figlio ha il controllo degli sfinteri?"

la domanda è legittima e assolutamente pertinente, nella sostanza. il problema è che nell’elasti-immaginario le maestre dell’asilo parlano una lingua melodiosa e senza spigoli, vestono di rosa, profumano di muschio e borotalco, hanno visi tondi e luminosi, e, quando non cantano, parlano in rima con voci d’angelo.

57 pensieri riguardo “prima domanda

  1. Forse voleva usare “termini scientifici” per darsi un tono :-D.
    In bocca al lupo al piccolo hobbit, non oso immaginare come sarà quando toccherà alla mia Ale, con il caratterino che si ritrova la pupetta ci vorrà una “maestrina” con gli “attributi quadrati”.

  2. La migliore risposta sarebbe stata se lo hobbit piccolo avesse intonato l’Ouverture del Guglielmo Tell con un unico, glorioso peto (quando ci vogliono le buone maniere, ci vogliono)

  3. cara elasti,
    per inciso che mi fai ridere l’animo diversi mesi a questa parte io nel mio piccolo disegnato, ti ho dato un premio chiamato da nnsochi “terapia d’arte”…piu di te con la tua vita che racconti nn ce n’è..:D

    Passa quando vuoi…
    Un abbraccio in rima con voce d’angelo
    F.

  4. bongiù elasti!
    spendo una lancia per le maestre, che di sicuro hanno voluto fare le maestre con l’intento di vestirsi di rosa, essere melodiose e angeliche, voci d’angelo, usignuoli e via de seguito.
    Poi si sono scontrate con il controllo degli sfinteri dei pargoli.
    Diversi pargoli.
    Eh…

  5. Nel mio passato c’è un’esperienza come maestra d’asilo…
    Di tutto quello che mi accadde nell’incontro con i bambini, esistono racconti che, talbolta, hanno sostituito le favole per i miei figli…
    Certo, io vivevo in un paesino da 700 abitanti e i bimbi provenivano da 3 paesi della stessa dimensione.
    Perciò, pochi vezzi e parole esplicite…
    Un giorno un bimbetto mi chiese:
    “Dammi goccio acqua…”
    “Per…?” suggerii io per ricordargli le buone maniere..
    “Per bere”, completò lui giustamente…
    Kaishe

  6. ARTU’

    Beh……….. ora che tutte le domande di carattere scientifico sono terminate, le dolci insegnanti del nido si manifesteranno con tutto il savoir faire e il garbo per cui vanno famose.

    Stanotte ho pensato molto a questo episodio mentre intorno al castello infuriavano gli elementi con tuoni, fulmini e saette e mentre i salvavita saltavano come cavallette, mettendo a rischio quanto surgelato in attesa degli hobbits di elastigirl, dei miei figli e nipote. Ma mentre tutto ciò accadeva, ridevo al pensiero della tua esperienza col nido, e mi domandavo se anche alle cucule vengono fatte le stesse domande quando infilano di soppiatto le loro uova nei nidi di altri pennuti.

    artù

  7. Mi sarebbe piaciuto poter vedere l’espressione da “STRAGULP!” che ti deve essere passata per un secondo sul viso, prima di riprenderti e di rispondere impassibile e pronta, da vera mamma moderna e in carriera!

    Un abbraccio dai monti di Bologna … vieni, vero, a presentare il libro?! =P
    Laura

  8. elasti ma vieni a presentare il tuo libro a bologna??io sono di lì, se so quando vieni vorrei tanto venirti a sentire…sono così curiosa! (anche di vedere l’abitino nero e rigoroso). è da tanto che ti leggo.ancora non ho hobbit in giro per casa, ho 19 anni ma sono già alla ricerca di un piccolo mostro 😉
    fammi sapere! e in bocca al lupO!
    neneluna

  9. ….come prendere una porta in faccia…la domanda è certamente normale…ma il gergo ospedaliero e il fatto che sia stata la prima cosa che ti hanno chiesto ha lasciato di sasso anche me…

  10. nella scuola materna (opppsss dell’infanzia!) a noi hanno consegnato un questionario con un’esagerazione di domande e tra le tante c’era anche quella, però tra parentesi c’era anche la traduzione! penso che le tue maestrine non esistano più… l’11 avrò il colloquio con quelle dello gnomo ti farò sapere…

  11. Per fortuna quelle del mio nano sono molto simili all’immaginario che avevo della dada! Sono molto contenta di loro e in genere del Nido (comunale) che frequenta… e leggendo i commenti sul post di qualche giorno fa sui problemi che hanno affrontato alcune famiglie mi sento molto fortunata! forse è uno dei tanti vantaggi di abitare un un piccolo paesino della provincia di Bologna. A proposito mi associo alle altre bolognesi nella richiesta di una visita promozionale sotto le due torri!!!

    CICCIA

  12. Buongiorno Elasti!
    Alla riunione prima dell’inizio della materna (10 anni fa) spiegammo alle maestre che nostro figlio portava ancora il pannolone per via di un blocco psicologico. La risposta fu:”ma non c’é problema, ci mancherebbe, non é né il primo nè l’ultimo, lo cambieremo noi senza alzun dubbio”…. Dopo poco tempo cominciai a trovarlo, ogni sera, bagnato fradicio, per loro il bambino beveva molto e bagnava di conseguenza, l’avevano /sempre) appena cambiato. Una mattina feci un bel segno col pennarello sul pannolone. Alla sera il pannolone col segno era ancora addosso al mio piccolo.
    Un abbraccio
    Laura(Ivrea)
    P.S.: non vedo l’ora che esca il tuo libro. Verrai a presentarlo dalle nostre parti?

  13. ma lo hai iscritto al nido del personale medico del niguarda?eppure tra mia moglie e te, ci sara’ pure una via di mezzo….e che quest’ultima fosse nonna j?

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