Nonsolomamma

quèla

"come si chiama il tuo papà?", chiede la dottoressa tic tic, pediatra dei nani, in occasione del tagliando semestrale dello hobbit piccolo.
"edibel" (= mister incredible), risponde lui baldanzoso, lanciando occhiate languide al gongolante padre che ricambia.
"e la tua mamma?", chiede la tic tic, legittimamente convinta di fare una domanda banale.
lo hobbit piccolo si ricompone, l’occhio languido si trasforma in punto interrogativo, e assume un’espressione tremendamente corrucciata.
"dai, è facile. qual è il nome della tua mamma?", lo incoraggia l’incauta dottoressa.
mister incredible, ridacchia sotto i baffi, lo hobbit grande suggerisce invano, da dietro le spalle della tic tic, elastigirl guarda il soffitto.
"io zone: manzo ette nani gnam gnam gnam, bevo ette nani glu glu glu" (= adesso tiro fuori l’asso dalla manica e vi canto una bella canzone così magari voi vi dimenticate di quella stupida domanda e io esco da questa imbarazzante impasse con onore: mangiano i sette nani, gnam gnam gnam, bevono i sette nani, glu glu glu), canta l’ingrato hobbit accennando un passo di danza.
"molto bravo. ma la tua mamma come si chiama?", insiste l’implacabile tic tic.
lui si interrompe, alza un sopracciglio e punta il dito verso elastigirl: "quèla", dichiara, prima di proseguire la sua performance.

lo allatti un anno intero, gli pulisci quintali di cacca, gli fai i grattini, il massaggio rilassante e le pernacchie sulla pancia a comando, come fossi la sua geisha, gli prepari la torta di carote biologiche perché sai che ne va pazzo, gli leggi la pimpa e gli canti a ripetizione volevo un gatto nero-nero-nero anche se la odi, gli cuci i cappiolini agli asciugamani pur non essendone capace perché la maestra del nido ti ha detto che un bambino senza cappiolini è un bambino infelice, gli fai fare gol in corridoio e giochi con lui a barbapapà, facendo le vocine di nove diversi mostri gommosi, gli sorridi, lo rassicuri, lo incoraggi e passi ore seduta sulle piastrelle gelide del bagno di fronte a lui, seduto sul trono con le gambe penzoloni, recitando la formula magica per fare la pipì.
e dopo due anni e sette mesi di tutto questo e anche di più, lui ti presenta alla sua pediatra come "quèla".
non c’è che dire, poche cose nella vita danno soddisfazione come la maternità.

66 pensieri riguardo “quèla

  1. Ma no, ma sei tu che non cogli l’onore enorme che lo hobbit piccolo ti ha fatto!!

    Tu sei il corrispettivo femminile di “quèesto è quèlo…”: insomma, sei una sorta di idolo, di monolito kubrickiano… l’origine e la fine, l’alfa e l’omega… un complimentone, insomma!!!

  2. ….maschi!!!
    (ahahahahahahaha)
    Non ti starà venendo il dubbio che gli hobbit crescano con l’immagine, distorta, di un mondo decentrato con uomini sovrani e donne suddite?

    !!!CAUTION!!!

    p.s.Elasti, credo ci sia stato un errore di battitura proprio quì “…mister incredible, ridacchia sotto i baffi, lo hobbit piccolo( forse era quello grande?) suggerisce invano, da dietro le spalle della tic tic, elastigirl guarda il soffitto.”

    Un saluto radioso in questa buia giornata (almeno a Bari)

    Apple

  3. SUZANNE: già, me lo hanno detto. sigh

    EMILYSTAR: decisamente non sono pronta

    PAOLASAL: tu dici? sei sicura sicura? va beh. in ogni caso grazie!

    APPLE: grazie per la segnalazione! ho corretto

  4. elastiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii vuoi farmi morire????? a parte la tragicità della cosa, il tuo modo di raccontarla è come sempre meraviglioso, e non può non scapparci un sorriso! grazie grazie e… non preoccuparti, l’hobbit piccolo ha avuto solo un attimo di defayance (se si scrive così…)!
    gaijina

  5. Secondo me è un complimento il fatto che non le abbia voluto dire il tuo nome… significa che ti considera un tutto indissolubile con lui… che bisogno c’è di distinguerti con un nome? tu sei la MAMMA e basta… 😉

  6. Lo ripeto: io adoro l’idioma dell’hobbit piccolo e le tue traduzioni. L’hobbit piccolo dovrebbe scrivere una serie di racconti brevi che tu, in qualità di “quèla”,tradurresti magistralmente.

    (“L’hobbit racconta”- memorie di un piccolo hobbit
    Introduzione e traduzione a cura di Quèla”) :-))

  7. Il mio piccolo mostro, nano circa quanto il tuo, sul water. Io per terra, spesso come te, lo aspetto nel compimento delle sue funzioni corporali. Mi dice:” io sono un leone e papà è una giraffa. Anche Adele (sua sorella grande) è una giraffa.” Cacolando che lui ha un discreto caratterino e papà e sorella hanno quattro belle gambe lunghe, direi che ci ha preso alquanto. Spaventata e speranzosa allo stesso tempo gli chiedo: ” e la mamma che cos’é piccolo mio?”. “La mamma….non so”, risponde lui. Poi dopo poco si illumina e dice: “so cos’è la mamma, la mamma è un popotono (ippopotamo)!” e ride felice il leoncino. Ognuno ha il suo, in casa.

    Giada

  8. Scusa, ma secondo me hai equivocato.
    Il nano piccolo ti ha innalzato a divinità, la rappresentazione femminile del dio Quélo, unica via di uscita alla crisi che attanaglia il mondo, unica risposta alle domande che assillano uomini e donne (non quelli di Maria, ovvio): c’ è grossa crisi, grosso egoismo, grossa violenza, qua non sappiamo più quando…… stiamo andando su questa téra, qua non sappiamo più quando…….. stiamo facendo su questa téra.

    E poi un’ultima cosa: i Barbapapà non sono, ripeto non sono, mostri gommosi. 😉

  9. la mia nana piccola (ormai non più tanto piccola) mi ha detto: tutti hanno lati positivi e negativi, te per esempio sei buona, ma sei cicciona….(e sono una 42-44!!!)
    che rispondere ….

  10. Mi fai “sbudellare” dal ridere.
    La mia grande (che fra un mese fa sei anni ed ha un’intelligenza nella media) tempo fa mi ha chiesto chi era mia madre. E io le ho risposto: sai quella signora con gli occhiali che si prende cura di te dalla nascita, quando mamma lavora, e che ora ci sta aspettando a casa nostra, dove si trasferisce ogni tanto per non dover fare 100 km al giorno, che tu adori, sbaciucchi e chiami nonnina? Ecco, ti presento mia madre!
    E lei: Ah.
    In compenso il piccolo ha in bocca solo mamma “caro” e io vorrei tanto – soprattutto la notte – che chiamasse il padre!
    Buona giornata
    Carol

  11. AH AH AH AH…. ma è un drittone!!! Cantare per sviare l’attenzione!!! Devi essere orgogliosa, saprà cavarsela sempre!!! E per il “quéla”…be… non so cosa dirti…per lui sei solo mamma… e un po’ patza..

  12. Cara “nora patza”,
    ora sei “quela”.
    Mica male, no?

    Un salutone
    Angela
    ps. La tua scrittura si raffina giorno dopo giorno… continua così!

  13. L’euilibrio già c’è! Con lo hobbit grande che vorrebbe taaanto essere l’unico tuo maschio alfa!
    Dalle mie parti c’è un detto: “Il primo è della mamma, il secondo del babbo ed il terzo sceglie”.
    Fai tu.

  14. t’è andata bene. e d’altra parte la mamma si chiama mamma, non ha mica altri nomi, la mamma!
    comunque anche con 3 femmine non è che vada meglio.
    La notte è della mamma e i grattini puci puci tutti del papà

  15. troppo divertente!!!! sono anch’io del parere che sia un piccolo fan di Guzzanti….perchè identificarti con un banale nome…elasti mamma è molto di più, è un idolo, un’icona è…..è… QUELA!!!! quèla nora patza…..povere noi mamme!!!!!
    Claudia

  16. Il mio tredicenne, poco tempo fa, una sera a cena fissandomi: “ma’ (mamma completo ormai é un vago ricordo)stai invecchiando a vista d’occhio!”
    “Grazie” ironico…. e lui: “Prego”, con un bel sorrisone ebete….
    Da quella sera lui ed il padre mi chiamano “la vecchia”..
    P.S.: ho 43 anni
    Baci
    Laura

  17. se ti consola, mio figlio (3 anni) mi chiama:
    CARLETTO! bello soprattutto quando sei in mezzo a tanta gente!!!!
    (non so se hai presente Carletto il principe dei mostri…..)
    un bacio
    Michela

  18. Alle elementari mio fratello ha scritto nel tema di italiano: mio padre ha pochi amici, mia sorella ha un sorriso malefico, mia mamma ha un piede piccolo e il nostro albero di natale ha poche palle.

  19. suvvia era solo imbarazzato, mica poteva esporsi davanti alla tic tic al fratello e al babbo gridando gioioso che la sua mamma di chiama………………..AMMMMMORE!!!

    lo sai, lo sai

    lasave

  20. Ciao elasti,
    ti seguo, mi fai sorridere sempre, mi sono andata a ricercare vecchi post e ne ho trovato uno in cui parlavi di una conoscente con una bambina nata da poco e mi sono pienamente ritrovata in quella povera donna (davvero!). La mia bambina ha 2 mesi e mezzo, sono nel pieno di una crisi di nervi e tante e tante volte vorrei tornare indietro e rimandare di un bel po’ questa gravidanza. Che dire… spero che, come dici, dopo sia meglio. Non vedo l’ora di arrivarci viva, al dopo.
    Se ti va passa a trovarmi, ho un blog.
    Wonderland

  21. Beh, ritieniti fortunata….da quando il mio pargolo ha imparato il nome di papa’ (Roberto), verso l’anno e mezzo, ha deciso di chiamare me mamma Roberta….dandomi adito a domande sulla fedelta’ del marito…
    Ciao, Paola

  22. Sono piegata in due dal ridere!!!:D
    Pooveraa mammaaaa!!
    Comunque anche io concordo con qualcuno che quì ha scritto che è sintomo di grande intimità il fatto che non abbia detto il tuo nome..letta male vuol dire che ” ti da per scontata” ma non è così..

    Miriam

  23. ma tempo fa lo hobbit grande non ti aveva insignita di uno strano nome? aveva detto che papà era Marx, lui Bakunin e il fratellino qualcos’altro, mentre tu eri pinuccia, o qualcosa di simile?

    ah e ricordati che i genitori che si vedono meno (a me con mio padre capitava così) si tendono a mitizzare, mentre le mamme (quelle che puliscono i sederi, ti ricordano i compiti e ti fanno il minestrone) si danno per scontate.

    è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare! 🙂

  24. Oh Elasti!!!!!!!!
    devi essere contenta invece, perchè tu sei la SUA MAMMA, cioè che va al di la’ del fatto che hai un nome:)))
    perche’ per lui è strano che tu hai un nome:))) sei semplicemente la sua mamma!!!
    Sharon
    ps: sono all’ottavo mese è il primo figlio maschio, e leggere il tuo libro mi rilassa e da tanta serenita’!!!

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