i baresi sono un popolo versatile, aperto ed estremamente adattabile.
hanno un attaccamento viscerale alla cultura d’origine e un amore sconfinato per il loro dialetto che ritengono il più nobile tra gli idiomi. dotati di un animo curioso e inquieto, sono stati per tradizione commercianti e per necessità migranti.
una volta lasciata la terra d’origine, hanno una straordinaria capacità di mettere radici, di assorbire usi e costumi altrui preservando tuttavia la loro integrità etnica.
i baresi sono un po’ come zelig e mister incredible, rappresentativo esemplare del suo popolo, dopo dodici anni di duro lavoro a londra come economista marxista, parla inglese come un tassista dell’east end.
forte di questo pregevole bagaglio linguistico, circa un anno fa decise di abbandonare l’amato dialetto barese tra le mura domestiche e di cominciare a parlare in inglese con gli hobbit affinché imparassero senza sforzo la lingua della perfida albione.
mister incredible è uomo ostinato e pervicace e dopo dodici mesi di esperimento linguistico i risultati sono visibili a occhio nudo:
listening and comprehension:
lo hobbit piccolo, all’imperativo "put your shoes on!" (= mettiti le scarpe), si dirige con passo sicuro verso la scarpiera, afferra un paio di calzature a caso e le scaglia rabbiosamente contro l’interlocutore.
lo hobbit grande, alla richiesta "would you like an orange juice?" (= gradisci un succo d’arancia?), risponde, in impeccabile barese: "ce uè?"
conversation:
gli hobbit emettono alcuni suoni vagamente riconducibili alla lingua inglese soltanto se immersi nell’acqua della vasca da bagno e lasciati soli. segue l’elenco di suddetti suoni:
– "siddàu propli" (= sit down properly = siediti composto)
– "gunnài baid baid" (= good night, bye bye = buona notte, arrivederci)
– "seioraims" (=say your rhymes = recita le tue rime), a questa richiesta dello hobbit grande lo hobbit piccolo risponde, rigorosamente in questo ordine: "cacca-cacca, pipì-pipì, puzza-puzza, mela-mela, peha-peha"
– "sadàt" (= shut up = taci)
a lume di naso pare più sardo che inglese…
Sarei curioso di vedere che cosa risponde lo hobbit piccolo al suono di QUALUNQUE imperativo in inglese (anche uno non riguardante le scarpe)!
Fortunati i tuoi hobbit,assolutamente fantastica:)
A presto,
Miss
Consolati: IO lo parlo addirittura peggio!
ooohh vei naìs (= accidenti, davvero molto molto bello, ma col diminutivo. Direi, pressappoco, “carino”).
Siete troppo divertenti! :-DD
Sono tarantina, ma quel “ce vuè?” è meraviglioso!
esilarante 😉
meno male!!!
molte persone ci chiedono perche’ non abbiamo provato a parlare inglese con i nostri nanetti….
michela
tutto tempo perso, ma credo non sia facile convincere
Mr I che si sbaglia, quando lui è convinto di aver ragione… ;-))))
Anche per oggi mi hai fatto cominciare la giornata con un sorriso… pure una risata…
Denchiù!!!
Kaishe
Sono piegata in due, sono troppo simpatici!!!
francesca
All’asilo del mio grande ci sono diversi bambini bilingue, in particolare uno: ho notato più volte che questo bimbo di tre anni ascolta domande in italiano e risponde in polacco alla madre.
Noi avevamo il patentino per insegnare, sicuri del risultato, solo il dialetto di una periferia barese e di un paesello brianzolo e allora abbiamo preferito affidarci ad altro.
Spesso il mio grande di tre anni guarda filmati con canzoncine per bambini in inglese, risultato:
“ef iu eppi and iu nooo clep ior end, ef iu eppi and iu noo clep ior end!”
…dimenticavo
un abbraccio
Fantastico Elasti..!!! anche io sono originaria pugliaNA (come disse un mio caro amico che per questo è stato deriso fino allo sfinimento) e quando parli di bari e dei baresi hai tropppppo ragggggione!! Le rime dello hobbit piccolo sono veramente perle di rara saggezza.. tanti baziiiiiii Lu
non vorrei deludere mr Incredible…ma secondo me è molto meglio come insegnante di barese, visto che i bimbi lo parlano anche nella vasca da bagno!
se Milenu avesse lu meri, sarebbe una piccola Beri
dice cosi’ il detto? (chiedo scusa per la sicuramente errata trascrizione della parlata barese. io vivo da tutt’altra parte)
dai, in fondo le menti dei bambini assorbono come le spugne. sara’ per questo che sguazzando nell’acqua sono piu’ a loro agio 🙂
i tuoi hobbit sono davvero esilaranti, tanta fantasia l’hanno ereditata sicuramente dalla loro mamma!
buona giornata
Riesci sempre a strapparmi un sorriso anche nelle giornate “cupe”!
PS: Spero che Mr.I. continui con questo “esperimento”
siete una famiglia stupenda…iio mi commuovo immaginando i piccoli hobbit immersi insieme nella vasca da bagno a parlare inglese…
Io farei tradurre dallo hobbit grande le rime dello hobbit piccolo in inglese per esportarle in tutto il mondo. Sono fantastiche.
provate col dialetto molfettese. è comprovato da fior di glottologi che è più simile al cockney che ad alcuna altra lingua, indoeuropea o no.
😉
Comunque credo che le frasi degli hobbit siano chiarissime sono una sorta di slang:):)
le rime del piccolo, che meraviglia! che arte!
Ah quanto ho riso elasti:)
Temo il peggio per il cosmopolitismo degli hobbit.
Io ci avevo una nonna che si ostinava a parlarmi in russo perchè era mezza russa.
Le uniche cose che ho appreso sono:
Ia niè ponimàiu = non capisco
Ia niè snaiu= non lo so
Fine daa conversazione.
il mio compagno è barese……e quando discutiamo si ostina a parlarmi il barese…io sono calabrese e non capisco…….c’è un grosso dibattito internazionale..MA PERCHè CREDONO KE TUTTI DEBBANO CAPIRE IL BARESE!LU INTERRA DI BARI
U mest pann ca perd u’ac, s’assid n’derr e s’gratt la cap
(trad: il sarto che perde l’ago, si siede a terra e si gratta il capo ovvero, se perdi gli strumenti o i mezzi, non consegui alcun risultato)
Io sono una di quelle ostinate: con la principessa di tre anni parlo spesso in inglese (forte del fatto che con il fratello tredicenne aveva funzionato) e lei risponde in rigoroso italiano.
In alternativa osa un “yes”, qualsiasi cosa le si chieda, refrattaria a un idioma che non sia l’italico.
sabina
Mitici!!!
io ancora non l’ho trovato il coraggio di dire al mio ragazzo che mi sono perdutamente, irrimediabilmente, indiscutibilmente innamorata non di uno ma di ben DUE hobbits!!!
nooooooo, perché perfido l’albione??? ci sono stato così bene li!
denisr
…dicono che i bambini sono come piccole spugne… assorbono tutto…. il problema è che poi rielaborano a modo loro… baci
Elena
@Alcarion: veramente era Parigi non Milano…
Vi piacerebbe!!! 😉
fantastici i tuoi hobbit:D
magari fossero tutti così..
Elasti, il tuo blog non si può leggere al lavoro perchè poi rido forte e mi beccano subito..
“ce uè” è fantastico!!!
Se i risultati dell’insegnamento sono questi vi consigio di non smettere….troppo divertente!!
Suysan
“Ci è ca uè?” E’ uguale a Ce uè, con rafforzativo dal sapore vagamente ostile …Molto utilizzato nei quartieri Carrassi, Libertà, Madonnella, S. Paolo, S. Nicola. Ma non solo. 😉
Antuan
fatti raccontare da Mister Incredibile gli esperimenti linguistici degli Oesais. Ovvero: quando l’inglese in bocca ai baresi diventa un’opinione (molfettese).
…il mio puffo, intorno a tre anni, sulle note di buon compleanno cantava “eppi pei iu iuu, eppi pei iu iuu”…ho idea che con i tuoi hobbit si sarebbero intesi alla perfezione!!!
ringrazio Sposaraggiante per la correzione.
Probabilmente Bari mi piacerebbe. Ho visto poco del meridione, ma quel poco mi e’ piaciuto. Se poi incontro gli hobbit, stringo loro la mano.
Febbricitante, leggo, rido e piango… mitici loro che ti ispirano questi post e mitica tu!
ps io ho abitato a Lecce cinque anni e tuttora dico “ce buèi” al posto di “che cosa vuoi”, l’assurdo è che lo dice pure mio marito che non c’è mai stato…
Babuska
un inglese personalizzato… fiiiiiiiiico!
Ho scoperto oggi il tuo blog, segnalatomi da un’amica…. ho pianto dalle risate nel leggere del tentativo di Mr Incredible di insegnare l’inglese agli hobbit… e oensre che anche io volevo provare con i miei. Mi hai fatto pentire di non averlo fatto! 🙂 Sono fantastici!