Nonsolomamma

un anno ben speso

i baresi sono un popolo versatile, aperto ed estremamente adattabile.
hanno un attaccamento viscerale alla cultura d’origine e un amore sconfinato per il loro dialetto che ritengono il più nobile tra gli idiomi. dotati di un animo curioso e inquieto, sono stati per tradizione commercianti e per necessità migranti.
una volta lasciata la terra d’origine, hanno una straordinaria capacità di mettere radici, di assorbire usi e costumi altrui preservando tuttavia la loro integrità etnica.
i baresi sono un po’ come zelig e mister incredible, rappresentativo esemplare del suo popolo, dopo dodici anni di duro lavoro a londra come economista marxista, parla inglese come un tassista dell’east end.
forte di questo pregevole bagaglio linguistico, circa un anno fa decise di abbandonare l’amato dialetto barese tra le mura domestiche e di cominciare a parlare in inglese con gli hobbit affinché imparassero senza sforzo la lingua della perfida albione.
mister incredible è uomo ostinato e pervicace e dopo dodici mesi di esperimento linguistico i risultati sono visibili a occhio nudo:

listening and comprehension:
lo hobbit piccolo, all’imperativo "put your shoes on!" (= mettiti le scarpe), si dirige con passo sicuro  verso la scarpiera, afferra un paio di calzature a caso e  le scaglia rabbiosamente contro l’interlocutore.
lo hobbit grande, alla richiesta "would you like an orange juice?" (= gradisci un succo d’arancia?), risponde, in impeccabile barese: "ce uè?"

conversation:
gli hobbit emettono alcuni suoni vagamente riconducibili alla lingua inglese soltanto se immersi nell’acqua della vasca da bagno e lasciati soli. segue l’elenco di suddetti suoni:
– "siddàu propli" (= sit down properly = siediti composto)
– "gunnài baid baid" (= good night, bye bye = buona notte, arrivederci)
– "seioraims" (=say your rhymes = recita le tue rime), a questa richiesta dello hobbit grande lo hobbit piccolo risponde, rigorosamente in questo ordine: "cacca-cacca, pipì-pipì, puzza-puzza, mela-mela, peha-peha"
– "sadàt" (= shut up = taci)

43 pensieri riguardo “un anno ben speso

  1. meno male!!!
    molte persone ci chiedono perche’ non abbiamo provato a parlare inglese con i nostri nanetti….
    michela

  2. All’asilo del mio grande ci sono diversi bambini bilingue, in particolare uno: ho notato più volte che questo bimbo di tre anni ascolta domande in italiano e risponde in polacco alla madre.

    Noi avevamo il patentino per insegnare, sicuri del risultato, solo il dialetto di una periferia barese e di un paesello brianzolo e allora abbiamo preferito affidarci ad altro.
    Spesso il mio grande di tre anni guarda filmati con canzoncine per bambini in inglese, risultato:
    “ef iu eppi and iu nooo clep ior end, ef iu eppi and iu noo clep ior end!”

  3. Fantastico Elasti..!!! anche io sono originaria pugliaNA (come disse un mio caro amico che per questo è stato deriso fino allo sfinimento) e quando parli di bari e dei baresi hai tropppppo ragggggione!! Le rime dello hobbit piccolo sono veramente perle di rara saggezza.. tanti baziiiiiii Lu

  4. se Milenu avesse lu meri, sarebbe una piccola Beri

    dice cosi’ il detto? (chiedo scusa per la sicuramente errata trascrizione della parlata barese. io vivo da tutt’altra parte)

    dai, in fondo le menti dei bambini assorbono come le spugne. sara’ per questo che sguazzando nell’acqua sono piu’ a loro agio 🙂

  5. Ah quanto ho riso elasti:)
    Temo il peggio per il cosmopolitismo degli hobbit.
    Io ci avevo una nonna che si ostinava a parlarmi in russo perchè era mezza russa.
    Le uniche cose che ho appreso sono:
    Ia niè ponimàiu = non capisco
    Ia niè snaiu= non lo so
    Fine daa conversazione.

  6. il mio compagno è barese……e quando discutiamo si ostina a parlarmi il barese…io sono calabrese e non capisco…….c’è un grosso dibattito internazionale..MA PERCHè CREDONO KE TUTTI DEBBANO CAPIRE IL BARESE!LU INTERRA DI BARI

  7. U mest pann ca perd u’ac, s’assid n’derr e s’gratt la cap

    (trad: il sarto che perde l’ago, si siede a terra e si gratta il capo ovvero, se perdi gli strumenti o i mezzi, non consegui alcun risultato)

  8. Io sono una di quelle ostinate: con la principessa di tre anni parlo spesso in inglese (forte del fatto che con il fratello tredicenne aveva funzionato) e lei risponde in rigoroso italiano.

    In alternativa osa un “yes”, qualsiasi cosa le si chieda, refrattaria a un idioma che non sia l’italico.

    sabina

  9. …dicono che i bambini sono come piccole spugne… assorbono tutto…. il problema è che poi rielaborano a modo loro… baci
    Elena

  10. “Ci è ca uè?” E’ uguale a Ce uè, con rafforzativo dal sapore vagamente ostile …Molto utilizzato nei quartieri Carrassi, Libertà, Madonnella, S. Paolo, S. Nicola. Ma non solo. 😉
    Antuan

  11. fatti raccontare da Mister Incredibile gli esperimenti linguistici degli Oesais. Ovvero: quando l’inglese in bocca ai baresi diventa un’opinione (molfettese).

  12. …il mio puffo, intorno a tre anni, sulle note di buon compleanno cantava “eppi pei iu iuu, eppi pei iu iuu”…ho idea che con i tuoi hobbit si sarebbero intesi alla perfezione!!!

  13. ringrazio Sposaraggiante per la correzione.
    Probabilmente Bari mi piacerebbe. Ho visto poco del meridione, ma quel poco mi e’ piaciuto. Se poi incontro gli hobbit, stringo loro la mano.

  14. Febbricitante, leggo, rido e piango… mitici loro che ti ispirano questi post e mitica tu!
    ps io ho abitato a Lecce cinque anni e tuttora dico “ce buèi” al posto di “che cosa vuoi”, l’assurdo è che lo dice pure mio marito che non c’è mai stato…
    Babuska

  15. Ho scoperto oggi il tuo blog, segnalatomi da un’amica…. ho pianto dalle risate nel leggere del tentativo di Mr Incredible di insegnare l’inglese agli hobbit… e oensre che anche io volevo provare con i miei. Mi hai fatto pentire di non averlo fatto! 🙂 Sono fantastici!

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