Nonsolomamma

prigioni e abbracci

quando dei tuoi colleghi conosci tutto. conosci le passioni, le nevrosi, le manie e le perversioni. quando sai di cosa ridono, di cosa hanno paura e in cosa sperano.
quando sai cosa votano, cosa sognano, quali libri leggono, quali tesori e quali abissi nascondono. quando conosci il nome del loro oculista, del loro idraulico, della loro fidanzata e della loro crema idratante e sai con chi parlano al telefono da come dicono "pronto?".
quando ti irritano prima ancora di aprire la bocca, ti esasperano prima ancora di entrare in ufficio e ti mancano un po’ quando sei lontano. quando guardi gli uomini come guarderesti dei fratelli molesti e ingombranti e le donne come compagne di sventura.
quando li riconosci dall’odore e il suono della loro voce ti è familiare come il drin della sveglia la mattina. quando li hai incontrati ragazzini e li hai visti diventare grandi, insieme a te.
quando anche loro di te conoscono ogni paturnia, ogni buco nero, ogni ciocca dei tuoi capelli a carciofo. e ti sopportano, come tu sopporti loro, come in una famiglia, come nella terza B del liceo, come in un open space,
allora forse è arrivato il momento di cambiare e di fuggire,
o forse è arrivato il punto di non ritorno, in cui sei impantanato in questo abbraccio appiccicoso e tiepido e mai avrai la forza di affrancarti.

43 pensieri riguardo “prigioni e abbracci

  1. ecco, io per affrancarmi da una situazione esattamente identica ho fatto un altro bambino. solo che ora la maternità è finita, io sono di nuovo impantanata nell’abbraccio appiccicoso e tiepido ma non posso mica fare figli a raffica per poter scappare di nuovo… o no?
    marta

  2. Di solito provo per i miei soci quello che provi tu ora per i tuoi colleghi:
    il lunedì mattina;
    a rientro dalle ferie;
    prima delle ferie.

    Talvolta anche il venerdì.
    E nei giorni infrasettimanali.
    E capita pure nel week end.

    Uhm…

  3. Brrr…
    quando conosci i tuoi colleghi meglio di tuo marito e dei tuoi figli…
    quando sai cosa stanno per dire appena aprono bocca…
    quando li guardi e pensi che non li hai mica sposati, loro…
    allora basta, meglio fuggire, per poi rendersi conto che non contano poi nulla nella tua vita reale!
    Il lavoro è parte così intensa della vita di una persona che dovrebbe almeno non farti sentire in prigione!!!
    Un abbraccio grande
    Angela C.

  4. cara elasti,
    in questi ultimi post, mi sembri giu’ di corda….un po’ triste,…
    va tutto bene??? o e’ un periodo un po’ cosi???
    forza…un abbraccio da beffy1
    prenditi un bel periodo di riflessione no??

  5. Io sono molto indetro invece. Lontana dal trovarmi in quell’abbraccio tiepido e appicicoso: ho cambiato lavoro cinque volte dal 2000 al 2007 e solo una volta per mio volere.
    Adesso forse, dopo mille concorsi come dice il Venditti…. chissà.
    D’altronde, che fantastica storia é la vita.Vero?

  6. sai elasti
    mi dai l’impressione che la parentesi americana ti abbia dato un po’ uno scrollone… o almeno lo spunto per qualche riflessione.
    un abbraccio, se mi posso permettere
    Lauretta

  7. 15 anni domani… e a volte più che terza liceo, pare una scuola materna, ma sarà la mia sensazione, in fondo il liceo io mica l’ho fatto!

    Ngheeeeeeee
    ^_^

  8. commento bis… mi sono letta un po’ dei vecchi post seguendo l’etichetta, o categoria: lavoro!

    Me li devo rileggere, ma torno poi, che ora rischio di non sentire la sveglia domani mattina.

    Certi non me li ricordavo proprio.
    Manco certi miei commenti… ^_^
    E quelli forse era meglio se me li scordavo… o forse no!

    Prima o poi li trovo davvero i libretti al cancello.

    ^_^

  9. Forza, respira a fondo, e fai le tue scelte senza paura e pensa un po’ che adesso ci siamo anche noi lettori ad abbracciarti appiccicosamente 🙂
    certo che il periodo sembra piuttosto difficile, su su, chiedi aiuto all’ eloe chivalà 😀
    Baci

  10. sono convinta anch’io che la parentesi americana ti ha dato motivo di riflettere… dopo la riflessione ci vogliono anche le decisioni… altrimenti si resta in una situazione statica sempre uguale e sempre un pò ‘pesante’… secondo me tu hai voglia di cambiamenti… su! op op! coraggio e vai per la tua stada forse quel posto non ti ‘appartiene più!’…
    Un abbraccio Elena
    Ps. quando sta a me prendere decisioni non sono così brava… però sono convinta che tu ce la puoi fare!!

  11. e se ti dedicassi a tempo pieno alla scrittura???? mi sembra che le carte tu le abbia in regola, sai scrivere, ma sopratutto sai suscitare emozioni nelle persone.
    basta vedere quante persone ti seguono e con quanta fedeltà.
    una volta in un libro ho letto:
    “salta e la rete apparirà”

  12. Non so bene cosa significa perchè il mio lavoro è sempre stato molto “dinamico” e questa per me è una cosa positiva in quanto diventerei insofferente sempre nello stesso posto …ma sono solo “gusti” personali…

  13. mi sembra una situazione lavorativa abbastanza consueta e frequente: spesso la riconosco, ma non ci penso, perchè senza il mio lavoro sarei una mamma molto esaurita, nervosa e poco appagata

  14. Che dire Elasti… credo di non essere mai arrivata a quel punto, non perché non sia mai rimasta a lungo in un posto (una volta ho lavorato nello stesso posto per quasi 5 anni), ma forse perché non era l’ambiente giusto… devo dire che un po’ ti invidio!!

    Murasaki

  15. ci sono passata, in effetti anche se non tornerei indietro la nostalgia per l’abbraccio appiccicoso non m’è ancora andata via… in fondo cercare di crearsi una famiglia anche sul lavoro è un buon sistema di sopravvivenza, no? In bocca al lupo per la tua evoluzione primaverile.

    Muffina sloggata

  16. Secondo me è un posto bello il tuo pieno di belle persone – o persone che almeno si sono rivelate elasti compatibili. Come quando cambi scuola e sei fortunato con la classe ecco.
    Ma è un po’ che qui ti si sente che scalpiti. Io dico, se cambi molti di loro li avrai ancora e se ne potrebbero aggiungere di nuovi.
    Di fatto a te te va de cambiare.

  17. Come ti capisco…. Sono esattamente nella stessa situazione… Se vuoi, facciamo uno scambio di lavori: tu vieni qui a londra e io mi trasferisco in Italia! ;o)
    L.

  18. E’ un po’ come un matrimonio che dura da 50 anni…
    Io per come sono fatta stare lì, appiccicata come una cozza-patella.

    Psychogaia

  19. Ebbbbbasta!

    Sarò acida e cattiva come mio solito.

    Elasti lo ha detto molti mesi fa che non vuole sentirsi continuamente chiedere se è in arrivo il o la terzo/a hobbit.

    La volete piantare con sta domanda?

    Lo so, Elasti sa difendersi benissimo da sola, è che mi irrito facilmente.

    E sono meno pericolosa quando do una bella sfiammata, e poi taccio, forse, di quando taccio ed esplodo poi retroattivamente!

    (Diavolo mi toccherà controllare sul dizionario che ho scritto!)

    Ahhh pagato caffé a fratellini e sorelline di colleganza… abbiamo riso sul fatto che ora mi mancano solo 25 anni per la pensione… oh il lato ironico a cercarlo con moooolta attenzione si trova sempre!

    Ok fine papireggiamento, per oggi!
    Tornerò!

    ^_^

  20. LANCIATI NEL MONDO DELL’EDITORIA, SEI BRAVA, TROVERAI ANCHE ALTRE ISPIRAZIONI DI SCRITTURA, NON SOLO IL MODELLO “MAMMA INCASINATA” TANTO DI MODA ADESSO.
    IN BOCCA AL LUPO, ALESSIA
    PS LASCIA PERO’ APERTO IL BLOG COSI’..TI SEGUIAMO IN QUESTA NUOVA AVVENTURA!

  21. Ohi, ohi ohi. Mi sa che una mezza decisione l’hai già presa. Elasti, buttati, cosa vuoi nella vita lo sai da te e quello che vogliamo cambia con il tempo e le circostanze.

    Qualsiasi cosa decidi, sii felice e basta.

  22. mi permetto solo di consigliarti dall’evitare come la peste la strada della mamma casalinga!!! asfissiante fino alla maggiore età dei figli, frustrata dopo, perchè si ritrova sola.
    ma perchè non chiedi un part-time?

  23. elasti cara..o cara elasti….che non rispondi piu’ ai nostri post……………cerca di stare su’….non mollare mi raccomando..!!lulu’

  24. io questa sera ho trovato un rimedio per “staccare”: ho urlato a squarciagola tre volte e mi sono sentita meglio

  25. per tutti coloro che consigliano di mollare e dedicarsi ad altro: grazie per la fiducia ma non è così semplice lasciare un lavoro “sicuro” e universalmente considerato bello per lanciarsi nel vuoto. gli elasti-libri non danno da mangiare e io non so se sono veramente capace di fare cose diverse da un elasti-libro. comunque certamente sono in un momento di riflessione, positivo, costruttivo, a volte malinconico ma non preoccupante 🙂

  26. poteva andarti molto peggio elasti…avresti potuto sentirti come mi sento io ogni volta che vado al lavoro…non impantanata in un abbraccio appiccicoso ma stritolata da una morsa soffocante.Ogni lunedi mattina mi sveglio con il mal di testa e la nausea, ogni venerdi il mio malessere misteriosamente scompare; i colleghi non fratelli molesti ed ingombranti ma insopportabili cafoni arroganti e prepotenti…potresti sentirti offrire dal tuo datore di lavoro un aumento dell’orario e una diminuzione della retribuzione e, di fronte alle tue rimostranze, sentirti dire ” con la crisi che c’è e a 40 anni pensi di avere un’alternativa migliore? prendere o lasciare…” …vedi elasti…poteva andarti peggio…
    trilli

  27. la prima che hai detto. un vecchio saggio montanaro, abituato a emigrare e cambiare spesso lavoro e residenza, mi disse un giorno: “quando il cane del vicino non ti abbaja più dietro, è ora di levare le ancore”

  28. ahah è un commento vecchio ma lo vorrei stampare e dare alle due mie colleghe che sono nella situazione ma a volte questa situazione per una delle due è troppo:p

    poi ci sono io che sebbene in generale avrei voglia di provare questa sensazione in questa particolare “UFFICIO” penso alla mia fortuna a non essere “amica” delle colleghe pazzoidi ed è vero più di una volta pensi “forse è meglio andarsene” ma poi pensi al matrimonio (un anno fa), alla maternità (quest’anno) all’indipendenza e ai soldi e ti senti legata da tutto questo in una sorta di ODIO/AMORE materiale sigh

    Maggiechan

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