Nonsolomamma

why do you work full time?

venerdì sono sbarcati nell’elasti-redazione dodici membri dell’olimpo aziendale per raccontare le magnifiche sorti e progressive del giornalismo finanziario globale e della società che hanno il privilegio di amministrare e per conoscere i sudditi dell’italia, variopinta, pittoresca, a tratti grottesca, scarsamente strategica propaggine dell’impero.
sono arrivati in aereo, carichi di valigie, soprabiti e una chitarra, hanno trovato una milano bloccata dalla manifestazione dei metalmeccanici e una redazione ripulita (sull’elasti-scrivania tampax, castagne matte, pinne misura 34, taralli sbriciolati e gormiti si erano smaterializzati nella notte), compunta e un po’ depressa. sono approdati festosi e chiassosi, come dodici scolari in gita, portando cioccolatini, caos e una stridente ilarità post-crisi.
sei uomini e sei donne, il gotha, la top line del management, aveva spiegato il capo, quelli che non vuoi sapere quanto guadagnano, quelli che decidono, che tagliano, che limano, che elaborano industrial plans e strategic guidelines, che giocano a golf perché sui green ci sono i good contacts. quelli che a volte vorresti essere al posto loro, a volte no.
hanno chiamato l’intera redazione in una grande sala e hanno illustrato industrial plan e strategic guidelines, hanno incoraggiato le iniziative individuali, gli investimenti a costo zero, la condivisione, la comunicazione e l’entusiasmo.
poi c’è stato il coffee break.
"ciao, mi chiamo johanna, sono direttore generale globale strategico, sotto di me ci sono 20.000 dipendenti in tutto il mondo, sono uno dei sei bracci destri dell’amministratore delegato. vivo a new york"
"piacere, sono alicia. mi occupo di hr che poi vuol dire risorse umane ma gli anglosassoni adorano gli acronimi. sono responsabile degli uffici di europa, asia e africa. sto a londra che è una città che amo, ma mi manca tanto barcellona"
"salve, sono colette. sono un altro dei bracci destri dell’amministratore delegato. mi occupo di bilanci e vivo a francoforte"
"e tu chi sei?"
"io sono elasti. faccio la giornalista. lavoro al centro della redazione e…"
"aspetti un bambino! che bello, io ne ho due!", dice johanna.
"è il primo? io ne ho tre. non c’è niente di più bello della maternità", sospira alicia.
"aspetto il terzo. ma non so bene come farò con tre bambini e il lavoro a tempo pieno. sono un po’ preoccupata… ma voi come fate?"
"lavoro a tempo pieno???" esclamano in coro, basite e un po’ schifate.
"mica lavorerai a tempo pieno con due bambini e uno in arrivo?!", chiede indignata colette.
"ma veramente… sì"
"ma sei pazza? noi abbiamo tutte il part time", dice alicia.
"mi state dicendo che voi, donne top manager, l’olimpo aziendale etc etc… avete il part time?"
"naturale. io per esempio il lunedì non lavoro mai. faccio yoga e sto con i bambini e le amiche, mentre il giovedì mi connetto all’ufficio da casa", dichiara alicia.
"io dal lunedì al mercoledì esco alle 2 e vado a prendere i ragazzi a scuola",  spiega johanna serafica.
"io non ho figli, ma ho bisogno di tempo per me. ho molti hobby. il venerdì non lavoro. a volte nemmeno il mercoledì mattina", spiega colette.
"non è difficile lavorare part time. basta organizzarsi e sapere delegare. a qualunque livello"
"immagino, ma qui in italia… be’ non esiste la cultura del part time. c’è molta diffidenza. è difficilissimo da ottenere. a noi hanno sempre detto di no fino ad ora"
le tre scuotono la testa perplesse e turbate. "devi lottare baby. la conciliazione è un tuo diritto. è un diritto dei lavoratori. coalizzatevi e fate la vostra rivoluzione, tesoro. questa azienda, ne sono certa, vi ascolterà. basta insistere a alzare la voce se necessario. i tempi sono maturi"
elastigirl non sa se scoppiare in una grassa risata o in singhiozzi isterici. ringrazia, saluta e si allontana. non è pronta per l’eventuale rivelazione che pure la dea kalì, piena di bracci destri, amministratore delegato del gruppo, è titolare di un contratto di lavoro part time verticale, a tempo indeterminato.

113 pensieri riguardo “why do you work full time?

  1. Il problema è che se anche ti danno il part time, poi la carriera (!) te la sogni, quasi che affidarti maggiori e più interessanti responsabilità sia un "favore" che ti fa la tua società in cambio di una dedizione assoluta.

    Il nostro problema è l’Italia, la mentalità della società italiana che non lascia lo spazio alle donne come "teste pensanti".

    Ribellione o emigrazione?

    Sofia

  2. A me sembra un grande segno di speranza!!!
    Scusa, se loro COMANDANO nella TUA azienda e TU chiedi il part-time… come fanno a non concedertelo??!!
    Salta qualche passaggio e vai dritta alle alte sfere, fai un po’ di casino, secondo me sarebbe un modo molto intelligente di investire le tue energie…
    In bocca al lupo!
    Tobina

    P.S. Non mi sembra che le signore non siano riuscite a fare carriera… anzi!

  3. Cara elasti,
    con due figli under 11, quest’anno ho deciso di chiedere il part-time.
    La motivazione ufficiale: essere a casa quando rientra il mio primogenito dalle medie.
    La platea italiana si beve queste cose e ne ha bisogno per autocelebrarsi. Dopo 3 anni in seno ad un comitato pari opportunità, mi sono guardata intorno e ho scoperto che l’avversario più temibile sono le donne.
    Si, quelle che ti guardano con adorazione la pancia e stanno già pensando a farti le scarpe.
    Che fare? Resistenza passiva.
    In 5 ore di lavoro sbrigo pratiche e dirigo l’ufficio. Ergo: come fate a non stare al mio passo: ve la prendete comoda.
    In più mi sento libera e quel senso di trionfo che ho sul viso non passa inosservato. E quando mi dicono: beata te, rispondo gentilmente che i diritti vanno esercitati, altrimenti, come le mele, avvizziscono e cadono.
    Con solidarietà.
    L’amica della piscina

     

  4. chi ha scritto il commento num. 3 ha perfettamente ragione.
    fare casino, andare alle alte sfere, sostenere i nostri diritti e le nostre scelte. var valere i nostri bisogni.
    se non ci crediamo, non li otterremo mai.
    assertive, ecco come dobbiamo essere!!!
    credete che le mondine non fossero preoccupate nel chiedere le otto ore? che non avessero paura dei "caporali", del padrone?
    poi però le otto ore le hanno ottenute.
    ora dobbiamo continuare…
    forse siamo addirittura noi che non ci crediamo, che viviamo con i sensi colpa, noi che non crediamo si possa lavorare in modo diverso. e sbattiamo il grugno contro datori di lavoro o dirigenti pubblici davvero poco lungimiranti, per non dire ottusi, naturalmente pronti a cogliere le nostre debolezze ed esitazioni piegandoci ai loro voleri.
    comunque…ciao!!!!
    e forza!                                                                                                                                         
    chiara da bologna

  5. Elasti, buttati e imponiglielo questo part-time (appropò, hai un contratto a tempo indeterminato o no? Perché in tal caso minaccia che continuerai a far figli e metterti in maternità finché non te lo danno).

    il discorso è che un no ce l’hai già, un si potresti averlo e se non insisti tu di brutto a chiederlo, nessuno verrà ad offrirtelo.

    Sul fatto che il part-time ti blocchi la carriera questo purtroppo è un po’ vero. Ma se scleri e ti rovini la vita e la salute per fare di tutto e di più, non è che le prospettive di carriera migliorino, no?

    Le tue superr-top sarebbe interessante chiedergli a che punto della carriera hanno chiesto il part-time, primo o dopo l’assunzione nell’Olimpo.

  6. Avresti non solo diritto al part-time, ma anche ad usufruire del telelavoro… 

    ai miei tempi quando lavoravo per un mensile di musica classica, a parte le prime, i concerti e le interviste, il resto lo facevo tutto da casa, in redazione passavo solo a prendere eventuale materiale, per le riunioni e per… lo stipendio 🙂

    punta i piedi e fai valere il tuo diritto

  7. ahahha forse nelle alte sfere e possibile il part-time in inghilterra…forse per certi lavori ma pe rla maggior parte , non guadagni nulle.

    diciamoci la verita su..

    discepola

  8. Essí, altri mondi -_- !

    Peró si parla anche di persone al top, che lavorano per obiettivi e si possono autogestire oltre che disporre di ampie possibilitá di delega.

    Nel caso di attivitá meno al top non é propriamente cosí manco altrove, anzi talvolta é anche peggio -_- !

    Altrove (es. USA, ma anche molti paesi UE) la maternità, ad esempio, non dura mai un anno.
    Da noi invece è generalmente il minimo tra obbligatoria e facoltativa, salvo ovviamente le numerosissime “gravidanze a rischio”, che attestano la media italiana a 14/15 mesi di assenza totale dal lavoro per le lavoratrici.

    Certo, all’estero ci sono anche nidi e strutture adeguate per mamme (e/o papá naturalmente) nei posti di lavoro, appunto per evitare che i lavoratori perdano per troppo tempo il contatto col lavoro.

    Poi attenzione, pro e contro anche sul tempo libero, eh !

    Per le ferie, ad esempio (per uomini e donne), si parla di poche unità/anno, non certo un mese o piú/anno.
    In taluni paesi devono addirittura mettere insieme le ferie di due/tre anni per fare 15 gg consecutivi al mare !

    Altre civiltá, altre culture ma forse, un pochino, anche altri cittadini (parlo sia di uomini che di donne, sia chiaro) 😉 !

  9.  io quando lo scorso anno ho chiesto il part-time (dopo un periodo di aspettativa per motivi di salute di mio figlio, ormai per fortuna risolti) mi sono vista fare una proposta di incentivo all’ esodo… e me ne sono andata. ora sto a casa, non mi pento della scelta ma non capisco perchè le donne debbano fare di queste scelte

  10. tutto giusto
    tutto bello
    facciamo la ns rivoluzione
    sono d’accordo

    ma chi visse sperando…
    io voglio tempo per i miei figli OGGI.
    e devo trovare la mia soluzione oggi

  11. il solito spinoso e doloroso argomento. due sere fa parlavo con una mia amica, ventiseienne come me, che lavora da un anno nel settore estero di una supermultinazionale ma è già lanciatissima verso una promettente carriera. mi parlava del suo desiderio di convolare, tra due o tre anni, con la sua dolce metà. ma poi ha aggiunto: "ma di figli fino ai trentacinque non se ne parla, ho messo le cose in chiaro!ho studiato una vita per arrivare qui e per fare il lavoro che amo e non trovo giusto doverci rinunciare ancora prima di cominciare, solo perchè sono una donna."

    e il fatto è che anche io la penso esattamente così. e non credo nemmeno che sia sbagliato. tra le mie amiche non ce n’è nemmeno una che pensa a un figlio, hanno tutte troppa paura.

    ci hanno fatte arrivare a questo punto?

  12. Provare con una bella mail con tanti cc, compresa la dea Kalì ed i suoi bracci destri e poi, eventualmente girare la risposta?
    Beh, forse ti tireresti la zappa sui piedi…

  13. non capisco questa frenesia per il part time.
    io faccio il part  time totale.
    cioè me ne sto a casa a scrivere i pezzi che mando via mail, ed è una vera menata. mi tocca far da mangiare all’uomo due volte al giorno (perché, dato che sono a casa, torna anche a pranzo); andare a scuola prendere i miei figli e quelli di un’amica (tanto sono a casa, e lei lavora) sciropparmi le varie traversate di milano verso la ginnastica, il nuoto e la musica; fare la spesa, cucinare e riattraversare milano per recuperare tutti.
    per questo sogno un lavoro a tempo pieno in cui torno a casa dai miei tre figli praticamente 5 minuti prima che vadano a letto, e li vedo solo al sabato e la domenica, così avrei abbastanza dané per pagare una che si faccia tutti gli sbattimenti al mio posto e mi beccherei solo il meglio, proprio come quei drittoni dei mariti che se ne sono accorti da secoli, che stare a casa è un pacco.

    <a href:"http://clearcross.splinder.com">Le mirabolanti avventure di Clear Cross</a>

  14.  Si vede proprio che in italia ci vengono solo per  vacanza.
    Vedrai Elasti, un giorno, molto lontano, anche qui le cose cambieranno.
    Per ora divertitevi
    Nicola

  15. Una correzione al mio post precedente e una curiositá che m’é venuta rileggendo.

    La correzione ë che in Italia la maternitä non ë un anno totale ma 11 mesi (5 obbligatoria+6 di facoltativa). Poca differenza ma giusto per amor di precisione.

    La curisitá invece sorge dal presupposto che dici che la supercapa dell’HR Europa, Asia, ecc. ecc. ritiene ingiusto che le mamme e le donne incinte non abbiano il part-time.
    E concordo, bisognerebbe imporre per legge che le aziende, su richiesta delle lavoratrici che lo richiedano debbano concederlo.

    Ma essendo lei la supercapa dell’HR e avendone quindi il potere perché non dá alle sussidiarie ovvero a tutti gli uffiici risorse umane controllati disposizioni precise di provvedere in merito ?!?

  16. ARTU’

    Hai scoperto che nei paesi in cui l’organizzazione del lavoro è molto più avanti, dove le barriere burocratiche sono quelle che i cavalli saltano alla grande, gli italiani sono legato al tempo della burocrazia dei primi del ‘800.
    Gli altri la loro guerra di liberazione l’hanno già combattuta tanti anni fa mentre qui siamo ai tempi di Marco Tullio.
    A proposito di quei tempi, tu ti senti come quei vogatori della quinquiremi personale dell’imperatore – il suo yacht personale – a cui lo stesso imperatore, vedendoli un giorno stravolti dalla fatica. dice loro " ma come fate ad essere stanchi io vengo sulla mia barca solo due, tre volte all’anno e per un giorno: "ma tutti gli altri giorni "  disse il più disinvolto dell’equipaggio "ci alleniamo per dieci ore al dì, col sole o con la pioggia, con calma di mare o con ondate di sei metri, con poco cibo"…….  "ma voi dovete disobbedire, rivoltarvi " disse l’imperatore, e tutto l’equipaggio abbassò gli occhi e pianse.
    Forse qualche nuova richiesta di part-time potrebbe avere qualche successo. Non bisogna sempre fare come l’equipaggio di quell’imperatore.
    Ciao elastigirl

    artù

  17. Sofia,
    Il part time non lo hanno nemmeno gli uomini, teste pensanti o no. Il problema è proprio la piccola e ristretta mentalità italica…e con l’andare del tempo è sempre peggio !
    Gian

  18. complimenti a tutte quelle che hanno consigliato ad elasti di fare la rivoluzione, pur sapendo che in italia te la prendi in quel posto come se niente fosse se solo accenni ad avere un briciolo di diritto sul lavoro. anzi, rischi molto facilmente il mobbing e un esaurimento. 
    poi vorrei proprio guardarle negli occhi le signore al top della carriera che hanno sbandierato davanti al muso di elasti-incinta il loro fantastico part time. grazie al cazzo e ai loro hobby e i loro diritti da donne statunitensi in carriera. elasti, fai bene a farti una grassa e grossa risata, e magari anche un pianto isterico. stai buona e tranquilla, viviti questa splendida gravidanza, e il tuo lavoro. purtroppo è a tempo pieno, ma sei cmq una mamma che bene o male porta avanti un progetto di famiglia intenso e meraviglioso. 

  19. Ecco, l’ennesima prova che non c’è niente da fare, all’estero sn davvero avanti sotto questo punto di vista…
    Io lavoro x una multinazionale..e la realtà è simile a quella da te descritta..figurati che hanno la palestra e la nursery aziendali negli uffici in USA! Le top mum -managers in realtà del partime non ne han nemmeno bisogno..hanno tutti i servizi a portata di mano, il figlio all’asilo tre piani sotto la loro scrivania, sono motivate, supportate, ben remunerate e la loro carriera è sempre in crescita..proprio come qui, che al rientro dalla maternità (prima o terza che sia) si che te la fan pagare!! Va già bene se uno ha il privilegio di potersi riaccomodare alla propria scrivania!

    Anto G.

  20. ari ahahahah la maternita in Inghilterra e di 2 mesi…..quelli acoltativi non vengono pagati, esiste il precariato da decnni, non c e la cass aintegrazione e se ti licenziano anche con contratto permamnente ti bechci 60 sterline la settimana e ti attachci se ne prendevi di piu

    questo per rispondere a Mr Artu quando dice che in altri sui paesi   l organizzazione del alvoro e’ piu’ avanti…

    emigrata…

  21. Cara Elasti sono una donna di 32 anni. Sono sposata da 2 anni e al lavoro fanno il conto alla rovescia e scommesse su quando faro’ il primo figlio…le allusioni sono continue.

    Sono praticamnete una incubatrice che cammina e quindi su di me non si può investire…se vuoi fare carriera nel mio campo devi essere disponibile h24 e sposandomi ho deciso di dedicare del tempo non solo al lavoro ma anche al marito :-).

    E’ bello pero’ leggere che all’estero le cose possono andare diversamente e sognare che un giorno possa accadere anche a noi

  22. siamo nel terzo mondo. anche io sono in maternità con il terzo figlio e il part time è il mio sogno. Ma temo che quando lo chiederò mi guarderanno storto e mi inseriranno nel piano di ristrutturazione, oppure mi regrediranno ad assistente di qualche ultimo arrivato uomo che nel frattempo avrà fatto carriera. SOB SOB SIGH SIGH…
    A me vengono sia lacrime che risata isterica. Alternate.

  23. n.ro 28 ma dove lavoravi? i primi 2 mesi sono a stipendio pieno ma poi ci sono quelli a meta’ stipendio piu’ statutory maternity leave (che fanno quasi uno stipendio) per 16 settimane, poi soltanto la statutory per altre 15 settimane e solo le rimanenti 13 settimane delle 52 che ti puoi prendere sono completamente non pagate.. che poi con i child benefit non e’ che sei proprio all’asciutto… questa e’ la mia esperienza comunque.
    E il part time non e’ solo al top level, conosco una segretaria dipartimentale di una universita in part time da 2 anni ormai dopo la nascita della bimba.

    supermambanana

  24. Da quando sono rientrata al lavoro dopo la nascita del mio secondo bimbo mi sono già sentita dire 3 volte che se voglio posso rinunciare alle 2 ore di allatttamento, e rientrare a tempo pieno. Già, ma io non voglio. Che fatica però dover giustificare con il tuo capo una scelta che non ha alcun bisogno di giustificazioni.
    Comunque credo che non abbiamo diritto di lamentarci se decidiamo di subire una situazione che non ci piace, ma abbiamo il diritto scegliere.
    PS: anch’io sono una precaria, anche se in un ambito privilegiato.
    Cristina

  25. cara Elasti tu fai quello che ti senti (risate, pianti, rivoluzioni ecc) e poi se ti ritrovi a piedi puoi sempre mettere un bel banner pubblicitario su qs. meraviglioso e iperfrequentato blog e ti ritrovi con una gran bella rendita!
    Buon tutto
    Elisa B

  26. Un anno fa circa sono andata dai sindacati per cercare di informarmi sulle  prospettive di lavoro che si sarebbero disegnate a partire dai tagli Tremonti sull’università.

    Durante l’attesa eravamo in quattro, tutte donne, tutte piu’ o meno preoccupate. Una ragazza non ne poteva piu’ e si e’ messa a parlare per tutte e quattro: siciliana emigrata al nord, giovane, sposata, con un bambino piccolo, non aveva la patente, si passava le settimane a giostrarsi con i trasporti pubblici per andare a lavare le scale e fare la commessa dove l’assumevano – sempre con contratti co.co.co. I selezionatori le domandavano perche’ non aveva ancora avuto un posto a t.i. Rispondeva una signora molto piu’ anziana, anche lei "between jobs", sottovoce non prova ad emigrare solo perche’ ha una madre vecchia e malata, ma altrimenti… 
    In coro, esclamiamo tutte che sì, si avrebbe proprio voglia di emigrare, ma c’e’ qualcosa che ci trattiene.
    E’ stata la reazione corale a colpirmi. Così per caso, in sala d’aspetto, quattro persone eravamo pronte, almeno a parole, a partire. Nessuno che ha reagito, come avevo sentito fare tante volte in passato, dicendo "No, ma insomma, io lasciare l’Italia, lasciare casa mia, lasciare i miei…"

    Scappiamo? Scappiamo tutti. Ecco che ti trovo questo sito web:

    http://www.scappo.it

  27. Un anno fa circa sono andata dai sindacati per cercare di informarmi sulle  prospettive di lavoro che si sarebbero disegnate a partire dai tagli Tremonti sull’università.

    Durante l’attesa eravamo in quattro, tutte donne, tutte piu’ o meno preoccupate. Una ragazza non ne poteva piu’ e si e’ messa a parlare per tutte e quattro: siciliana emigrata al nord, giovane, sposata, con un bambino piccolo, non aveva la patente, si passava le settimane a giostrarsi con i trasporti pubblici per andare a lavare le scale e fare la commessa dove l’assumevano – sempre con contratti co.co.co. I selezionatori le domandavano perche’ non aveva ancora avuto un posto a t.i. Rispondeva una signora molto piu’ anziana, anche lei "between jobs", sottovoce non prova ad emigrare solo perche’ ha una madre vecchia e malata, ma altrimenti… 
    In coro, esclamiamo tutte che sì, si avrebbe proprio voglia di emigrare, ma c’e’ qualcosa che ci trattiene.
    E’ stata la reazione corale a colpirmi. Così per caso, in sala d’aspetto, quattro persone eravamo pronte, almeno a parole, a partire. Nessuno che ha reagito, come avevo sentito fare tante volte in passato, dicendo "No, ma insomma, io lasciare l’Italia, lasciare casa mia, lasciare i miei…"

    Scappiamo? Scappiamo tutti. Ecco che ti trovo questo sito web:

    http://www.scappo.it

  28. Because no full time, no party (senza full time, non si mangia)
    Gia’ con le maternita’ o quando prendi mutua in molte realta’ lavorative ti guardano storto, e se sei a tempo determinato hai una spada di Damocle sulla testa ogni tot mesi.
    Gli stipendi italiani sono tra i piu’ bassi d’europa per moltissime categorie.
    Chi puo’ emigri…
    Kati ~ ivrea (donna di mezz’eta’, 1 laurea e mezza, commessa full time in un negozio, a tempo indeterminato da 2 mesi e mezzo dopo un po’ di proroghe, single, due figli adolescenti che vede solo al ritorno dal lavoro, dopo le 19)

  29. Scusa ma per quanto frustante sotto alcuni aspetti (lavorativi, s’intende) la tua è una situazione meravigliosa. Ormai chi può permettersi di fare tre bambini?
    Io ho 29 anni, lauree e master ma ho un bambino di un anno, un marito precario e la rata del mutuo che incombe.. secondo te, qualcuno mi assumerà a tempo indeterminato full o part time?
    E’ ovvio che il problema è la politica della maternità, i cui costi sono praticamente a carico dell’azienda anche minuscola e a rischio chiusura (comunque si vede che l’hanno pensata gli uomini), però noi donne paghiamo anche l’antiquata mentalità italiana sulla gravidanza e i figli: se una non ha la nonna che si tiene il bimbo o i soldi per la babysitter, si sente dire che è stata scema a fare un figlio! Insomma ho paura che il futuro delle under 30 che vorranno figli girerà intorno ai cocopro e simili, sempre che il marito/ compagno non faccia carriera..
    Un abbraccio

    Laura da Fano

  30. brava elasti!
    Raccontale ste cose perché dobbiamo un po’ svegliarci. Anche a me viene il travasino di bile quando parlo con le donne che incontro alle università estere, dalle segretarie in su, coi loro part time verticali….e mi dico ma perché qui no.
    Buona maternità a te, intanto!
    giulia

  31. come ti capisco…molte colleghe da me se lo sono viste negare senza motivazioni….
    è il mio sogno da quando ho il cucciolo, chissà che non faccia un ulteriore tentavivo e riaprta alla carica!
    incrociate le dita!

  32. Al terzo figlio, ottengo finalmente un contratto a tempo indeterminato, ma a 400km da casa… nella scuola si sa, ti assumono dieci anni dopo aver fatto un concorso e la vita, nel frattempo, ti ha portato da tutt’altra parte. Ovviamente vado in astensione facoltativa e mi sento rinfacciare da colleghe (donne) che questo è un grosso problema e che le metto un po’ nei guai, perche’ non ci sono soldi per i supplenti. Il dirigente poi, mi tocca rincorrerlo per parlarci e mi conferma il grosso problema economico che la mia maternità sta creando. Certamente, anche se l’astensione facoltativa e’ un diritto te la fanno vivere come una specie di crimine … In questo paese le pari opportunità sono una chimera!
    ciao da blobmum

  33. Secondo me potrebbe essere un segno del destino…
    Senti qua… ti fai trasferire in un filiale della tua società che ha la sede vicino a dove risiede Mr Incredible, e tu, l’hobbit grande, l’hobbit piccolo e il microhobbit in arrivo potete finalmente vivere tutti insieme… tu fai il part-time, Mr Incredible è dietro l’angolo, i bimbi imparano l’inglese e finchè dura la verdura rimanete lì!!!
    Quando vi siete stufati della fredda Inghilterra, bagagli in spalla si torna in ITALIA … o forse dopo aver assaporato questi piaceri non si torna più ???

    Che fatica … conciliare tutto… altro che capacità di problem solving…
    Una lettrice silenziosa che ti ammira… e che con un lavoro part-time (siamo passati da 75% a 82,3%) rinnovabile ogni 6 mesi un anno, una bimba sola di due anni e un marito che lavora in sede…. alla sera è stanca..a tratti esaurita… e al solo pensarti si sente troppo in colpa!
    Angelilla

  34. mi sembra abbastanza normale. Queste, che ci siano o non ci siano, non se ne accorge nessuno… Ma a chi lavora il part time fanno fatica a darlo 🙂

    Manuela

  35. Lasciamo perdere!!!!!!!!!!! io sono stata obbgligata a passare al Part Time perchè non c’ è lavoro… e sono 8 giorni che il mio contratto è diventato tale…certo ho più tempo per me, mio marito e la mia piccola!!! però ho mezzo stipendio e le 4 ore che mi mancano dovrò cercare qualcosa da fare per arrotondare… altrimenti non si riesce nemmeno a VIVERE!!! e io che pensavo al secondo bimbo… ma adesso non so più se sarà possibile… sono talmente delusa… rinunciare ad un progetto di allargare la famiflia perchè non te lo puoi permettere… è avvilente!!! E’ UNO SCHIOFO!!! mi domando se si può andare avanti così!!! Buona fortuna a tutti a chi vuole il part time a chi ce l’ha….

  36. questo post casca a fagiuolo! venerdi ho chiesto il part time di 6 ore alla mia azienda, avendo un bimbo di 20 mesi lontana da nonni e da tutti cresciuto 12 ore al giorno da una baby sitter. la risposta è stata no con la motivazione che altrimenti si crea il precedente e chiunque potrebbe chiedere il part time portando conme esempi ragazze impiegate in azienda che non sono nè sposate nè tantomeno hanno figli. e poi se chiedei il part time, mi dicono è chiaro che rinunci alla carriera. ma quale carriera? gli ho risposto e perchè stando fino alle 18.00 in ufficio è automatico che si fa carriera? proprio io che passo le mie giornate arrabbattandomi perchè non mi permettono di lavorare seriamente. sono arrabbiata, delusa, penso di aver buttato all’aria tanti anni di studio senza ottenere nulla. scusate per la lunghezza del post ma è un argomento che mi infervora troppo
    bibi

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